121010gallinodi Francesca Fornario
Luciano Gallino è la roccia millenaria che resta attaccata alla montagna dopo la frana. Franano i socialisti europei convertiti ai dogmi del (sempre più) libero mercato finanziario; si sgretola l’anima socialdemocratica del Pd perché - dice Gallino - «il centrosinistra è ormai una variante del partito neoliberale, il partito del “Ce lo chiede l’Europa e non abbiamo alternative ”». Lui, il sociologo che negli anni Cinquanta all’Olivetti indagava le trasformazioni del mercato del lavoro, resta immobile. E assiste, incredulo, allo smottamento: «Che fine ha fatto la prospettiva della piena occupazione? ».

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no al golpe en paraguay

di Geraldina Colotti
Fernando Lugo contrattacca. Il presidente del Paraguay, destituito da un voto del Senato venerdì scorso, dopo aver ricorso alla Corte suprema, domenica ha deciso di formare un governo parallelo a quello del suo vicepresidente, Federico Franco, ora alla guida del paese. Una mossa inattesa. Finora, l'ex «vescovo dei poveri» - portato al governo da una ventina di formazioni politiche, in maggioranza di sinistra, il 20 aprile del 2008 - sembrava intenzionato a cedere: «Non sono Allende, me ne vado», avrebbe detto a chi manifestava l'intenzione di resistere al «golpe istituzionale» che lo ha estromesso dalla carica.

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pferrero1

 Lunedì 19 dicembre Paolo Ferrero sarà ospite a Porta a Porta a discutere del governo, della manovra e della crisi.

"Cercherò, come sempre, di portare i nostri argomenti, contro un governo che non solo accresce le diseguaglianze ma che aggrava la crisi con una manovra recessiva - dichiara- e senza fare nulla contro la speculazione finanziaria. Facciamo il nostro porta a porta in ogni caseggiato, in ogni mercato, su ogni piazza. Occorre organizzare l'opposizione di massa a questo governo"

120330ingrao

 

Tantissimi auguri da tutta Rifondazione Comunista al compagno Pietro Ingrao che oggi compie 97 anni! Un forte e affettuoso abbraccio!

110722Checchino Antonini

Ancora resistenti ma non reduci: le lotte per la ripubblicizazione dei beni comuni, per la democrazia nei luoghi di lavoro, contro grandi devastanti opere e contro la finanziarizzazione dell'economia si sono "linkate" dieci anni fa a Genova e da qui denunciano ancora tutta la loro bruciante urgenza. E' per questo che - sebbene ignorato dai gornali cittadini - il dibattito serale tra Ferrero, Rinaldini, la No Tav Nicoletta Dosio e Bersani (quello dell'acqua) riempie all'inverosimile il salone di rappresentanza di Tursi, il municipio, fino alla fine.
Quando le duecento persone sciameranno per gli scaloni sarà quasi mezzanotte. Che Luigi De Magistris, annunciato nel programma, sia trattenuto a Napoli dall'emergenza rifiuti non toglie densità alle relazioni degli oratori interrogati dal cronista di Liberazione e accolti da un giovane impiegato genovese, Carlo Di Bernardo, che, da quasi tre anni, si batte nei comitati anti Gronda, «un'altra autostrada in mezzo alle case, un'opera che non si regge, come la Tav».

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ichino montidi Guglielmo Forges Davanzati
Il Presidente Monti ci dice che, nel novembre 2011, nei giorni dell’insediamento del Governo “tecnico”, l’Italia era a rischio di fallimento e che si rischiava di non poter pagare i dipendenti pubblici. Ci dice anche che l’aumento del debito pubblico nel corso del 2012 è imputabile agli aiuti forniti dal nostro Paese a Grecia e Portogallo. Come è possibile tenere insieme queste due affermazioni? E’ ragionevole pensare che uno Stato a rischio di fallimento si adoperi per aumentare questo rischio (o accetti di farlo) per destinare proprie risorse al salvataggio di altri Stati? Per quanto è possibile sapere, la prima affermazione è tutta da dimostrare, e fin qui non dimostrata da fonti ufficiali: su fonte Ragioneria Generale dello Stato, al 2011, il bilancio dello Stato italiano presentava un consistente avanzo primario, presumibilmente di importo tale da scongiurare l’eventualità di non poter sostenere le spese correnti della pubblica amministrazione.

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121019caritasdi Maria Grazia Gerina
«Ci mancava solo che togliessero ai disabili i sostegni previsti dalla legge 104: senza quel paracadute contro la povertà anche loro o almeno tantissimi di loro si sarebbero ritrovati in fila davanti ai nostri centri», sbotta, pensando al dibattito in corso sulla legge di stabilità, Walter Nanni, che ha appena consegnato alle stampe l’ultimo Rapporto Caritas sulla povertà. Una fotografia sempre più drammatica
dell ’Italia davanti alla crisi. In coda per un pasto caldo o per una busta della spesa con dentro cibo, vestiti, beni di prima necessità. Come un tempo capitava solo ai senza dimora o agli immigrati appena arrivati nel nostro paese.

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Syriza2

di Gennaro Carotenuto

La sintesi della domenica elettorale nell'Unione è che un'altra Europa è necessaria. Non è una sintesi ottimista perché altrimenti avremmo considerato che un'altra Europa è possibile. Dall'Atene bombardata dalla Troika, nella Parigi del prudente François Hollande come nella regione tedesca dei Buddenbrook, lo Schleswig-Holstein, sembra di poter leggere innanzitutto la richiesta di un'Europa diversa.

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marxue

di Emilio Carnevali

Il ministro degli Esteri Alain Juppé ha dichiarato a caldo che «Nicolas Sarkozy può comunque essere soddisfatto, ha lottato uno contro nove». È uscito sconfitto dalla battaglia, ma le sue chance per una riconferma all'Eliseo sono meno compromesse di quanto sembrasse alla vigilia.

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