di Nando Mainardi
Anche in Emilia-Romagna domenica è stata giornata di primarie. A Parma si sono infatti confrontati gli aspiranti candidati sindaco del centrosinistra. Dopo gli scandali che hanno travolto la giunta di centrodestra e il commissariamento del Comune, le primarie avrebbero potuto essere un'occasione vera e partecipata di costruzione di un'alternativa ad anni di privatizzazioni e di malgoverno. Ma così non è stato sin dalla definizione della "cornice" programmatica entro cui far correre i candidati delle primarie: non è emersa nessuna rottura credibile e condivisa sui contenuti rispetto alle politiche delle giunte Ubaldi e Vignali.
Un'altra strada
È ineccepibile la declaratoria dell'inammissibilità dei referendum sulla legge elettorale vigente da parte della Corte costituzionale. Ineccepibile perché l'accoglimento avrebbe procurato un vuoto normativo incolmabile nell'ordinamento costituzionale. Avrebbe colpito al cuore il Parlamento privandolo della possibilità di rieleggerne i suoi componenti per un tempo indefinito, quello della approvazione di una nuova legge elettorale. La democrazia italiana sarebbe stata privata della certezza di disporre, in ogni momento, dello strumento che ne possa consentire la sopravvivenza. Se il porcellum la distorce, la soffoca, la comprime mutilandola, il referendum proposto per … abolirlo (?) la avrebbe ibernata.

di Franco Frediani
di Giorgio Salvetti



