121128bandieraitalianadi Fabrizio Goria
Il 2012 come il 2001. È questa la fotografia che si delinea analizzando le stime del Pil per l’anno in corso. Per la prima volta nell’arco di undici anni il Pil italiano rischia di scendere sotto quota 1.600 miliardi di dollari. Lo si desume dalle stime composte di Fondo monetario internazionale (Fmi) e Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse). Disoccupazione in aumento, produzione industriale mai così male da vent’anni, Pil al livello minimo dall’introduzione dell’euro: le prove della crisi italiana sono sotto gli occhi di tutti.
Dal 2001 a oggi l’Italia è stata vittima della stagnazione economica, unita alla peggiore crisi dal Secondo dopoguerra.

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guerramalidi Bruno Steri
“No muos. Yankee go home”: uno striscione con questa scritta campeggia al confine del parco di Niscemi, comune in provincia di Caltanissetta, dove da mesi comitati di cittadini e istituzioni locali stanno conducendo un’aspra battaglia contro l’attivazione in loco del Mobile User Objective System (MUOS), un sistema di comunicazioni satellitari (SATCOM) ad altissima frequenza (UHF) fortissimamente richiesto dagli Stati Uniti: si tratta di tre antenne giganti grazie a cui è possibile arrivare dappertutto, mantenere aperti i contatti con tutti i contingenti militari dislocati in giro per il pianeta (contatti oggi direzionati in particolare su tutto lo scacchiere mediterraneo, verso il Medio Oriente e il continente africano).

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ikeadi Riccardo Chiari
Che rompiscatole questi facchini egiziani. Volevano far sapere che i loro dodici compagni, sospesi il mese scorso dalle cooperative del Consorzio Cgs, stanno ancora lottando per tornare al lavoro nel polo logistico Le Mose di Piacenza. Lì dove, sottolinea la stessa Ikea, «i depositi stanno lavorando a pieno regime, per un incremento imprevisto dei volumi di merce richiesti dalle sedi Ikea presenti nel Mediterraneo orientale».
Di qui l'idea della giornata di mobilitazione, con appuntamento all'ora di pranzo davanti al grande centro commerciale Ikea di Casalecchio di Reno. Dove è finita a manganellate. Perché l'hashtag twitter #IkeaInLotta scelto per l'occasione ha fatto subito chiedere dalla direzione del punto vendita la presenza delle forze dell'ordine. E queste ultime, con alcune decine di agenti di polizia e carabinieri in tenuta antisommossa, hanno impedito che l'annunciato volantinaggio davanti all'entrata di Ikea si trasferisse anche all'interno della struttura. Il cliente è sacro.

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123_Alex-Zanotelli-200x200Appello di Alex Zanotelli

In tutta la discussione nazionale in atto sulla manovra finanziaria, che ci costerà 20 miliardi di euro nel 2012 e 25 miliardi nel 2013, quello che più mi lascia esterrefatto è il totale silenzio di destra e sinistra, dei media e dei vescovi italiani sul nostro bilancio della Difesa. E' mai possibile che in questo paese nel 2010 abbiamo speso per la difesa ben 27 miliardi di euro? Sono dati ufficiali questi, rilasciati lo scorso maggio dall'autorevole Istituto Internazionale con sede a Stoccolma(SIPRI). Se avessimo un orologio tarato su questi dati, vedremmo che in Italia spendiamo oltre 50.000 euro al minuto, 3 milioni all'ora e 76 milioni al giorno. Ma neanche se fossimo invasi dagli UFO, spenderemmo tanti soldi a difenderci!!

E' mai possibile che a nessun politico sia venuto in mente di tagliare queste assurde spese militari per ottenere i fondi necessari per la manovra invece di farli pagare ai cittadini? Ma ai 27 miliardi del Bilancio Difesa 2010, dobbiamo aggiungere la decisione del governo, approvata dal Parlamento, di spendere nei prossimi anni, altri 17 miliardi di euro per acquistare i 131 cacciabombardieri F 35.

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121015carotedi Filippo Barone
C’era una volta il bastone, ossia le tasse, per tutti; e la carota, le detrazioni, ossia lo sconto, applicato a chi era in condizione di maggiore difficoltà, gli ultimi per intenderci. Hai problemi di salute? Sconto. Spese per i figli a scuola? Sconto. Sei strangolato dal mutuo? Sconto. Ma le carote stanno sparendo, nel disegno di legge di Stabilità. Soprattutto per quei contribuenti che guadagnano attorno alla soglia di applicazione della legge, 15mila euro l’anno, mille netti al mese. Non proprio gli ultimi, ma quasi. Basta attendere fino alla prossima primavera quando dal commercialista, superato lo choc di veder finire nel cestino buona parte delle ricevute portate a corredo della dichiarazione dei redditi, sentiremo effetti. Retroattivi: si parte dai redditi di quest’anno. In barba allo statuto del contribuente.
250 EURO IN MENO. Il principale provvedimento è un obolo di 250 euro a testa: un taglio per i due tipi di sconti principali, le deduzioni (che riducono il reddito imponibile) e le detrazioni (sconti direttamente sull’imposta da pagare).

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mario-monti4

di Orazio Licandro

Per una volta, almeno per una volta, qualche sera fa il ‘droide’ Mario Monti ha mostrato tutti i suoi limiti di uomo e di politico di governo, ancorché professore bocconiano e supertecnico amatissimo dal Quirinale. Il suo apparentemente efficace eloquio, sino a quel momento intervistato da docilissimi giornalisti ospiti in studio (a proposito, ma questa non era una sconcezza che si diceva pretendesse soltanto Berlusconi?), si schiantava alla prima vera, ma anche banale, domanda di Corrado Formigli a Piazza Pulita.

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marodi Luca Pisapia
L’abusata nozione di ‘intelligenza collettiva’ ha trovato in questi due giorni una delle sue più felici applicazioni. Un articolo sulla vicenda della nave Enrica Lexie del giornalista Matteo Miavaldi, ospitato sul blog del collettivo di scrittori Wu Ming, ha scatenato un’inchiesta collettiva che ha portato alla luce una serie di gravi inesattezze date per buone dai media e dai politici italiani. E soprattutto chiarito il ruolo giocato da alcuni personaggi. Come l’ingegnere Luigi Di Stefano, autore di una perizia difensiva volta a scagionare i due marò, subito rilanciata dai maggiori media italiani e arrivata a essere illustrata in una conferenza presso la Camera dei Deputati il 16 aprile. Peccato che sia emerso come l’ingegnere non solo non è tale, ma è invece sicuramente un dirigente nazionale di CasaPound.

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raul_castro03

da lettera43.it
Dopo l'apertura di Barack Obama alle nozze gay, anche a Cuba sembra pronta la svolta storica. Il presidente Raul Castro sarebbe infatti favorevole a dare tutti i diritti civili agli omosessuali, legalizzazione del matrimonio compresa. A riferirlo è stata la figlia Mariela, direttrice del Centro nazionale di educazione sessuale del Paese.

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