lavorodi Paolo Baroni
L’Italia, come un aereo in caduta libera, continua a perdere posti di lavoro. Tutte le previsioni per quest’anno, nonostante le attese di una ripresa dell’economia a partire da metà anno, segnano un ulteriore peggioramento: la disoccupazione «ufficiale» arriverà al 12%, e toccherà il 12,4 nel 2014 stima Confindustria. In realtà, calcolando i lavoratori che sono in cassa integrazione a zero ore da mesi e mesi e quelli che beneficiano della cassa in deroga, ultimo stadio degli ammortizzatori sociali, l’indice «reale» fa segnare almeno un punto in più. Si arriverà «al 13,6%», ha calcolato il Centro studi Confindustria. Mentre la Uil parla di mezzo milione di disoccupati in più quest’anno, dato che ci porterà a toccare la non certo invidiabile quota di 3,5 milioni di senza lavoro. La fotografia scattata a fine 2012 dall’Inps è impietosa: la crisi economica continua a bruciare migliaia di posti di lavoro ogni giorno. Duemila al giorno, ha denunciato venerdì Angeletti della Uil.

Leggi tutto...

pantheon_sit_in_brindisi5

di Antonio Igroia
Pur con la cautela dovuta alla delicatezza delle indagini e al riserbo degli investigatori, l’orribile attentato di Brindisi impone alcune considerazioni.
Prima considerazione: chiunque sia il responsabile di un atto criminale così efferato, organizzazione terroristica o mafiosa, ovvero assassino solitario, l’obiettivo era uno, semplice e terribile. Semiare il terrore nel Paese, veicolare una nuova, sottile, paura sociale da aggiungere alle altre paure che si vanno diffondendo. Colpire al cuore il senso più intimo di sicurezza di ogni cittadino, che ha diritto di essere sereno quando manda i propri figli a scuola.

Leggi tutto...

120414senatodi Adriano Prosperi
La “costituzione materiale” di questo governo suona così: «La Repubblica non riconosce a nessun cittadino il diritto al lavoro. E quindi non esiste più il dovere di contribuire col loro lavoro alla società».
Nella discussione confusa sulla crisi del sistema parlamentare e delle rappresentanze elettive, mentre i cittadini aspettano che si dia loro la possibilità di scegliere  tra i vari partiti per ripartire verso un governo politico che sostituisca finalmente il direttorio “tecnico” – meglio sarebbe dire i commissari incaricati dal sistema finanziario di salvare banche e pagare debiti al prezzo dello scorticamento delle fasce non protette della società  – vorremmo tornare qui a rileggere l’articolo 1 della Costituzione repubblicana del 1948: «L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro».

Leggi tutto...

121116strikedi Ritanna Armeni
Un insegnante che ha scioperato lo scorso mercoledì ha perso circa 80 euro che, per uno stipendio che non supera di tanto i mille, sono una bella cifra. È bene ricordarlo quando si parla di uno sciopero. Chi lo fa paga di tasca propria quindi merita rispetto e considerazione. Lo ripetiamo perché nei titoli dei giornali e nella maggior parte dei commenti apparsi dopo lo sciopero europeo per il lavoro, per lo stato sociale e contro il rigore questo rispetto e questa considerazione non appaiono. Coloro che sono scesi in piazza sono figure sfocate, sullo sfondo di azioni di guerriglia, di cariche e scontri. E quello che si è consumato sulle strade italiane un ennesimo episodio di ordine o disordine pubblico.

Leggi tutto...

lavoratori_01

di Domenico Gallo

Lo sciopero indetto dalla Fiom lo scorso 9 marzo scorso si fondava sull'ammonimento che il lavoro è un bene comune, da rivendicare con intransigenza, perchè particolarmente maltrattato in questa contingenza storica.

Leggi tutto...

121126marxdi Giorgio Meletti
Una generazione cresciuta nell’attesa della rivoluzione rischia di invecchiare con l’incubo di uscire dal capitalismo marciando verso un nuovo feudalesimo. Non è uno scherzo, come non lo è l’accordo che le parti sociali hanno firmato mercoledì scorso a palazzo Chigi. Il punto 7 rimette indietro di 150 anni le lancette della storia: “Le parti ritengono necessario che la contrattazione collettiva si eserciti, con piena autonomia, su materie oggi regolate in maniera prevalente o esclusiva dalla legge”. I sindacati ottengono di vedersela con i padroni, liberamente, senza che la forza della legge intralci il libero dispiegarsi dei rapporti di forza su materie come l’orario di lavoro e il cosiddetto demansionamento, che oggi il codice civile semplicemente vieta.

Leggi tutto...

riforma

da Keynesblog.it

Ieri si è conclusa la trattativa tra governo e parti sociali in merito alla riforma del mercato del lavoro e in particolare all'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori.

Leggi tutto...

121129guccinidi Michele Primi
«Buongiorno signore e signori. Cosa facciamo? Parliamo del mio disco? È nuovo, e sarà anche l’ultimo». Francesco Guccini è umanità e qualità d’altri tempi: «Sono nato nella prima metà del secolo scorso, che suona come un’epoca lontanissima. Ad una certa età si comincia ad essere spaventati dal mondo intorno». Il Circolo dei Combattenti e Reduci di via Cadomosto, a Milano, è una finestra sul passato. Una balera, luci sgargianti e specchi d’annata, pane, salame e vino, prezzi popolari e un altro ritmo, musicale e di vita. Lo ha scoperto sua figlia Teresa, giovane e bella.

Leggi tutto...

-intervista di Roberto Scafuri a Paolo Ferrero, da Il giornale di martedì 6 dicembre-

Paolo Ferrero, il comunismo vince.

«Magari».

Parlavo della Russia: Ziuganov è il secondo partito. Torna il pericolo rosso.

«No, a far paura è il potere degli oligarchi, dei ricchi e degli speculatori. Ma l’inversione di tendenza è evidente ovunque: davanti alla crisi del capitalismo, la gente comincia a pensare. Ritorna a considerare il bene pubblico, il valore della solidarietà. La panzana che privatizzare tutto facesse stare meglio i cittadini è scoppiata».

In Italia date voce al movimento «Occupy Wall Street». Il comunismo s’è annacquato?

«Altro che annacquare: in quel movimento composito stiamo dentro come pesci nell’acqua. Due esponenti del movimento Usa sono venuti al congresso di Prc, assieme costruiamo l’alternativa. Qui non si tratta di prendere il Palazzo d’Inverno, ma di de mercificare: di sottrarre tutta una serie di cose alla logica di mercato. Oggi il comunismo è questo».

Leggi tutto...

Cerca

Sostieni il Partito


 

COME SOTTOSCRIVERE

  • tramite bonifico sul cc intestato al PRC-SE al seguente IBAN: IT74E0501803200000011715208 presso Banca Etica.
  • attivando un RID online o utilizzando questo modulo
  • con carta di credito sul circuito sicuro PayPal (bottone DONAZIONE PayPal sopra)

Ricordiamo che le sottoscrizioni eseguite con la causale erogazione liberale a favore di partito politico potranno essere detratte con la dichiarazione dei redditi del prossimo anno