di Ritanna Armeni

Nell'anno che sta per concludersi 124 donne sono state ammazzate, stuprate, fatte a pezzi da mariti, fidanzati, padri compagni. Il fenomeno è preoccupante e, infatti, preoccupa.
È stato denominato femminicidio perché - si è scoperto - ha una radice comune: l'odio per le donne, la voglia insana di eliminarle in modo sadico e violento. Ci sono molte domande da porsi: a che cosa è dovuta questa violenza? Perché è esplosa in questi ultimi anni? che cosa si può fare per fermarla? Tal Bruno Volpe sul blog Pontifex non ha dubbi «Le donne e il femminicidio: facciano sana autocritica. Quante volte provocano?». E ancora «Domandiamoci. Possibile che

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di David Marceddu

Non c’è solo il ricordo di Ustica e della tragedia del Dc9 dell’Itavia. Il concerto bolognese di Patti Smith è sempre qualcosa di più. Del resto lo dice lei stessa ai quasi 4 mila giunti a sentirla. “Dobbiamo trovare tutti i modi per parlare, cosa c’è di meglio di un concerto rock”. La cantante ha appena dato la parola a una ragazza del pubblico che ha ricordato la disparità di trattamento tra i condannati della polizia e quelli dei manifestanti per i fatti di Genova del 2001. È la stessa artista poco prima a ricordare Carlo Giulianie sua madre. All’inizio del concerto prende in mano due cartelloni dal pubblico: “Genova 2001”, recitano, “Ingiustizia è fatta”.

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di Alfonso Gianni

L'antivigilia di Natale ha portato nuove certezze agli italiani. Finalmente si è capito, punto per punto, in cosa consiste la celebre "agenda Monti" di cui tutti parlavano da alcuni mesi. L'ha pubblicata lo stesso presidente del consiglio dimissionario nel suo sito, in versione integrale. Si tratta di 25 pagine, ma non particolarmente dense. Alcuni sostengono che gliela abbia scritta Ichino. Questa sarebbe la causa della miniscissione dal Pd capitanata dal senatore. Se è vero non deve essersi sforzato molto: la parte sul lavoro non fa altro che ribadire perentoriamente che «non si può fare marcia indietro» rispetto alle riforme Fornero e al di là di frasi di circostanza

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di red.

L'esultanza del Pd per il voto siciliano, concordo con quanto scritto da Valentino Parlato, è abbastanza fuori luogo. Comprensibile e persino giustificata per la valenza simbolica di un ex-comunista gay eletto presidente della Regione Sicilia, in teoria il luogo che dovrebbe essere custode del più assoluto conservatorismo e tradizionalismo. Ciò che sfata molti luoghi comuni su dove stia oggi "geograficamente" la modernità.
Detto questo e senza volerlo mettere tra parentesi (anzi semmai riflettendo sull'eccessiva timidezza del centrosinistra a trazione Pd sul tema dei diritti civili), il risultato principale

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del Gruppo di facilitazione del Vertice dei Popoli

Tra il 25 e il 27 gennaio 2013 si terrà a Santiago de Chile il Vertice dei Popoli dell’America Latina, i Caraibi ed Europa: per la giustizia sociale, la solidarietà internazionale, e la sovranità dei popoli. Ciò avverrà in forma parallela al Vertice Unione Europea-CELAC (Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi) dove saranno rappresentati tutti i governi  della UE e dei Paesi associati alla CELAC. In questo contesto, si realizzerà inoltre la riunione della CELAC, occasione nella quale il governo del Cile cederà il coordinamento del blocco regionale al governo di Cuba.

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di Paolo Ferrero

Nel regno del montismo c'è bisogno di ricostruire una sinistra degna di questo nome: a settembre dobbiamo esprimere questo segnale di partenza. Mi rivolgo a tutte le forze, ai movimenti, alle voci della società civile che vogliono opporsi a Monti e alle sue politiche, consapevole e convinto però che nessuno può convocare qualcun altro.
E’ necessario che il segnale di partenza sia visibilmente plurale e unitario. Propongo quindi di agire per costruire una lista unitaria di sinistra che abbia nella democrazia, nella partecipazione e nel pluralismo politico- culturale il tratto distintivo e costituente. E quindi la capacità, in vista delle elezioni, di prospettare un'uscita a sinistra dalla crisi che sappia intrecciare una politica alternativa sia sul piano europeo che su quello nazionale, come ha saputo fare Syriza in Grecia.

di Moni Ovadia

Il professor Monti è un uomo che ha stile, uno stile improntato all’understatement anglosassone che sembra ispirarsi a politici britannici conservatori di una volta come Eden o Mcmillan. I suoi modi, inauditi per uno strapaese come l’Italia, sono stati un potente e benefico antidoto di bon ton dopo l’indigestione di volgarità in salsa pecoreccia dell’ex premier Berlusconi. Super Mario gode di grande prestigio nell’attuale establishment politico internazionale, in particolare per l’ottimo lavoro svolto come commissario Ue al mercato interno – memorabile rimane a detta di molti suoi estimatori la lezione impartita a Microsoft – ma anche per il garbo istituzionale.

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di Paolo Ferrero

Sono molto contento della nascita della lista Rivoluzione Civile che ha in Antonio Ingroia il candidato Presidente. Rifondazione Comunista farà parte di questa lista e ha attivamente operato per la sua nascita a partire dal percorso costruito con Cambiare si può. Si tratta di una lista civica nazionale di cui faranno parte tutti coloro che in questi anni si sono opposti alle politiche di Berlusconi e di Monti: partiti, associazioni, comitati, uomini e donne che non hanno piegato la testa. Una coalizione quindi che prende la forma della lista: una coazione perché tutti siamo indispensabili ma nessuno è autosufficiente. Nessuno rappresenta da solo una alternativa alle politiche neoliberiste mentre insieme possiamo costruirla.

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Stefano Galieni intervista Claudio Fava

Con la sua candidatura alla presidenza della Regione Sicilia e con la proposta di una lista della sinistra, aperta e plurale, Claudio Fava sta scompaginando il panorama politico siciliano. Mentre il governo autonomista di Lombardo affonda nei debiti e nelle inchieste, la sua proposta “Libera Sicilia 2012” va raccogliendo adesioni tanto dal mondo della cultura quanto da quello di una società viva e attiva, che non vuole continuare a subire i ricatti del passato. Claudio Fava ne parla con entusiasmo partendo da una analisi implacabile del presente e del buco di bilancio regionale di cui oggi l’intera penisola si è accorta.

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