di Antonella Beccaria

Sono gli ultracinquantenni italiani, quelli espulsi dal mercato del lavoro e con scarse possibilità di rientrarvi, i nuovi obiettivi del caporalato. Vengono assorbiti in primis nella logistica e nei trasporti da cooperative “spurie” (forme di collocamento illegale a cui va tra il 30 e il 50% dei compensi dei lavoratori), percepiscono un “salario” che oscilla tra i 3,5 e i 4 euro all’ora e i loro turni di lavoro possono arrivare fino a 12 ore non scendendo in genere sotto le 10. Sono i nuovi poveri a rischio schiavitù che, secondo la Cgil dell’Emilia Romagna, possono diventare un fenomeno destinato a consolidarsi se non si interviene per stroncarlo.

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di Irene Camuffo

«Siamo minatori non terroristi». Il giorno dopo le violente cariche della polizia di Madrid, i feriti e gli arresti, i minatori in lotta esprimono rabbia ma anche la determinazione a continuare la lotta. «Una lotta - dicono - che non riguarda soltanto i minatori. Il governo infatti ha sferrato forse il suo attacco più duro ai diritti dei lavoratori». Il riferimento è alle misure di austerità annunciate dal presidente Rajoy mercoledì che sono «un'aggressione inaudita ai lavoratori», come sottolinea Ignacio Fernandez Toxo, segretario generale di Comisiones Obreras.
Un'aggressione che giovedì è stata anche fisica.

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di Keynes Blog

Siamo tra i paesi europei che pagano meno i lavoratori, mentre abbiamo gli orari di lavoro più lunghi. Nonostante ciò la competitività delle nostre imprese è tra le più basse. Il quadro di un paese che ha sbagliato obiettivi e che si appresta a commettere ulteriori errori.

Ieri e oggi i quotidiani hanno riferito la diffusione dei dati Eurostat sui salari medi lordi nei paesi dell’Unione. Tuttavia i dati diffusi, per ciò che riguarda l’Italia, si riferiscono al 2006, mentre per altri paesi si arriva al 2009. Inoltre i dati italiani riguardano le aziende con più di 10 dipendenti, mentre per altri paesi il campione è l’intero mondo del lavoro.

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di Rassegna.it

Altri 4,5 milioni di disoccupati nell'eurozona: nei prossimi quattro anni si potrebbe arrivare a un totale di 22 milioni. È l'allarme lanciato da un rapporto dell'Ilo diffuso oggi (11 luglio) a Ginevra. Lo studio avverte che senza cambiamenti di rotta delle politiche di austerity ci saranno nuove difficoltà sia per i paesi attualmente sotto pressione sia per quelli in cui la situazione odierna è più stabile.

"Non è solo l'eurozona in difficoltà, ma è l'intera economia globale che rischia di essere contagiata", afferma il direttore generale dell'organizzazione, Juan Somavia.

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di Marco Bazzoni

"Buongiorno a tutti, sono Marco Bazzoni, ho 38 anni, sono un operaio metalmeccanico. Sono anche rappresentante della sicurezza dal 2003 e mi occupo di questa tematica, del tema della sicurezza sul lavoro da tanto tempo.
Oggi è stato presentato il rapporto annuale Inail sugli infortuni e le morti sul lavoro. l’Inail ha detto che nel 2011 ci sono stati 920 infortuni mortali in calo rispetto al 2010, quando ce ne erano stati 970. Questi secondo me sono dati fortemente sottostimati, prima cosa perché l’Inail tiene conto solo degli infortuni accaduti ai suoi assicurati e tra i suoi assicurati non ci sono né le forze di Polizia, né Carabinieri, né gli sportivi, tante categorie che non sono assicurate con l’Inail.

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