mondoWeb e democrazia. Dai referendum dello scorso anno alle mobilitazioni contro la legge bavaglio. Dall'impegno per cambiare la legge elettorale alle tante discussione che fanno da contrappunto alla vita dei partiti e delle associazioni italiane. La rete, un veicolo sempre più diffuso per veicolare istanza e richieste dei cittadini. Un vero bene comune. Ed è proprio per sottolineare l'essenza democratica del web che è partita "Internet Bene Comune", una campagna di sensibilizzazione rivolta a "amministratori, imprese e istituzioni". Per "diffondere una maggiore consapevolezza dell'importanza fondamentale che la rete ha in tutti gli ambiti del nostro vivere quotidiano".

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Logo_Bassodi Arturo Di Corinto

Venerdì 20 aprile 2012, ore 15,00 – 19,00

SALA CONFERENZE

FONDAZIONE BASSO

Via Dogana Vecchia 5 Roma

Tel. 06-6879953; fax 06-68307516

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. – www.fondazionebasso.it

Internet è oggi al tempo stesso oggetto e strumento del conflitto politico. Oggetto, perché sul governo della rete e sulla proprietà dei contenuti che la percorrono operatori di telecomunicazioni, intermediari di contenuti e gestori di reti sociali confrontano duramente i loro diversi modelli di profitto, cercando di arruolare nelle proprie file i diversi interessi della moltitudine della rete.

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Lucas_Cranachda frontiere digitali

da Il 5 . 6 . 7 Aprile, negli spazi del Teatro Valle Occupato e dell' Ex Cinema Palazzo/Sala Vittorio Arrigoni, si svolgeranno le giornate della cultura libera/ta, organizzate in collaborazione con Patamu.com e Melting Pro.

Questo evento è stato organizzato per informare artisti, musicisti, attori, scrittori e pubblico sui problemi legati a diritto d'autore, proprietà intellettuale, diffusione ed utilizzo delle opere dell'ingegno. Saranno delineate inoltre le differenze tra il copyright tradizionale e le opere rilasciate con licenze Creative Commons o affini, e si parlerà anche di come queste possano cambiare le modalità di accesso alla cultura, al sapere, all'informazione e alla di condivisione dei contenuti.

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larry-uccellino-twitter_258di Federico Guerrini

Povero tecnofringuello, ma che diamine gli avrà fatto ai giornalisti italiani? Mai come in questi giorni, sulla carta stampata e online è un susseguirsi di accuse nei confronti di Twitter – e talvolta dei social network in generale – accusati di fomentare superficialità e narcisismo, di generare rumore più che suono, insomma, di essere l'equivalente telematico del bar sport.

A dare il via al fuoco incrociato, è cosa nota, è stato nientemeno che Michele Serra su Repubblica, con un corsivo assai polemico. In sintesi: su Twitter l'eccessiva concisione fa sì che prevalga l'emotività sul ragionamento, va bene per sfogarsi, ma la cultura è altro. Il che, a pensarci bene, fatto salvo il fatto che è evidente che il medium non serve solo a sfogarsi ma anche a informarsi, creare consapevolezza, mobilitare l'opinione pubblica (si pensi al caso degli ultimi referendum o delle amministrative a Milano) e molto altro, sarebbe anche ovvio.

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di Claudio Grassi

In un editoriale dall'inequivocabile titolo "Il freno della Fiom", apparso su Repubblica giovedì 22 marzo, Piero Ottone ci spiega che Landini è diverso dagli altri sindacalisti perché non accetta il mondo così come lo conosciamo, ostinatamente convinto che non si possa ridurre il tutto a strappare qualche briciola dalla ineluttabile legge della domanda e dell'offerta in un contesto, come dice lo stesso Ottone, "manipolato da personaggi poco raccomandabili".

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