di Fabio Marcelli

Ho giò avuto modo di trattare, in alcuni miei blog, la natura doppia della religione, magazzino di risorse spirituali individuali e collettive per la giustizia e il miglioramento sociale ovvero strumento del potere, al servizio della conservazione dei privilegi di settori ristretti, fra cui ovviamente gli stessi ecclesiastici.

L’abbraccio con il potere è certamente di conforto, anche economico, agli alti prelati ma non aiuta la Chiesa in quanto tale, intesa come comunione dei fedeli. Uno dei tratti più negativi della nefasta esperienza del governo Monti, e prima ancora di quella di Berlusconi, è stato probabilmente costituito dall’ossequio portato al Vaticano, sotto

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di Felice Roberto Pizzuti

Il professor Monti, nella conferenza stampa di Natale, mentre ufficializzava la sua «salita» in politica, ribadiva di essere "imparziale nelle analisi" e, se non super partes, si dichiarava extra partes. Questa reiterata pretesa, che pure ha assicurato il successo del suo governo in quella parte dell'opinione pubblica più sfiduciata nella politica, è evidentemente insostenibile; e per capirlo, se ce ne fosse ancora bisogno, basta mettere a confronto la sua «Agenda» con i fatti.  Il capitolo dell'Agenda dedicato al qualificante obiettivo di «Costruire una economia sociale di mercato, dinamica e moderna» inizia con l'affermazione che «La riforma delle pensioni ha dato al Paese il sistema più sostenibile

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di Tonino Perna

Il Professor Monti nel presentare la sua agenda-programma per le prossime elezioni ha attaccato la Cgil e Vendola, sostenendo che sono dei conservatori, che rappresentano ormai posizioni arcaiche che impediscono all'Italia di crescere, modernizzarsi. E Monti, bisogna ammetterlo, questa volta ha ragione.
Siamo in tanti ad essere diventati conservatori perché vogliamo conservare i diritti del lavoro conquistati in decenni di lotte sociali, perché vogliamo conservare il welfare come diritto alla sanità pubblica, all'istruzione statale , all'indennità di disoccupazione. Siamo decisamente conservatori perché vogliamo proteggere l'ambiente e gli ecosistemi dalla

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di Carlo Lania

Siamo un Paese che ribolle, con centinaia di aziende in crisi, vertenze che durano mesi se non anni e una conflittualità nei posti di lavoro in continua crescita. Il 2012 che sta per chiudersi sarà ricordato come uno degli anni più conflittuali per il mondo del lavoro, con le ore di sciopero che nel primo semestre sono cresciute del 9% rispetto al 2011. Un aumento «marcato, prevedibile e inevitabile», lo ha definito ieri su Facebook il garante dell'Autorità sugli scioperi Roberto Alesse, per il quale il livello di conflittualità «non potrà che confermarsi» anche nel 2013. A meno che, ha aggiunto, «il nuovo parlamento e il nuovo governo non sapranno, con senso di responsabilità, affrontare i difficili nodi

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di Giorgio Salvetti

Di questi tempi avere una pensione è già una fortuna. Almeno rispetto a chi non ha lavoro e a chi una pensione non l'avrai mai. Ma certo non sono i pensionati quelli che dovrebbero fare ulteriori sacrifici per aggiustare i conti dello stato. E invece è proprio ai loro danni che da troppo tempo il governo ha deciso di fare cassa. Dal primo gennaio 2013 scatta l'aumento del 3% delle pensioni per l'adeguamento al costo della vita. Ma per il secondo anno consecutivo la rivalutazione non è valida per le pensioni che sono tre volte superiori alla soglia minima. Significa, spiega in uno studio la Spi-Cgil - che ben 6 milioni di pensionati avranno un blocco dell'adeguamento e che dunque il loro potere d'acquisto

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