di Gianni Ferrara

120202precario"Consentite alle cittadine e ai cittadini di pronunciarsi".

Una lettera-appello ai parlamentari da parte del costituzionalista Gianni Ferrara.

Come sai il Parlamento si accinge ad approvare in seconda lettura un progetto di legge costituzionale per la revisione dell'art. 81 al fine di vincolare l'ordinamento italiano al rispetto di parametri macroeconomici fissi, in particolare proibendo - salvo rare eccezioni e imponendo una procedura aggravata - il ricorso all'indebitamento quale strumento di politica economica. Queste misure sono asseritamente il frutto degli impegni assunti in sede europea al fine del coordinamento delle finanze pubbliche dei Paesi aderenti all'Euro, a fronte dell'attuale grave crisi finanziaria. Nessuno dubita della necessità di garantire una finanza pubblica in equilibrio, né dell'importanza di politiche congiunturali di riduzione del debito pubblico accumulato negli anni, né di assicurare a regime un debito pubblico sostenibile in riferimento agli altri fondamentali indicatori economici.

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di Guido Iodice

120202graficoDibattito Il ministro Fornero e la BCE, ci perdoneranno ma forse sono - per dirla con Keynes - "schiavi di qualche economista defunto" o di "qualche scribacchino accademico di pochi anni addietro". C'è infatti un grosso luogo comune, alimentato in primo luogo da Pietro Ichino. Si dice che in Europa non esiste nulla di simile all'art.18. Davvero? No. Germania e Olanda hanno indici di protezione del lavoro che, secondo l'OCSE, sono di gran lunga più alti dei nostri

Davvero le imprese hanno bisogno di più flessibilità per crescere? Davvero l'articolo 18 è un freno o una anomalia?
Il ministro Fornero e la BCE, ci perdoneranno ma forse sono - per dirla con Keynes - "schiavi di qualche economista defunto" o di "qualche scribacchino accademico di pochi anni addietro".

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120202patrimonialeSpett. Direttore,

i firmatari di questa lettera sono tutti docenti universitari di economia. Chiediamo ospitalità ad alcuni giornali, fra cui il suo, per rivolgere al Presidente Monti una domanda che riteniamo piuttosto importante. Ci auguriamo che lui stesso o qualche altro esponente del governo vorrà darci risposta.
La domanda è questa: perché nella manovra economica da poco approvata non è presente una seria tassazione di tipo patrimoniale della ricchezza mobiliare? Si tratta di un'assenza conturbante, in quanto questo provvedimento avrebbe alcuni ovvi vantaggi. In primo luogo potrebbe fornire un gettito sostanzioso: secondo i dati ufficiali dell'Associazione Italiana Private Banking, "Il valore della ricchezza investita nel private banking in Italia nel 2010 ha superato i livelli pre-crisi, al livello più alto da sempre, con 896 miliardi".

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120202manifestazione69È  morto Pino Ferraris. Per me un esempio di vita, un maestro, un amico e un punto di riferimento politico. Da lui ho imparato che il socialismo, la trasformazione nasce dal basso, dall'autorganizzazione consiliare e che questa autorganizzazione deve essere in grado di capire il capitale per poterlo sconfiggere. Da lui ho avuto una testimonianza di rettitudine morale e politica mantenuta nel corso di tutta una vita. Il punto su cui tornava sempre era il '69 operaio torinese. Lui era segretario dello PSUIP di Torino e si batté affinché i Consigli di Fabbrica non diventassero solo organismi sindacali ma diventassero organismi politici, struttura dirigente di un movimento politico di massa contro il capitale. Pino venne sconfitto in quella battaglia che lui ha sempre ritenuto - penso a ragione - decisiva. Dietro quell'aria mite e da studioso, Pino la rivoluzione in Italia ha provato a farla sul serio. Ora non c'è più, compito nostro non disperdere questa memoria. Caro Pino, riposa in pace.

Paolo Ferrero

Di Paolo Ferrero

ferrero3Il fiscal compact varato ieri a Bruxelles per l’Italia è un vero disastro. Con il taglio del 3% annuo porterà ad una spirale tagli di spesa /recessione /tagli di spesa da cui l’Italia non riuscirà ad uscire. Monti mente sapendo di mentire quando afferma che l’Italia potrà reggere queste misure attraverso la crescita: è proprio il patto che renderà matematicamente impossibile la crescita perché l’entità dei tagli  - oltre 40 miliardi all’anno – impedisce la crescita. L’adesione a questa porcheria ideologica rappresenta inoltre un irreversibile e completo esproprio della sovranità italiana: per questo chiediamo che il popolo italiano si possa pronunciare attraverso un referendum popolare. Sarebbe un vero colpo di stato che un governo non deciso dagli italiani firmasse un trattato che abolisce per i prossimi decenni la sovranità dello stato italiano e riporta l’Italia in condizioni di povertà.

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