Sabato 15 ottobre è ormai alle porte. Tra poche ore Roma sarà invasa – questo è il nostro augurio – da centinaia di migliaia di compagne e compagni, di giovani e di lavoratori.
Sarà un passaggio molto importante, il secondo grande segnale, dopo lo sciopero generale del 6 settembre, che il Paese darà a Berlusconi, a Confindustria, a tutte le classi dirigenti neo-liberiste che in questi anni (questi ultimi due decenni) si sono susseguite al governo. Non casualmente questo 15 ottobre è una scadenza europea e internazionale, convocata dal movimento degli indignados spagnoli e rilanciata dai movimenti sociali in tutto il mondo. Segno che sono mature le condizioni per una riflessione e una mobilitazione permanente di carattere internazionale, e in particolare europeo, sui danni prodotti dal sistema capitalistico e dalle politiche neo-liberiste.
Ma nel nostro Paese questo passaggio non è solo importante. E’ fondamentale: perché cade in una settimana cruciale, che potrebbe determinare la caduta del governo Berlusconi e l’apertura di nuovi scenari, tutti da verificare.