Paolo_FerreroSignor Presidente,

Le scrivo per segnalare una situazione istituzionalmente insostenibile che si è venuta determinando in campo sportivo. La Federazione Ciclistica Italiana, ha organizzato dal 6 al 10 settembre una corsa a tappe denominata "Giro della Padania". La partenza è prevista da Paesana (Cn) e il primo in classifica indosserà una maglia di colore verde.

A me pare del tutto evidente che ci troviamo dinanzi ad un evento fortemente connotato sul piano politico. Non mi risulta infatti che la Padania esista altrimenti che nella propaganda e nelle proposte secessioniste della Lega Nord. Così come il colore verde abbinato alla Padania è punto qualificante della propaganda del suddetto partito.

La gravità istituzionale consiste nel fatto che la Fci, che organizza la corsa, non è una struttura privata, ma è parte del Coni, cioè della struttura che ufficialmente lo Stato italiano riconosce come propria per l'organizzazione dello sport a tutti i livelli. Struttura dotata di una propria autonomia appunto per garantire l'indipendenza della gestione sportiva dalla politica.

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 Sabato 3 settembre a Castello Tesino e a Costabrunella, sul sentiero della memoria del battaglione "Gherlenda" si terrà una manifestazione, organizzata dalle Anpi di Trento, Belluno, Feltre e Bolzano con il patrocinio dell'Anpi Nazionale e della Presidenza del Consiglio Provinciale del Trentino, con la partecipazione della federazione PRC del trentino e il circolo PRC della Valsugana "Ora" e "Veglia".

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BartaliLettera Aperta Al Presidente della Federazione Ciclistica Italiana

Caro Presidente,
sono venuto a conoscenza che nel calendario delle corse ciclistiche su strada per professionisti, quest'anno, dal 6 al 10 settembre, è previsto il giro della Padania. Questa corsa a tappe partirebbe da Paesana, in provincia di Cuneo - la località in cui la Lega Nord celebra da vari anni i suoi riti druidici - per terminare a Montecchio Maggiore in provincia di Vicenza. Le scrivo per segnalarle il mio stupore e il mio disappunto per la volgare strumentalizzazione a cui si presta la Federazione Ciclistica Italiana per fini politici di parte.
Che il partito politico Lega Nord abbia il proposito sovversivo di spezzare lo stato italiano e di dar vita ad un fantomatico stato della Padania è un delirio che ascoltiamo tutti i giorni. Fatto sta che però la Padania non esiste. Esistono il Veneto, la Sicilia, il Piemonte, ma - al di là della propaganda politica - non mi risulta che esista o sia mai esistita una entità geografica che risponda al nome di Padania.
Perché la Fci si presta a una vergognosa operazione di parte e - visto che la Lega Nord è al governo e vanta numerose poltrone di Ministro e Sottosegretario - di regime?
Mi risulta anche che il primo in classifica del giro della Padania indosserebbe la maglia verde. Mi pare che siamo alla pura e semplice riedizione dell'epoca fascista, in cui un regime imponeva la sua ideologia politica a tutti gli italiani.
Le invio quindi questa lettera aperta per chiederle di cancellare immediatamente dal calendario della Federazione il giro della Padania, perché si tratta di una operazione inaccettabile, incompatibile con il quadro Costituzionale in cui tutti, anche la Federazione Ciclistica Italiana, si devono muovere

Distinti saluti,

Paolo Ferrero
Segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista


Noi sottoscritti cittadini e cittadine italiani siamo indignati.
Il governo, con la scusa della crisi economica e della speculazione, vuole demolire lo stato sociale, i diritti dei lavoratori, la democrazia nel paese. Il tutto per difendere privilegi e grandi ricchezze.
Noi vogliamo difendere i diritti dei lavoratori e lo stato sociale, redistribuire la ricchezza, creare nuova occupazione nella difesa dell'ambiente.
Proponiamo una politica economica rovesciata, a partire da:
- Tassa sui grandi patrimoni al di sopra del milione di euro.
- Lotta all'evasione fiscale, anche con una sovratassa sui capitali che hanno usato lo scudo fiscale.
- Dimezzare gli stipendi delle caste e mettere un tetto agli stipendi dei manager.
- Dimezzare le spese militari. Basta con la guerra in Afghanistan e in Libia.
- Le aziende che delocalizzano devono restituire i finanziamenti pubblici.
- Blocco delle grandi opere inutili e dannose per l?ambiente come la TAV Torino-Lione e il Ponte sullo Stretto e uso di quelle risorse per un grande piano di risparmio energetico, sviluppo delle fonti rinnovabili, riassetto del territorio.

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Di Paolo Ferrero. Questa volta il governo è stato di parola e ha dato luce ad una manovra che cerca di affondare l'Italia come il Titanic: un disastro.  Del Titanic la manovra rispetta anche i privilegi di classe: Forse non tutti sanno che su 708 passeggeri che si salvarono dalla tragedia, si salvò il 60% dei passeggeri di prima classe (200), il 42% di quelli di seconda classe (120), il 25% di quelli di terza classe (174) e il 24% dei membri dell'equipaggio. La manovra del governo porterà all'affondamento dell'Italia, ma come sul Titanic, quelli di prima classe si salveranno molto di più e i lavoratori avranno la peggio. Per questo contro questa manovra faremo le barricate 13/08/2011

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