110715ingrao

Abbiamo appreso in queste ore che Pietro Ingrao è ricoverato all'ospedale San Giovanni di Dio di Fondi (Latina), questa notizia provoca in noi tutti una profonda apprensione.

Rivolgiamo al Compagno Pietro Ingrao l'augurio più caro di una rapida guarigione.

ferrero_blogdi Paolo Ferrero

L’attacco speculativo contro l’Italia è arrivato. Se non verrà bloccato determinerà effetti molto pesanti sulla condizione sociale del paese: disoccupazione, ulteriore precarietà, taglio di salari e pensioni, taglio dello stato sociale. Come abbiamo visto per quanto riguarda la Grecia, la speculazione produce danni come una guerra e le politiche europee non costituiscono una difesa ma favoriscono la speculazione. Una guerra economica scatenata dalle classi dominanti – politiche ed economiche - contro i popoli europei al fine di cancellare tutte le conquiste ottenute dal secondo dopoguerra in avanti, sia quelle sociali che quelle democratiche.

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vendesi_benicomunidi Guglielmo Ragozzino
La manovra in parlamento sarà immediata; questo è il momento delle decisioni irrevocabili, come si diceva una volta. Sotto le bombe - Moody's e compagni che tirano alle banche italiane mentre è Giulio Tremonti, alle spalle dell'onorevole Milanese, l'anatra zoppa - si è formata da noi un'Unione sacra che solo la misurata retorica del presidente chiama «coesione». L'opposizione si è liquefatta, affidandosi a una di quelle parole dal suono magico: tregua.
«Ecco come arrivare al pareggio subito». Il Sole 24Ore (Roberto Perotti e Luigi Zingales) ha titolato così un editoriale dal soave occhiello: «Decalogo draconiano». Confindustria e governo vi hanno attinto largamente, o forse lo hanno largamente ispirato. Se al primo punto del decalogo sono indicate le privatizzazioni delle imprese pubbliche rimaste, o per meglio dire la vendita dei pacchetti azionari detenuti in nome del Tesoro dalla Cassa dei depositi e prestiti; se al secondo compare l'eliminazione delle Fondazioni bancarie, è il terzo che conta davvero. Vi è intimata la privatizzazione delle municipalizzate, le imprese che gestiscono nelle città i trasporti, l'acqua, l'elettricità, i rifiuti. Tremonti lo ribadisce ai banchieri riuniti in assemblea, escludendo il caso dell'acqua, ormai protetta dal risultato referendario del mese scorso. Sostiene Tremonti: gli enti locali saranno spinti a vendere «attraverso un sistema di incentivi e disincentivi».

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economia_mundialdi Mimmo Porcaro

E' ormai evidente a tutti che una delle cause principali della perdurante crisi e dei suoi esiti reazionari sta nella perdita di sovranità della politica rispetto all'economia: gli enormi aggregati finanziari dell'occidente iperliberista prima generano caos economico grazie alla latitanza o alla fattiva complicità degli stati, poi si salvano grazie alla razzia delle risorse pubbliche garantita da governi zeppi di uomini delle holding bancarie, poi speculano contro gli stati stessi per lucrare il possibile e privatizzare anche l'impossibile.

La precondizione di ogni soluzione economica della crisi sta dunque nella riconquista di potere da parte della politica, nonché nel passaggio dalla cosiddetta globalizzazione ad una relazione multipolare tra macroaree economico-politiche relativamente chiuse ai movimenti del capitale speculativo e aperte, piuttosto, alla cooperazione ed alla reciprocità.

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diritto_lavoro

 

di Alberto Burgio e Roberto Croce

Il diavolo, come si dice, si nasconde nei dettagli. Tra le pieghe, la manovra economica varata dal governo colpisce una storica garanzia posta a tutela dei lavoratori: la gratuità del processo del lavoro. Anche per questo stupisce che il capo dello Stato, normalmente così attento ai diritti dei lavoratori, l'abbia avallata. Il comma 6 dell'articolo 27 del decreto legge 98 estende ai «processi per controversie di previdenza ed assistenza obbligatorie nonché per quelle individuali di lavoro o concernenti rapporti di pubblico impiego» il contributo unificato di iscrizione a ruolo previsto dall'articolo 13 del Dpr n. 115 del 2002.
Tradotto in volgare vuol dire che, da oggi, se un lavoratore (anche precario o in nero) vuol iniziare una causa contro il datore di lavoro o un cittadino intende rivendicare in giudizio una prestazione previdenziale o assistenziale, non potrà muovere un passo senza versare un contributo a partire da 37 euro (ma secondo gli studi della Cgil, il costo medio di ogni causa sarà di 233 euro).

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