di red.

Alla fine Antonio Ingroia scioglie la riserva sulla sua candidatura: "Se ci siete tutti, se ci siamo, anche quelli della società civile, io sono disponibile a candidarmi in un movimento unitario". Così, dal palco del teatro Capranica di Roma, arriva l'annuncio atteso. La platea applaude. Ingroia invita Antonio Di Pietro (Idv), Olivero Diliberto (Pdci), Paolo Ferrero (Prc), Angelo Bonelli (Verdi) a fare "un passo indietro". "Il modo migliore per far fare un passo avanti alla società civile è fare un passo indietro", dice l'ex pm, specificando che ciò "non significa sparire, perché vi vogliamo con noi nella battaglia". Ma il 'nuovo polo' non deve essere "un collage, un'accozzaglia di colori, un arcobaleno

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di Giulio Marcon

La legge di stabilità per il 2013, appena approvata, riassume bene un anno di politica economica del governo Monti all'insegna del rigore (a senso unico), dell'assenza di equità, di insignificanti misure per la crescita. Rigore, equità e crescita: erano le tre parole chiave con cui Monti si era presentato in parlamento nel novembre del 2011, all'atto del suo insediamento. Il rigore è stato applicato ai lavoratori, ai pensionati e ai cittadini, ma non alla casta dei militari e al 10% privilegiato della società. Di equità sociale non c'è traccia tanto è vero che le diseguaglianze e le povertà nell'ultimo anno si sono accentuate: un quarto della popolazione non riesce a far fronte a spese impreviste

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di Fausto Bertinotti

Mi sembra che questi primi cenni di campagna elettorale confermino tutte le analisi espresse negli ultimi numeri di alternative per il socialismo, a partire da “L’opportunità della rivolta” dell’ottobre dello scorso anno.

La ristrutturazione dell’economia prodotta dal capitale finanziario, in risposta alla crisi, è accompagnata da una vittoria ideologica delle classi dirigenti realizzando, così, un vero e proprio rovesciamento della lotta di classe agitata, adesso, dai padroni contro i lavoratori, contro i popoli e i giovani in particolare. Appunto, come dice il movimento di Occupy Wall Street: «Noi 99%, voi 1%». Per difendere gli interessi di questo 1%, si è costruito un recinto in cui si consuma

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di Carmine Fotia

Chi lavora contro l'unità dei progressisti? Come delimitiamo il campo dei progressisti e chi è legittimato a farlo? Mi sembrano le domande fondamentali cui rispondere se si vuole prendere sul serio l'appello all'unità dei progressisti di Bevilacqua, Tronti ... (il manifesto 21 dicembre). Nella stessa giornata di ieri ho visto una dichiarazione di Antonio Ingroia che ribadisce che l'appello che ha firmato è rivolto a creare le condizioni per un governo «riformista e democratico» e letto un'intervista di Luca Orlando nella quale si ribadisce che i firmatari dell'appello che ha dato vita alla manifestazione di ieri al Capranica di Roma cercheranno fino all'ultimo di dialogare con la coalizione

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di Domenico Moro

Per parafrasare un film famoso, questo non è un paese per lavoratori salariati. Così appare dai dati rilasciati da Istat e Banca d’Italia ieri. Infatti, l’andamento delle retribuzioni rallenterà ancora nel 2013. In realtà, il peggioramento è continuo dal 2009 ad oggi, visto che l’incremento delle retribuzioni orarie nel 2009 fu del 3,5%, nel 2010 del 3%, nel 2011 dell ’1,8% e nel 2012 (fino a novembre) dell ’1,4%. Se compariamo la crescita, sempre più ridotta, delle retribuzioni all’inflazione, che nell’anno in corso è al 3%, si comprende come la capacità d’acquisto sia calata. Ma non è tutto, visto che a calare, oltre alla retribuzione oraria, sono anche le ore lavorate per dipendente.

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