di Roberto Gramiccia
Non c’è dubbio che sabato 1 dicembre al Teatro Vittoria di Roma sia accaduta una cosa importante. Si è assistito, infatti, al successo notevole e non scontato ottenuto dai firmatari dell’appello “Cambiare si può”. Un successo indubbio che non ha escluso (e forse non poteva farlo) qualche chiaroscuro. Tanta gente, anche se il dato quantitativo non va enfatizzato, a fronte delle aspettative che si erano create. Una tensione alta negli interventi che si sono succeduti e una buona capacità di analisi e di proposta, sulle quali solo a tratti hanno prevalso istanze emotive e spunti di un certo populismo di sinistra.