di Stefania Divertito*
Una volta la settimana Antonietta Gatti prende il treno all’alba, va a Pesaro, si immerge nelle stanze silenziose dell’Arpa e armata di provette e analisi mediche mette a punto quella che è una scienza del tutto nuova, rivoluzionaria, e soprattutto made in Italy: la biobalistica. Poco più di cinquant’anni, sguardo vivace, parlantina coinvolgente e tutte le qualità che hanno le donne dell’Emilia, simpatia compresa. È stata consulente della Commissione d’inchiesta parlamentare sull’uranio e anche del procuratore di Lanusei (in Sardegna), Domenico Fiordalisi, che sta conducendo un’inchiesta sul poligono militare di Perdasdefogu e sull’inquinamento bellico.