di Roberto Gramiccia
“Da martedì sera abbiamo circa il 20% delle ambulanze ferme, bloccate ai pronto soccorso perché non ci sono letti dove mettere i pazienti e devono usare le nostre barelle. Così si rischia il collasso, non abbiamo più mezzi da usare nella fascia di punta e i pochi disponibili sono destinati solo ai codici rossi”, questa è la denuncia resa pubblica, dopo essere stata inviata a tutte le autorità competenti, da Livio De Angelis, direttore della centrale operativa del 118 di Roma. Se queste parole fossero stralciate da un romanzo, farebbero pensare a una situazione di guerra. E invece no, Roma non è sotto bombardamento. O meglio lo è, solo che invece delle bombe ad abbattersi sulla capitale, oggi più che mai simbolo dolente di un paese martoriato, sono i tagli del Governo Monti che stanno producendo gli effetti che avevamo abbondantemente previsto.