di Rachele Gonnelli
Si presenta con Rivoluzione civile, anche se ha ancora in tasca la tessera del Pd, Franco La Torre, figlio di Pio. «È scaduta, mi è rimasta attaccata al portafoglio, un fatto sentimentale di cui non voglio parlare ».
E si candida con la cosiddetta “sinistra radicale” o “massimalista”?
«Io non sono massimalista e non lo è Flavio Lotti o Gabriella Stramaccioni di Libera. Sono anche siciliano. Prima, quando all’estero qualcuno mi diceva Sicilia uguale mafia, mi arrabbiavo. Ora nella campagnaelettorale è naturale che si alzino i toni con i competitori, mi rifiuto di chiamarli avversari. Nella lista di Ingroia è rappresentata una vasta area e anche quattro partiti che in passato sono stati anche su posizioni contrapposte».