di Annamaria Rivera
Il terremoto non discrimina tra cittadini e meteci, tra chi ha la nazionalità italiana e chi è reputato così inferiore che la sua nazionalità è detta "etnia", se mai distingue tra borghesi e proletari. Colpisce più spesso i secondi, soprattutto se operai costretti dal padrone a lavorare mentre la terra trema e con essa i capannoni mal costruiti. Lo dicono chiaramente le cifre: fra le 24 vittime delle due ondate sismiche 4 erano persone immigrate; fra le 17 della seconda ondata, 12 sono morte sui luoghi di lavoro.