121008greciaIn vista della visita del Cancelliere Tedesco in Grecia, crediamo sia nostro obbligo ricordare a Lei e al primo ministro greco che:
La grande e potente Germania ha potuto nel passato auto-escludersi dai suoi obblighi (n.d.t. i risarcimenti della seconda guerra mondiale), negando alla Grecia quello che le spettava secondo il diritto internazionale, mentre la Grecia non è autorizzata a rinunciare ai suoi diritti.
Le violazioni del Diritto Internazionale e dei valori umani dell’onore e dell’etica presentano il pericolo della ripetizione di fenomeni che hanno insaguinato l’Europa.

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121008spagnaE il 14 novembre sciopero generale assieme al Portogallo.
Gli indignados non si sono arresi. Migliaia di spagnoli hanno risposto all'appello dei sidnacati e sono scesi in piazza il 7 ottobre a Madrid e in altre 57 città della Spagna per una nuova manifestazione di protesta contro le misure di austerità varate dal governo di destra di Mariano Rajoy. «Più disoccupazione, più tagli meno protezione. Vogliono rovinare il Paese, bisogna impedirglielo», era scritto su grande striscione alla testa del corteo nella capitale spagnola guidato dai leader delle principali sigle sindacali, Ugt e Ccoo.
Tra la folla anche molti cartelli con scritto «No»' e il disegno di un paio di forbici, simbolo dei tagli che stanno mettendo in crisi una larga parte della popolazione.

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di Paola Natalicchio

Il centro commerciale “I Gigli” di Campi Bisenzio è un tetris di rettangoli e cilindri di cemento e finestre piantato a metà strada tra Firenze e Prato. Ha 15 anni esatti di vita, oltre 14 milioni di visitatori l’anno, 134 punti vendita e 1800 dipendenti. Età media: under 40. Fino allo scorso febbraio, come in tutti i centri commerciali e i negozi d’Italia, qui la domenica, di norma, non si lavorava. C’erano due aperture al mese e gli animi dei commessi erano tranquilli.
Poi è arrivato il decreto liberalizzazioni del Governo Monti e le cose sono cambiate. Da allora, qui e altrove, si lavora a ciclo continuo, 360 giorni su 365. Praticamente si sta a casa solo a Natale, Pasqua e Capodanno.

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di Teresa Paoli

“Che palle. Io i precari non li voglio”. Daniela Bagattini era al settimo mese di gravidanza quando sentì pronunciare queste parole da un’impiegata dell’Inca, il patronato della Cgil. Una coltellata alla schiena. Erano rivolte a lei. Proprio a lei che da neomamma precaria aveva pensato bene di appoggiarsi al sindacato dove militava e in cui credeva da sempre. Con un passato di movimento e di cittadinanza attiva, un dottorato in tasca e una figlia in pancia, aveva avuto il primo assaggio dell’intricatissimo mondo dei servizi ai precari. Parole rassicuranti come congedo di maternità, congedo parentale, assegno familiare si apprestavano a diventare l’anticamera di un incubo.

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di Davide Turrini

Quando alla fine del megaconcerto di Campovolo sono saliti sul palco tutti e tredici i cantanti e hanno intonato A muso duro, la sorpresa per i 150 mila convenuti, per lo più under 30, è stata grande: un testo potente, anticonformista, coinvolgente, ai più sconosciuto. Infatti la firma in fondo allo spartito era, è e rimarrà, di Pierangelo Bertoli, cantautore di Sassuolo che mai in vita ha ricevuto gli onori che avrebbe oggettivamente meritato.

“E’ stato Claudio Baglioni ad avere l’idea”, spiega Alberto Bertoli, il figlio dell’artista morto a 60 anni, dieci anni fa a Modena, “poi il manager Claudio Maioli me l’ha comunicato chiedendomi di salire sul palco di Campovolo, ma non me la sono sentita.

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