di Francesco Piccioni :: Intervista a Francesca Re David (Fiom)

Come siete arrivati alla decisione di manifestare il 20 ottobre?
La Cgil ha deciso di proclamare questa come giornata di mobilitazione e riunificazione delle lotte. Troviamo estremamente positivo che si ragioni sulla riunificazione delle vertenze, perché la situazione è drammatica da ogni punto di vista. Oltre alle singole situazioni, c'è un problema di totale assenza di politica industriale in questo paese. Il governo non sta svolgendo alcun ruolo in questo senso.

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di Stefano Galieni

Rosario Rappa è entrato a far parte in questi giorni della segreteria nazionale della Fiom, la sua è una storia di rappresentante delle lotte dei lavoratori, in particolare in Sicilia che merita di essere ripresa.
«Sono in Fiom dal 1980, prima avevo fatto per 3 anni il bracciante agricolo, poi sono entranto in una fabbrica di scaldabagni, la Varm Boiler, nella linea di montaggio. Nel 1985 sono finito a lavorare a tempo pieno nella Fiom a Palermo».

Quindi la tua storia sindacale inizia in contemporanea con l’attacco padronale della Fiat, la famosa marcia dei quarantamila che ha portato a smantellare tanti diritti?
«Si e per certi versi è emblematico. Nei decenni precedenti c’erano state battaglie formidabili dei lavoratori per imporre il decentramento produttivo anche a Sud.

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di Joseph Halevi

Le dichiarazioni del primo ministro greco Samaras al quotidiano economico tedesco Handelsblatt che per dicembre prevede il precipitare della Grecia nel baratro che inghiottì la repubblica di Weimar, hanno impressionato i siti dei maggiori giornali italiani.
Ma delle parole del premier greco non c'è da stupirsi. Solo gli zeloti dell'austerità potevano credere che il varo del pacchetto della troika e l'accettazione, da parte del governo Pasok e poi di quello di Samaras, di terrificanti tagli alle pensioni, agli ospedali, alle scuole, agli stipendi avrebbe potuto salvare la il paese.

A luglio le stime riguardo ulteriori decurtazioni erano di 11,5 miliardi di euro, ad agosto si parlava di 13,5 miliardi mentre ora i tagli richiesti per usufruire della tranche del pacchetto della Troika sono di 20 miliardi.

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Rosa Rinaldi, responsabile Ambiente di Rifondazione comunista-FdS, dichiara:

"Prima vittoria nella battaglia contro l'installazione del sistema Muos a Niscemi. Nel giorno della manifestazione nazionale è arrivata infatti una bellissima notizia: la procura di Caltagirone ha fatto mettere sotto sequestro per violazione delle leggi sull'ambiente la stazione radio Usa costruita all'interno di una riserva naturale.
La lotta contro l'antenna da "guerre stellari" e contro la smilitarizzazione delle Sicilia prosegue ora con maggior vigore, a partire proprio da questo pomeriggio con la manifestazione nazionale di Niscemi a cui Rifondazione comunista parteciperà. Da parte del Prc inoltre massima solidarietà ai 17 attivisti No Muos recentemente denunciati perché "rei" di aver protestato contro il mega impianto".
6 ottobre 2012


Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista e Rosa Rinaldi, e responsabile Ambiente, territorio e beni comuni di Rifondazione comunista, dichiarano:

«In Sicilia, a Niscemi, la Marina Usa vorrebbe impiantare uno dei quattro Muos esistenti sulla Terra: un sistema di telecomunicazioni satellitari che servirà a controllare ogni angolo del pianeta e consentirà agli Stati Uniti di sfruttare ancora di più le propria enorme forza distruttrice militare. Quello di Niscemi ha ottenuto il benestare del governo Lombardo e del PD che lo ha sostenuto e verrà gestito direttamente dal Dipartimento Difesa Usa. Si tratta di uno strumento di guerra a cui noi ci opponiamo con forza: no alla militarizzazione del territorio, all’enorme inquinamento elettromagnetico prodotto dalle antenne, all’impatto devastante sul territorio (le strutture verranno impiantate all'interno della riserva naturale "Sughereta"). Sabato 6 ottobre a Niscemi si terrà una manifestazione per impedire questo scempio, l’ennesimo che andrebbe a colpire la regione siciliana. Rifondazione comunista aderisce e invita tutte e tutti alla mobilitazione».

5 ottobre 2012

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