121009alexis tsipras syrizadi Lorenzo Zamponi
Negli ultimi mesi SYRIZA è diventata un esempio in Europa per la sua capacità di contribuire all’opposizione alle misure di austerity imposte dalla Troika e di trasformare questa opposizione in una proposta di governo in grado di conquistare alle ultime elezioni un consenso senza precedenti nel popolo greco. Quali sono stati, secondo te, I fattori più rilevanti per questo successo?
Il catastrofico programma di politiche del memorandum che è stato imposto alla Grecia negli ultimi due anni e mezzo ha causato profondi cambiamenti sociali. La povertà, la disoccupazione e la miseria si sono diffuse rapidamente, la recessione è diventata incontrollabile, la vita e la dignità delle persone sono state calpestate.

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121009gasdotto siriadi Manlio Dinucci
La dichiarazione di guerra oggi non si usa più. Per farla bisogna però ancora trovare un casus belli. Come il proiettile di mortaio che, partito dalla Siria, ha provocato 5 vittime in Turchia. Ankara ha risposto a cannonate, mentre il parlamento ha autorizzato il governo Erdogan a effettuare operazioni militari in Siria. Una cambiale in bianco per la guerra, che la Nato è pronta a riscuotere. Il Consiglio atlantico ha denunciato «gli atti aggressivi del regime siriano al confine sudorientale della Nato», pronto a far scattare l'articolo 5 che impegna ad assistere con la forza armata il paese membro attaccato.

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121008spagnadi Giuseppe Grosso
Rajoy in caduta libera: 8 cittadini su 10 stanno con chi protesta (perfino il 61% di elettori Pp)
In Spagna l'inizio di quest'autunno non poteva essere più caldo. Dopo le proteste di «Rodea el congreso», anche domenica gli spagnoli sono scesi in piazza in 57 città contro la politica di austerità «antisociale» del governo conservatore di Mariano Rajoy. Il corteo più numeroso è stato quello di Madrid, dove alcune migliaia di persone hanno sfilato nella capitale dietro a uno striscione che sintetizzava così le cause della mobilitazione: «Più disoccupazione, più tagli, meno protezione».
La manifestazione è stata convocata dalla Cumbre social, una piattaforma di cui fanno parte più di 150 collettivi, tra i quali i sindacati maggioritari Comisiones Obreras (Ccoo) e Unión general de trabajadores (Ugt).

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Di seguito le note elaborate dal compagno Gaetano Alibrandi sulla cosiddetta “Nuova Strategia Energetica Nazionale” (SEN), documento recentemente reso pubblico dal Ministero dello Sviluppo economico per la consultazione pubblica.

Note sulla strategia energetica nazionale
Documento per consultazione pubblica
Settembre 2012


Queste brevi note sul documento elaborato dal Ministero all’Ambiente, dopo una prima superficiale lettura, non pretendono di essere esaustive nell’analisi dello stesso, di per sé ancora incompleto.
Ritengo, comunque, che, nonostante l’impegno più volte ribadito del rispetto degli obiettivi europei per il 2020 e la definizione di un percorso di de carbonizzazione per il 2050, il documento mantenga ancora una concezione “industriale” della produzione di energia. Noi riteniamo, invece, che anche l’energia rientri tra i beni comuni – basta pensare all’irraggiamento solare – e la sua produzione, distribuzione e consumo si debba orientare verso la filiera corta, con reti a maglie, unica garanzia di partecipazione e controllo democratico, contrapposto al profitto, della produzione energetica. Inoltre trovo il documento troppo improntato al concetto di crescita con dimensioni impiantistiche eccessivamente grandi, con i susseguenti problemi alla rete distributiva.

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121008chavezIl leader bolivariano ha ottenuto il 54,42% delle preferenze, contro il 44,97% dell'avversario Henrique Capriles, con un tasso di partecipazione elettorale dell'81 per cento dei 19 milioni aventi diritto al voto, il 6% in più rispetto al 2006.
Per Chavez è il quarto mandato presidenziale consecutivo: potrà dunque rimanere al palazzo di Miraflores, sede del capo di Stato a Caracas, fino al 2019.
La vittoria dell'ex militare é stata chiara e senza possibili obiezioni: con quasi 10 punti di distanza dal suo rivale dell'opposizione, Chavez può considerare del tutto confermato l'appoggio del Paese al suo modello di società, che punta a sconfiggere definitivamente i due nemici mortali del «socialismo del secolo XXI»: la «borghesia oligarchica» all'interno, e il suo referente esterno, cioé «l'imperialismo» degli Stati Uniti.

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