di Franco Russo

Dalle cronache de il manifesto sull'assemblea di Alba a Firenze emergono due proposte di campagne politiche, sull'art.81 della Costituzione e sul Fiscal Compact, non ben delineate però negli strumenti e negli obiettivi. Voglio riprenderle per contribuire alla loro definizione.
Il 17 aprile, il Senato ha votato in quarta lettura il disegno di legge di revisione dell'art. 81 per introdurre il pareggio di bilancio in Costituzione, e la votazione avvenuta con una maggioranza superiore ai due terzi, così come già era accaduto alla Camera per la terza lettura, impedisce il ricorso al referendum popolare secondo quanto prescrive l'art. 138 Cost.

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di Luigi de Magistris

La manifestazione indetta dall’Anci per il 24 luglio, a Roma, rappresenta una forma di ‘resistenza democratica’ da parte degli enti locali, in particolare i comuni d’Italia, i quali sono fortemente preoccupati per le politiche decise dal governo, che rischiano di compromettere i diritti dei cittadini poiché costringono gli enti locali all’impossibilità di garantire l’erogazione dei servizi essenziali. Tradotto in parole semplici quanto drammatiche: la sospensione della Costituzione e della piena democrazia.

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di Fabrizia Bigozzi

In un clima di caotico movimento dello scenario politico, l’avvio della campagna elettorale coglie Nichi Vendola e la sua Sel con il fiato corto. Il risultato delle primarie è stato assolutamente rispettabile ma al di sotto delle aspettative, lasciando tracce di malumori nella base più governista del passato ma sempre molto guardinga nei confronti di centrismi di varia natura.
Un clima che è destinato a consolidarsi di fronte alle ribadite aperture postelettorali al centro da parte di Bersani con cui Nichi ha stretto un patto di acciaio, di cui Nichi vuole essere il bilanciamento a sinistra ma che – di fronte allo stato dell’arte – rischia di ridurne i margini di manovra.

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di Paolo Bolognesi

Una novità del genere, prima che vergognosa, ti toglie le parole perché stavolta sembra davvero di aver toccato il fondo. Mi riferisco alla notizia che Franco Freda diventa opinionista del quotidiano Libero. Di lui parlo in qualità di presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage di Bologna e dell’Unione dei familiari delle vittime per stragi.

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di Silvia Truzzi

La civile Lombardia (quanto poi sarà “civile” una Regione al cui governo siedono 14 indagati per una gamma variopinta di reati, dalla corruzione, alla truffa al favoreggiamento della prostituzione?) brucia: dal 2010 sono stati 300 i roghi di automobili, cantieri edili, macchinari. Lo spiega la relazione della Commissione antimafia del Comune di Milano voluta dal sindaco Pisapia. Uno dirà: avranno fatto il conto delle denunce. Invece no, il monitoraggio è frutto del lavoro dei Carabinieri dell’hinterland milanese. Nessuno tra le vittime ha fatto denuncia, perché nessuno ha ricevuto “pressioni, ricatti, minacce”. Niente estorsione, niente denuncia. Tanto che – riporta un articolo del fattoquotidiano.it  – un inquirente così si sfoga: “Sembra di indagare contro le vittime”.

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di Francesco Sylos Labini

Luciano Gallino, Giorgio Lunghini, Guido Rossi ed altri hanno recentemente scritto una lettera in cui denunciano quella che è, a loro avviso, una gravissima distorsione della realtà da parte dei principali media di questo paese: “La politica è scontro d’interessi, e la gestione di questa crisi economica e sociale non fa eccezione. Ma una particolarità c’è, e configura, a nostro avviso, una grave lesione della democrazia. Il modo in cui si parla della crisi costituisce una sistematica deformazione della realtà e un’intollerabile sottrazione di informazioni a danno dell’opinione pubblica. Le scelte delle autorità comunitarie e dei governi europei, all’origine di un attacco alle condizioni di vita e di lavoro e ai diritti sociali delle popolazioni che non ha precedenti nel secondo dopoguerra, vengono rappresentate … come comportamenti obbligati … immediatamente determinati da una crisi a sua volta raffigurata come conseguenza dell’eccessiva generosità dei livelli retributivi e dei sistemi pubblici di welfare.

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di lospiffero.com

Non ha avuto neanche il tempo di afferrare il microfono. Il ministro del Lavoro e del Welfare Elsa Fornero, giunta al Centro anziani Nicola Drosa di Nichelino, cittadina dell'hinterland toriinese, per un dibattito pubblico, è stata costretta ad abbandonare l’incontro, dopo essere stata oggetto di cori e fischi da parte della platea, formata da circa 300 persone, tra cui spiccavano le bandiere di Rifondazione Comunista e dei Cub. L'incontro è stato organizzato da Roberto Rosati, presidente di Nichelino Bene Comune. E così dopo le polemiche milanesi sui giovani "schizzinosi", la Fornero è stata nuovamente al centro di altre contestazioni.

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di Mariano Leone

Il richiamo continuo e ripetuto alla sacralità del pareggio di bilancio fino al suicidio italiota di inserire nella nostra bella Costituzione la costrizione del pareggio di bilancio mi ricorda i moniti dei nostri preti di campagna: fate quello che dico ma non fate quello che faccio. Quello che viene intimato agli altri non vale per la Germania.

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di Felice Roberto Pizzuti

L'Ocse ha annunciato che rivedrà in negativo le previsioni: nella seconda parte del 2013 non ci sarà la ripresa prevista che dovrà essere rimandata almeno al 2014, cioè a 7 anni dall'inizio della crisi. Nel frattempo i dati sull'occupazione peggiorano dappertutto e ancor più nel nostro paese dove la disoccupazione giovanile ha superato il 35%. L'autunno sarà pesantissimo, non si vedono accenni di politiche volte a favorire la ripresa.
Come era inevitabile, anche le economie emergenti, come quella cinese, stanno risentendo della crisi delle economie più avanzate e a nulla stanno servendo le loro politiche monetarie espansive in mancanza di una adeguata domanda interna capace di compensare il calo di quella esterna. D'altra parte, l'attenzione generale continua a concentrarsi sugli aspetti finanziari della crisi, certamente rilevanti, specialmente per l'abnorme rilievo assunto da questo settore che nei passati decenni ha progressivamente mutato il suo ruolo: dall'essere strumentale rispetto all'economia reale all'avere obiettivi fini e se stesso. Tuttavia, l'aspetto che continua ad essere sottovalutato è che tra le cause fondanti della crisi ci sono quelle di natura reale.

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