di unita.it

Dagospia mostra un fermo immagine di Chiara Colosimo, la nuova capogruppo Pdl dopo il caso Fiorito alla Regione Lazio.
Risale a due anni, in occasione di una trasmissione di MTV sui giovani e la politica. Il personaggio effigiato sul muro di fondo, con tanto di citazione, è Corneliu Zelea Codreanu, fondatore della Guardia di ferro romena. Chiara Colosimo, 26 anni, il volto giovane e pulito del partito di Fiorito, sarebbe una fan proprio di questo movimento degli anni '30: antisemita, anticapitalista e ultranazionalista.

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di Salvatore Cannavò

Il primo licenziamento della riforma Fornero ha 44 anni, si chiama Antonio e fa il giornalista. Anzi, faceva, al momento è in disoccupazione. La sua società, la Tecnomovie, gli ha inviato una lettera dall'oggetto inequivocabile: comunicazione di licenziamento per giustificato motivo oggettivo. Siccome è calato il fatturato, si legge, e la società a cui Tecnomovie fornisce servizi informativi, Sisal Tv, ha deciso di non avvalersi di alcuni servizi, “non è possibile proporLe una soluzione di ricollocazione”. Scatta quindi il motivo economico regolato dall'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e che è stato riformato dalla Fornero. La differenza? Ora non c'è più il reintegro del lavoratore in caso di ingiustificato motivo, ma solo un indennizzo stabilito dal giudice. Un rischio che vale la pena correre.

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di Pierre Laurent*

I risultati del primo turno delle elezioni parlamentari confermano la volontà delle donne e degli uomini francesi di voltare pagina rispetto alla destra. Dopo l'elezione di Francois Hollande il 6 maggio sarà possibile domenica prossima eleggere una maggioranza di sinistra nell'Assemblea Nazionale.

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di Sara Nicoli

Il Cavaliere è tornato ad essere l’uomo nero della democrazia italiana. E i sondaggi sono lì a dimostrarlo. Il 73% degli elettori del centrodestra, secondo l’Swg, vorrebbe averlo fuori dai piedi. Così come il mondo intero, partendo dall’Europa e dalla signora Merkel, pronti a mettere in campo la vecchia teoria del biasimo che esplose nel vertice di Cannes del 2011 e a cui seguirono tattiche di isolamento dell’Italia e di irrisione del governo. Con lo spread che non conosceva sosta nella corsa verso l’alto.

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di Matteo Bartocci 

«Più rigore e più mercato Con l'Udc tensione alle stelle Il primo partito non basta Per Bersani la somma di questi ostacoli è una manovra di accerchiamento difficilmente aggirabile. Che stritola, a dire la verità, l'unico partito rimasto in piedi e con un'idea politica discutibile ma almeno chiara: primarie per il premier e alleanza progressisti-modeMartedì il porcellum in senato Anemmeno quarantott'ore ore dal debutto nell'aula del senato della riforma elettorale, Mario Monti cala l'ultima picconata sulla strategia tessuta con pazienza da Pierluigi Bersani: «Se servisse, continuerei», avverte algido il premier tecnico.

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di Ilaria Lani

“Togliere ai padri per dare ai figli”, quante volte ci siamo sentiti dire queste parole? Dopo mesi di retorica sulla riforma delle pensioni, adesso arriva il caso della Perugina. Il principio dovrebbe esser quello dell’equità intergenerazionale in una società in cui i figli sono sempre più esclusi dal lavoro, si vedono negata l’indipendenza economica e quindi la possibilità di essere adulti.
Nel BelPaese in cui l’arte dell’arrangiarsi è la norma questo motto si è tradotto così: “Togliere ai padri per dare ai (loro) figli”.

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di Salvatore Cannavò

Alla fine avevamo ragione noi. Cioè quelli che, sulla stampa, nei blog, in qualche aula parlamentare, avevano spiegato fin dall’inizio che i numeri dei lavoratori “incentivati all’esodo” dal posto di lavoro erano molto più alti dei 50-60 mila cui si è sempre attenuto il governo.

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di Felice Roberto Pizzuti

La vicenda dei cosiddetti esodati e il continuo manifestarsi di problematiche economiche e sociali ad essa collegate costituiscono una esemplificazione delle gravi contraddizioni e degli effetti controproducenti delle politiche economiche e sociali attuate nel nostro paese. Effetti che sono stati esasperati dall'Agenda Monti. In una crisi economica così profonda, diffusa e protratta, mentre il sistema produttivo è sempre più incapace di creare le posizioni lavorative che per quantità e qualità sarebbero necessarie ad assorbire l'offerta di lavoro esistente e a soddisfare bisogni anche primari che sempre più rimangano inappagati, un punto di riferimento e di masochista soddisfazione della politica economica e sociale attuata nel nostro paese continua ad essere l'innalzamento dell'età di pensionamento.

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di Paolo Ferrero

I numeri dell’Inps parlano chiaro: gli esodati sono quasi 400mila, molti di più di quanti sarebbero inclusi nella proposta di “salvaguardia” – che dovrebbe valere per 65mila persone - contenuta nel decreto del governo e l’esecutivo era a conoscenza di questo numero, prima di firmare il suddetto decreto. Abbiamo così la conferma che il Ministro Elsa Fornero è in malafede ed è totalmente irresponsabile, mettendo letteralmente in mezzo alla strada centinaia di migliaia di persone. Se ne vada a casa subito, dia le dimissioni e abbia il buon gusto di non farsi più vedere.

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