di Paolo Ferrero

Oggi possiamo dire che si parte! La costruzione unitaria del Quarto polo, rosso e arancione, a cui Rifondazione Comunista ha lavorato con passione e perseveranza da mesi, è diventata un fatto, il fatto nuovo del panorama delle prossime elezioni politiche. Una lista caratterizzata dalla centralità della questione morale e democratica e dal rifiuto delle politiche di austerità e del rigore. In questi giorni migliaia di persone stanno partecipando alle assemblee di Cambiare si può che si tengono in tutta Italia. Ieri sia De Magistris che Di Pietro hanno sciolto le riserve sulla costruzione della lista. Oggi finalmente l'obiettivo di unire tutte le forze sociali, culturali e politiche che si oppongono al governo Monti diventa realtà. Bene! Oggi è una buona giornata per la sinistra, per i lavoratori, per il paese.

di Stefano Caselli, Emiliano Liuzzi e Elisabetta Reguitti

“L’Italia è una Repubblica fondata sulla speranza di lavoro”. Un’ipotetica assemblea costituente di giovani, oggi, il primo articolo della Costituzione probabilmente lo scriverebbe così. In cinque anni gli occupati sotto i 35 anni sono diminuiti del 20 %. Significa che sono 1.386.000 i ragazzi sotto i 35 anni che cercano un lavoro. Chi ha in tasca un diploma, una laurea o una specializzazione e non sa più a che porta bussare e chi un lavoro ce l’aveva ma lo ha già perso o prova a difenderlo con le unghie e i denti. Sono i figli che hanno la (quasi) certezza che ciò che avranno sarà meno di quello che hanno avuto i genitori, ma non solo: in questa Italia del 2012 anche essere figli minori diventa un handicap.

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di Marcello Musto

La mattina dell'11 di ottobre del 1962, 2.540 cardinali, vescovi e patriarchi, provenienti da ogni parte del mondo, si disposero in una solenne fila di abiti bianchi e di nicchi rosso porpora per entrare nella Basilica di San Pietro, dando così inizio a uno dei principali avvenimenti religiosi del Novecento, destinato a mutare il volto della chiesa cattolica: il Concilio Vaticano II (CV II).
Il ventunesimo concilio ecumenico si svolse tra l'ottobre del 1962 e il dicembre del 1965, sotto i pontificati di Giovanni XXIII e Paolo VI. La sua assemblea deliberativa, la più numerosa nella storia della chiesa, riformò la liturgia ecclesiale, introducendo le lingue nazionali nel rito per le messa, e avviò il dialogo con le religioni non cristiane, tramite la dichiarazione sul principio di libertà religiosa.

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di Romina Velchi

«Un appuntamento a suo modo storico, si tratta di un passo decisivo per avvicinare le istituzioni ai cittadini per davvero e non con le chiacchiere». «Questa riforma accorcia le distanze tra cittadini e istituzioni», sarà «una democrazia più “a portata di mano“». Queste parole profetiche furono pronunciate da Francesco Rutelli e Walter Veltroni (all’epoca leader dell’Ulivo l’uno, sindaco di Roma l’altro) alla vigilia del referendum confermativo della riforma costituzionale voluta, in zona cesarini e in tutta fretta, dall’allora centrosinistra al governo.
Si tratta della famigerata modifica del Titolo V della Costituzione, che ampliava a dismisura poteri e autonomia delle regioni, approvata a maggioranza sul finire della legislatura Amato nel marzo 2001, tra scrosci di applausi tra i banchi della maggioranza.

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di Alberto Bagnai

Uno spettro si aggira per l’Italia: lo spettro del luogocomunismo. Sapete quelli che “abbiamovissutoaldisopradeinostrimezzi”? Le grandi frasi che non dicono nulla (direbbe Flaiano), ma dicono molto su chi le pronuncia (aggiungo sommessamente io). Sono quelli che dalle colonne dell’informazione di regime ci accusano di avere “nostalgia della lira” (Gramellini, caro, lo so che i capelli non li ho persi per colpa dell’euro, grazie, il problema è un altro, e te lo spiegherei se tu non pensassi di saperne più di un premio Nobel, o anche di uno studente del primo anno. Sai, fai un po’ tenerezza anche tu…).

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di Moni Ovadia

Moltissimi italiani hanno visto indiretta o in differita il provocatorio gesto autolesionista di un minatore della CarboSulcis asserragliato con i suoi compagni nella miniera imbottita di esplosivo. Quel minatore ha mostrato a tutti noi il colore del suo sangue proprio lì nel cuore del terminale della virtualità mediatica, lo schermo del televisore e, di colpo ha riportato al centro del nostro sguardo la realtà prima e ultima: «L’essere umano è fatto di carne e sangue, di affetti e di sentimenti, di dignità, di pensiero, ma anche di budella. Prima di infliggersi la ferita al braccio quel minatore ha detto che non si sarebbe fatto togliere la vita da chi detiene il potere su quella miniera che è fonte del suo lavoro e quindi della sua vita e di quella dei suoi cari.

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di Maria Grazia Meriggi

E' mancato a Milano lasciando un grande vuoto Edgardo Bonalumi, militante di lunga e tenace fedeltà della sinistra comunista cittadina e lombarda. In lui si riassumevano - un pò come nel suo grande amico Carlo Cuomo - le qualità così specifiche del quadro comunista della sua generazione: radicalità nell'analisi, concretezza nell'individuare gli spazi del possibile, estraneità al gesto retorico sovversivo, e una caratteristica spesso disconosciuta eppure così importante, l'autoironia che accompagnava un'etica di tenace fedeltà alle ragioni degli sfruttati e al loro assalto organizzato al cielo.

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di Marco Pasqua

Marceranno, da piazza Risorgimento a piazza Cavour, lungo via Crescenzio. Nonostante gli appelli, attraverso l’Huffington Post e via Facebook, dei giovani ebrei dell’Ugei, dell'Anpi e del presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, i piani dei neofascisti dell’Mse restano invariati. Appuntamento alle 16, sabato, nella piazza simbolo della destra estrema - non lontano da dove venne ucciso Miki Mantakas - sfilata con cori e striscioni nel cuore di Prati. E tutto a poche centinaia di metri da un presidio antifascista, nei pressi di Castel Sant’Angelo, indetto nelle ultime ore dal Prc-Federazione della Sinistra.

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di Alberto Lucarelli

Il recente deposito in Cassazione dei quesiti referendarie delle relative firme (circa un milione), a tutela del lavoro e dei lavoratori, che rischia di non produrre effetti sul piano giuridico, dimostra come il sistema di democrazia diretta e quindi di partecipazione popolare sia subordinato a regole e procedure che ne sviliscono la portata democratica. Facciamo un passo indietro. La legge n. 352 del 1970 (legge sul referendum) all'art. 31, prevede che non può essere depositata richiesta di referendum «nell'anno anteriore alla scadenza di una delle due Camere e nei sei mesi successivi alla data di convocazione dei comizi elettorali per l'elezione di una delle Camere medesime».

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