Alessandra Quarta e Andrea Aimar
Se è vero che le elezioni segnano il tempo della politica, è chiaro che oggi manca il senso del ritmo. Restare all’ascolto nel tentativo di produrre una diversa melodia obbliga, però, a percorrere una strettoia, schiacciati tra ininfluenze e necessità, tra l’esigenza di forzare le compatibilità del centrosinistra e la ricerca di soluzioni che manifestino l’alterità all’agenda Monti. Quello che adesso servirebbe è, invece, la testimonianza di una differenza che riesca ad influire su scelte importanti, offrendo risposte alla crisi.

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di Stefano Galieni

La riunione del direttivo nazionale della Cgil di ieri è stata piuttosto travagliata. Il documento presentato dalla segreteria e portato alla discussione è stato sommerso da una valanga di emendamenti e da critiche tanto che il testo finale, nonostante alcune modifiche ha ottenuto 90 voti favorevoli, 35 contrari e 6 astenuti. Gianni Rinaldini, responsabile nazionale dell'area "La Cgil che vogliamo" commenta quanto accaduto.

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di Giuliano Pennacchio

Un’assemblea operaia, promossa dalla FIOM per ripartire dopo le menzogne sul piano Fabbrica Italia di Sergio Marchionne. Al Gian Battista Vico a luglio 2013 scade la cassa integrazione per quei lavoratori, più di duemila, che non sono stati assorbiti nella Newco.  La rabbia taglia l’aria. Franco Percuoco delegato FIOM è estremamente chiaro: è in ballo il futuro di migliaia di famiglie e di una intera comunità. Non c’è più tempo: occorre una proposta che garantisca tutti i quattromila lavoratori della FIAT di Pomigliano (i duemila che stanno in fabbrica e gli altri che restano oggi fuori) per ricostruire l’unità e per poter mantenere il posto di lavoro.

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Intervista a Gianni Rinaldini
di Stefano Galieni

Questa mattina un vasto comitato promotore si è recato presso la Cassazione di Roma per depositare per richiedere il ripristino integrale dell’art. 18 dello statuto dei lavoratori e la soppressione dell’art. 8 emanato a suo tempo da Berlusconi in finanziaria. Del comitato promotore, in cui oltre a personalità si ritrovano molte forze della sinistra, fa parte Gianni Rinaldini, coordinatore nazionale dell’area programmatica “La Cgil che vogliamo”. A lui chiediamo le ragioni di questa campagna.
«L’iniziativa del referendum è su quesiti di grande rilevanza. L articolo 8 che annulla di fatto i contratti nazional. Prevalgono quegli aziendali in ogni aspetto, dal rapporto fra committente e appaltante alle telecamere che potranno vigilare sui lavoratori, fino alle modalità di applicazione di ciò che resta dell’art.18. Non era mai accaduto neanche negli anni 50 e tutto all’insegna delle liberalizzazioni. Un esempio? Monti ha emanato un decreto per la non applicazione contratto nazionale nelle ferrovie. Questo significa che sui treni di Montezemolo il contratto non vale, su quelli di Trenitalia finora si. Sull’art. 18 bisogna ottenerne il ripristino integrale dopo che per anni si è smantellata la sua portata. I due quesiti hanno poi una forte valenza politica: riportano al centro le questioni del lavoro con un fronte ampio che su altri temi è spesso diviso. Fa irrompere il lavoro nella campagna elettorale e questo è un fatto estremamente positivo visto che sappiamo quanto queste – da ultime le vicende dell’Alcoa ce lo confermano – sono esplosive».

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di Keynesblog

Philip Pilkington e Warren Mosler in una Policy Note del Levy Institute (il noto centro di ricerca Post Keynesiano di New York che ha avuto tra i suoi schoolars Hyman Minsky) hanno avanzato un’innovativa proposta finanziaria che potrebbe risolvere la crisi del debito sovrano della zona euro: il “tax-backed bond“, ovvero l’utilizzo dei titoli del debito pubblico per il pagamento delle imposte.

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fotoalemanno

Segreteria Prc Roma

Una grande manifestazione piena di popolo e bandiere ha attraversato ieri il centro di Roma. Erano anni che non si vedeva una così vasta partecipazione ad un corteo cittadino: dai partiti del centro sinistra ai sindacati, dalle associazioni ai comitati cittadini di lotta e ai movimenti, tutta la Roma alternativa ad Alemanno e alla sua drammatica gestione della cosa comune è scesa in piazza.

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di Diego Novelli
Quando il cosmopolita amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, annunciò in pompa magna il piano “Fabbrica Italia” con venti miliardi di investimenti entro il 2014 si levarono entusiastici inni di plauso da parte dell’allora ministro del Lavoro Sacconi, del Comune, della Provincia, della Regione e dei segretari generali della Cisl e della Uil.
Come contropartita era però sottinteso che i sindacati dovevano firmare un accordo aziendale che peggiorava, in nome della produttività, le condizioni di lavoro in fabbrica. Un sacrificio in cambio della garanzia dell’occupazione.

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di Stefano Galieni

La semplice idea di realizzare per il 27 ottobre una manifestazione pacifica e di massa contro le politiche di questo governo ha creato e sta creando aspettative e malumori. Promossa da forze politiche e sociali che non godono dei favori della ribalta, che non meritano la prima serata televisiva, apre contraddizioni enormi fra le persone stesse. Al di là delle adesioni confermate e degli impegni presi – ad oggi è previsto l’arrivo di un centinaio di pullman di cui la metà organizzata dal nostro partito – la si vorrebbe bollare in partenza come manifestazione minoritaria e tipica del “populismo di sinistra” ma i contenuti di cui è animata, fanno riflettere.

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di Robert Fisk - settembre 1982

Roma, 16 settembre 2012, Nena News - "Furono le mosche a farcelo capire. Erano milioni e il loro ronzio era eloquente quasi quanto l'odore. Grosse come mosconi, all'inizio ci coprirono completamente, ignare della differenza tra vivi e morti. Se stavamo fermi a scrivere, si insediavano come un esercito - a legioni - sulla superficie bianca dei nostri taccuini, sulle mani, le braccia, le facce, sempre concentrandosi intorno agli occhi e alla bocca, spostandosi da un corpo all'altro, dai molti morti ai pochi vivi, da cadavere a giornalista, con i corpicini verdi, palpitanti di eccitazione quando trovavano carne fresca sulla quale fermarsi a banchettare.

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