Partono le olimpiadi e tutti i media italiani hanno esaltato la “straordinaria” partecipazione di 25 nuovi italiani nella delegazione azzurra. Siamo ancora indietro rispetto ai nostri concorrenti europei e americani, dove la presenza di atleti di origine lontane non fa più notizia e dove vige anzi la gara a chi procede alla naturalizzazione ad personam dei recordman sparsi per il mondo. I 25 nostrani sono già un passo in avanti, ma non basta affatto.
A Londra sarebbe dovuta esserci anche Dariya Derkach, l’erede naturale di Fiona May, 18enne e miglior under 20 al mondo nel salto in lungo e seconda under 20 nel salto triplo. La sua colpa: non essere ancora cittadina italiana.