di Debora Aru
Alla fine la Glencore si è ritirata dalle trattative con il governo. Con una lettera inviata al ministero dello sviluppo economico, al presidente della Regione Ugo Cappellacci e ai sindacati sardi, la multinazionale svizzera ha deciso di rinunciare all'acquisto dello stabilimento Alcoa di Portovesme.
Il pomo della discordia è il prezzo dell'energia elettrica: non è stato infatti possibile superare lo scoglio rappresentato dalle richieste avanzate dalla Glencore che ha fissato come soglia massima possibile i 25 euro/MWh.
«Con una volontà meramente propositiva -scrivono i vertici dell'azienda elvetica nella lettera - desideriamo semplicemente sottolineare che con l’applicazione dei meccanismi illustrati arriviamo ad un costo finale dell'energia pari a 35 euro/MWh, prezzo che si è rivelato insufficiente a garantire anche la continuità produttiva di Alcoa».