manifesta_marsiglia

di Caterina Amicucci

Si è chiuso ieri con una grande e colorata manifestazione che ha attraversato il centro di Marsiglia il Forum Mondiale Alternativo dell'acqua.

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Massima solidarietà solidarietà alla nostra compagna Elena Mazzoni, responsabile ambiente del partito e attivista ambientalista, che ieri è stata convocata in questura, insieme ad altre ed altri attiviste e cittadini dei Castelli Romani, dopo aver contestato pacificamente il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che ha dato il via libera all'inceneritore di Gualtieri, progetto escluso dallo stesso piano rifiuti che aveva approvato in Regione.

Siamo di fronte a una vera e propria intimidazione nei confronti di chi difende il territorio, la salute e l'ambiente. Ci domandiamo se a Roma è vietato protestare contro l'inceneritore che ancora una volta è una proposta della destra che viene realizzata dal PD. Inceneritori e rigassificatori sono un punto condiviso dell'accordo sottoscritto dal PD con il confindustriale Calenda che propone la militarizzazione dei siti di inceneritori, discariche, centrali, ecc. per difendere gli affari delle solite lobby. Mentre PD e Calenda nell'accordo non menzionano l'antifascismo e la difesa della Costituzione, Elena e gli altri attivisti dovranno difendersi in Tribunale per un reato disciplinato da un testo del 1932, antidemocratico, fascista ed incostituzionale.
Mentre M5S e Si/Verdi alla Regione Lazio e al Comune di Roma neanche aprono la crisi sull'inceneritore noi sul territorio lavoriamo con le cittadine/i per fermare una scelta sbagliata e obsoleta.
Questa è l'Unione Popolare a cui stiamo lavorando con Luigi De Magistris: attiviste/i e cittadine/i che lottano per i beni comuni contro il partito unico della devastazione ambientale.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista

Condividiamo il comunicato della Rete Ecologista dei Castelli Romani a cui va tutto il nostro sostegno:

Gravi Intimidazioni nei confronti dei e delle militanti della Rete Ecologista dei Castelli Romani e del No. Inc./Presidio Permanente lotta contro la discarica

Nella giornata di ieri il Commissariato di Genzano Di Roma ha fatto fioccare denunce nei confronti dei cittadini e delle cittadine macchiatisi della "grave" colpa di aver provato a contestare il sostegno del Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti al mortifero progetto di Gualtieri, durante l'iniziativa organizzata dai Giovani Democratici di Genzano
dello scorso 29 luglio, tra l'altro da lui disertata.

Il reato contestato è l'art.18 del TUPS del 1932, "manifestazione non autorizzata", un testo fascista, antidemocratico ed incostituzionale di cui le forze di polizia hanno approfittato per reprimere il legittimo dissenso di chi lotta per difendere il proprio territorio.

Queste denunce pretestuose rafforzano la nostra convinzione di essere dalla parte giusta e non fermeranno la nostra azione, volta a far avvicinare sempre più persone alla battaglia per la chiusura della discarica e contro il progetto di inceneritore di Gualtieri.

NESSUNA RESA, NESSUN PASSO INDIETRO, LA LOTTA NON SI FERMA!

Al ministro Pichetto rispondiamo che non abbiamo bisogno del nucleare ma di fermare la guerra. La rinuncia antieconomica al gas russo dovrebbe indirizzare verso l'energia pulita. Invece si acquista a costi maggiorati energia fossile peggiore dagli USA o "riciclata" attraverso giri incredibili. Così i profitti crescono a dismisura come le bollette e l'inflazione. E ritorna immancabile la bufala nucleare che dovrebbe essere stata sepolta da ben due referendum. Ora la bufala assume le sembianze delle "piccole centrali". Il ministro Pichetto non diffonda la bufala che allude a impianti che non hanno nessuna praticabilità per ragioni di costi e di sicurezza. Non è che un nucleare piccolo è sicuro. Semplicemente è ancora meno ragionevole economicamente. Per questo ribadiamo che serve quanto prima farla finita con la guerra. Per riprendere la strada di una politica energetica fondata sulle ragioni sociali e ambientali e non sui profitti della speculazione e le follie militari. Nel mondo il nucleare non è il futuro e infatti la Germania ha detto addio. La produzione di energia nucleo-elettrica su scala mondiale è scesa a meno del 10% di quella elettrica complessiva e, conseguentemente, a meno del 2% dei consumi finali d’energia. Ci sono interessi lobbistici molto forti dietro questa ossessione per il nucleare fuori tempo massimo che è davvero inquietante in questi tempi di vertiginoso rilancio della corsa agli armamenti per il legame strategico tra civile e militare.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Elena Mazzoni, responsabile ambiente del Partito della Rifondazione Comunista, candidati della lista Pace Terra Dignità

Esprimiamo la nostra gioia per la decisione del Tribunale di Milano di respingere l'assurda richiesta di sorveglianza speciale per l'attivista di Ultima Generazione Simone Ficicchia.
Simone non è un mafioso, non c'è alcuna pericolosità sociale che giustifichi l'abnorme richiesta della Questura di Pavia.
E' una vittoria della Costituzione sempre più ignorata da chi gestisce l'ordine pubblico.
Il questore di Pavia dovrebbe dimettersi.
Invece di criminalizzare Ultima Generazione il governo dovrebbe andare a scuola dagli attivisti come Simone.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Elena Mazzoni, responsabile ambiente di Rifondazione Comunista

simone-ficicchia19

Abbiamo immediatamente denunciato che il Ministero della Transizione Ecologica era una poco credibile trovata copiata da Macron il cui governo è stato persino condannato da un tribunale per non aver ridotto emissioni.
Poi che le posizioni del ministro nominato da Draghi erano inquietanti e contraddittorie.
Oggi leggiamo una presa di posizione di Greenpeace che conferma le nostre valutazioni:
"Sembrava una buona notizia, ma la partenza non è altrettanto buona.
Il neoministro per la Transizione Ecologica Cingolani, solo un anno fa, dichiarava in un'intervista per la rivista del colosso energetico italiano Eni che il solare costa troppo e che il gas è il male minore per il nostro Paese.

Se quello che il nuovo governo ha in mente per transizione ecologica è solo una pennellata di verde al Recovery Plan, non resteremo in silenzio.

"Il mondo della grande finanza, da cui Mario Draghi e altri esponenti di punta del nuovo governo provengono, ha molte responsabilità per la crisi climatica in corso".

Ci fa piacere che Greenpeace ci dia ragione. Triste che invece da ambienti di ambientalismo di Palazzo si sia dato credito a Draghi.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Elena Mazzoni, responsabile ambiente
Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea

Letteratura e ecologia

Car@ compagn@,

la questione climatica è strettamente connessa alla salute, alla lotta di classe, alla difesa del territorio, alla riconversione, in chiave di tutela ambientale, del lavoro.
Il 29 novembre sarà di nuovo sciopero per il clima e l’occasione per noi di portare in piazza le nostre istanze e le alternative che proponiamo, che abbiamo sintetizzato in dei punti definiti #Block per contrastare anche il fenomeno consumista del #BlackFriday che capita nella stessa data.

Invitiamo i circoli e le/i Compagne/i tutt@ ad impegnarsi nella mobilitazione e ad essere presenti alle iniziative organizzate nelle varie città.

In allegato a questa mail il volantino per il 29 novembre, nella versione a colori ed in b/n, con un lato nazionale ed uno personalizzabile con le iniziative territoriali e l’immagine di copertina da utilizzare per i vari social.

Al lavoro e alla lotta!

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale PRC-SE
Elena Mazzoni, Responsabile nazionale Ambiente PRC-SE

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coperttina 29 NOV

Il Parlamento di Cipro ha bocciato la ratifica del CETA, il trattato di libero commercio contestato da tantissime organizzazioni sociali e di categoria del nostro paese per l'impatto devastante che avrebbe su agricoltura, ambiente, salute, lavoro, servizi. Alla campagna #StopCeta oltre a Rifondazione Comunista hanno aderito prima delle elezioni tanti partiti presenti in parlamento: da LeU alla Lega, da FdI al M5S.
Noi auspichiamo che l'Italia abbia la dignità di fare come Cipro. Il Parlamento italiano dirà no al Ceta o si rimangeranno anche questo impegno?

Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Elena Mazzoni, responsabile ambiente
Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea

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La Corte di giustizia europea ha giustamente condannato l'Italia per violazione della direttiva sulla qualità aria. Si tratta di una bocciatura senza appello per i governi nazionali e regionali. Le classi dirigenti di questo paese andrebbero processate sul piano penale visto che, secondo l'autorevole rivista scientifica internazionale The Lancet, nel 2016 eravamo (e probabilmente lo siamo rimasti) primi in Europa e undicesimi al mondo per decessi dovuti al PM10, con la perdita precoce di 45.600 vite umane all'anno.

Una strage che la nostra classe dirigente - politica ed economica - fa finta di ignorare.

Sul PM10 di fatto sono tutti negazionisti.

Come definire un paese che in aree strategiche e sovrappopolate continua a registrare nell'aria una concentrazione di PM10 sistematicamente sopra i limiti dal 2008 al 2017 violando in maniera sistematica e continuata i valori limite UE?

E ha ragione la Corte di Giustizia Ue quando dichiara che l'Italia non ha adottato misure adeguate per garantire il rispetto dei valori limite.

L'elenco delle aree fuorilegge riguarda Roma, Napoli, Milano, Brescia, Bergamo e la pianura lombarda, tanta parte del Veneto, Torino, Palermo, aree vaste dell'Emilia Romagna e della Toscana.

E' un modello di sviluppo cancerogeno che viene interpellato in un paese in cui si continuano a costruire bretelle autostradali e a consumare suolo con un'interminabile sprawl e disordine insediativo.

Tutto questo accade perché le forze politiche sono verdi solo a chiacchiere ma entrambe le coalizioni sono subalterne a interessi economici e a logiche che mettono il profitto e la rendita al di sopra del diritto alla salute. Non c'è solo un problema culturale di incapacità progettuale e di sviluppismo, c'è la concreta propensione ad assecondare interessi capitalistici che sono ben rappresentati anche nell'informazione.

In Italia c'è bisogno di un polo rossoverde del "popolo inquinato" e sfruttato.

L'ecologia non è un lusso e non può essere un fiorellino sul bavero della giacca di chi governa al servizio del partito trasversale dello smog e del cemento.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale,
Elena Mazzoni, responsabile ambiente,
Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra europea

- Sentenza Corte di Giustizia

- Zone sforamento PM10

inqui10

Ieri, 13-01-2021, la Commissione Agricoltura della Camera ha votato pareri condizionanti ai decreti del Ministero dell'Agricoltura che tentavano di forzare un'apertura illegittima agli OGM e alle NBT e impedivano agli agricoltori molte attività legate a semi e sementi.

I pareri votati vincolano al rispetto della sentenza della Corte europea di Giustizia, che equipara i "nuovi" OGM agli OGM tradizionali, e eliminano ogni riferimento relativo agli OGM nei decreti presentati.

Il nuovo Ministro dell'Agricoltura, che succederà alla dimissionaria ministra Bellanova, sostenitrice degli scellerati decreti pro-OGM, dovrà fare i conti con questi pareri che ribadiscono che l'Italia vuole essere un paese libero da OGM.
Ci uniamo alla soddisfazione delle organizzazioni agricole biologiche e contadine, delle associazioni di tutela ambientale e dei consumatori, al cui appello abbiamo dato piena adesione e sostegno ed insieme alle quali continueremo a vigilare affinchè i diritti e la salute vengano prima del profitto delle multinazionali.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Elena Mazzoni, responsabile ambiente
Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea

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