di Mario Pianta

La speculazione sembra andata in vacanza, lo spread è in (lievissima) discesa, il cambio euro-dollaro in risalita. Soprattutto, le Borse brindano. Wall Street segna un picco e perfino la Borsa italiana ha recuperato le perdite accumulate da inizio anno. La finanza ora guadagna dal gioco al rialzo in Borsa, più che dal gioco al massacro contro il debito pubblico della periferia europea. Le agenzie di rating si adeguano, dando bei voti a Mario Monti e minacciando nuove bocciature se la politica di austerità venisse meno.

Leggi tutto...

di Vincenzo Comito

Che sta succedendo alla Germania? L'inaugurazione del nuovo aeroporto di Berlino, fissata per l'inizio di giugno, è stata all'ultimo momento spostata al marzo 2013, e ora si parla di un nuovo rinvio. Stato federale, regione del Brandeburgo e comune di Berlino litigano su chi debba farsi carico degli extra-costi, forse 1,3 miliardi di euro in più rispetto ai preventivi. Segni di confusione, in un paese da cui non ce li aspettiamo. E proprio questa è l'immagine che offre l'attuale dibattito sull'Europa, sull'euro, e sulle prossime elezioni politiche del 2013, mostrando una Germania molto divisa e incerta. Intanto, l'economia inizia a perdere colpi.

Leggi tutto...

di Spreadtime

Il presidente del Consiglio ieri ha ammesso che il Governo ha contribuito ad aggravare la situazione economica. Con queste parole: «Si dice che con le nostre decisioni abbiamo contribuito ad aggravare la congiuntura. Certo, solo uno stolto può pensare che sia possibile incidere in elementi strutturali che pesano da decenni senza provocare nel breve periodo un rallentamento dovuto al calo della domanda. Solo in questo modo si può avere la speranza di avere più in là un risanamento» per una crescita duratura.

Non è una gaffe: è la vulgata neoliberista dell’austerità espansiva. Soffriamo oggi un po’ più del dovuto per conquistarci domani un radioso percorso di crescita.

A pensarci bene, è un po’ uno schema cristiano: penitenza oggi, salvezza domani.

Leggi tutto...

di Vladimiro Giacchè

Qualche giornale italiano ieri ha festeggiato la discesa dei rendimenti sui titoli di Stato a 10 anni sotto la soglia del 5% (4,97%, per la precisione). È un entusiasmo che rischia di essere prematuro. Infatti lo spread tra i rendimenti dei Btp e quelli dei Bund tedeschi resta molto elevato (3,53%). Ma desta preoccupazione soprattutto un altro indicatore: i credit default swaps (CDS) sull’Italia. Dei CDS si è fatto un gran parlare soprattutto a fine 2011, poi sono passati un po’ in secondo piano. E invece è bene tenerli presente.

Leggi tutto...

di Domenico Moro

Qual è il bilancio del governo Monti e soprattutto qual è la situazione dell’e conomia e della società italiana dopo un anno di governo tecnico e di applicazione dell ’agenda europea? Cominciamo con i conti pubblici e con i tassi d’interesse sul debito. Secondo la vulgata i conti dello Stato fuori controllo avevano allontanato i mercati e spinto verso l’alto i tassi d’interesse, allargando il divario con quelli pagati dai tedeschi. C’era il pericolo di non riuscire a rifinanziare il debito, per l’impossibilità di collocare nuove tranche di debito. Quindi ci si sarebbe potuti trovare nella condizione di non pagare neanche gli stipendi pubblici.

Leggi tutto...

di Enrico Piovesana

Mentre nuvole sempre più nere si addensano sulla Grecia in vigilia elettorale e sulla Spagna in crisi bancaria, imperversano le ipotesi sulle misure che l’Unione europea – Germania permettendo – potrebbe adottare per scongiurare il collasso economico dell’Eurozona: dalla costituzione di fondi nazionali di ‘risoluzione’ per gestire in modo

Leggi tutto...

di Keynes Blog

Vi sono circostanze politiche ed istituzionali che possono determinare il segno e la durata delle politiche economiche, più di qualsiasi altro fattore. E’ questo il messaggio che Robert Skidelsky, noto biografo di Keynes, trasmette dalla testata progressista “The New Republic”, tracciando un profilo comparato di quanto avvenuto negli Stati Uniti e nel Regno Unito in materia di politiche di intervento di stampo keynesiano, a partire dal periodo dell’attuale crisi e guardando a ritroso fino al periodo immediatamente successivo al secondo dopoguerra.

Quel che è accaduto dal 2008 può considerarsi realmente quel che viene ormai diffusamente definito “un esperimento naturale” della politica economica.

Leggi tutto...

di red.

Se è vero che non è più il tempo delle crescite miracolose, come sottolineava Dani Rodrik qualche giorno fa, sarà bene allora concentrarsi sulla precaria situazione dell’Europa e, in particolare, sulle prospettive di crescita della Germania, fino ad oggi considerata il “paese forte” dell’Unione, quello capace di esercitare il ruolo di “locomotiva”, giustificando in tal senso anche la propria autorità nel dettare l’agenda politica di tutta l’area.

Il campanello d’allarme è suonato il 14 agosto, quando sono stati resi noti dall’Ufficio statistico federale tedesco i dati macroeconomici che mostrano per la Germania una crescita nel secondo trimestre dell’anno (rispetto a quello dell’anno precedente) pari allo 0,3%.

Leggi tutto...

di Giacomo Gabbuti

La geografia del debito disegna un mondo sotto il macigno della finanza.  Il Cadtm (Comitato per la cancellazione del debito del Terzo Mondo cadtm.org, attivo in Belgio e in Francia) ha pubblicato l'e-book World Debt Figures 2012 (http://cadtm.org/2012-World-debt-figures) che in una trentina di pagine raccoglie i dati sull'evoluzione dei debiti sovrani, pubblici e privati, dagli anni '80 ad oggi (...). Se in Nord Africa e Medio Oriente (dove il debito estero è esploso da 5 miliardi nel 1970 a 144 nel 2010) e Africa Sub-Sahariana (da 7 a 205) la parte pubblica è ancora prevalente (rispettivamente, 79 e 72%), lo stesso non si può dire dell'America Latina. Qui, nel 1970, gli Stati detenevano

Leggi tutto...

Sostieni il Partito


 

COME SOTTOSCRIVERE

  • tramite bonifico sul cc intestato al PRC-SE al seguente IBAN: IT74E0501803200000011715208 presso Banca Etica.
  • attivando un RID online o utilizzando questo modulo
  • con carta di credito sul circuito sicuro PayPal (bottone DONAZIONE PayPal sopra)

Ricordiamo che le sottoscrizioni eseguite con la causale erogazione liberale a favore di partito politico potranno essere detratte con la dichiarazione dei redditi del prossimo anno