di Matteo Bartocci

«Siamo davanti a un importantissimo passaggio nel percorso di costruzione europea, con nuove e sostanziali cessioni di sovranità, è un momento storico e insieme possiamo farcela», afferma il ministro per gli affari europei Enzo Moavero di fronte a un'aula della camera mezza vuota e soprattutto terrorizzata dal «generale agosto» e dalle voci di una nuova manovra del governo.
Montecitorio ha approvato definitivamente in un paio di giorni di non-dibattito i trattati di ratifica del «fiscal compact» e del «Mes», il fondo salva-stati (o salva-banche) dell'eurozona.

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di Andrea Baranes

Recessione, spread, disoccupazione? Ecco come venirne fuori, in un attimo e senza sacrifici. Aboliamo l'Italia. Tutto qui. Chiudiamo una volta per tutte lo Stato, con tanto di inno e bandiera, e trasformiamoci in una banca. Ecco alcuni dei primi vantaggi.
1. L'Italia ha dovuto inserire il pareggio di bilancio nella Costituzione. Le banche non hanno nessun vincolo del genere.
2. Per eludere i pochi accordi esistenti (vedi Basilea), le banche possono cartolarizzare i loro attivi e spostarli nel sistema bancario ombra. Basterebbe quindi spostare metà del debito pubblico italiano in un sistema statale ombra, per avere per magia un rapporto debito/Pil al 60% e rientrare nei parametri di Maastricht.

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di red.

Nessuno può fare più affidamento su prospettive di “crescita miracolosa”. E’ questo il messaggio che ci consegna Dani Rodrik su Project Syndicate, sollevando ulteriori dubbi sui tempi entro i quali le economie occidentali potranno dirsi fuori dalla crisi. Perciò se nei mesi passati molte speranze sono state riposte nella crescita accelerata registrata dalle economie emergenti, sarà meglio che al più presto ci si renda conto che anche questa parte dell’economia mondiale sta registrando una frenata e che, pur nelle migliori previsioni, la ripresa del cammino della crescita non eguaglierà i risultati conseguiti negli ultimi anni.

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di Sergio Cesaratto e Armanda Cetrulo
Il 22 e 23 novembre saremo a Madrid per un incontro di studenti ed economisti critici provenienti da Spagna, Grecia, Portogallo e Italia, i famosi Pigs. Link e Uds sono le associazioni studentesche italiane presenti. Il meeting (Economy4Youth.org) è organizzato dagli economisti spagnoli di Econonuestra.org. Il loro proposito è di accrescere la consapevolezza pubblica che le scelte economiche sono opzioni politiche, dunque contestabili, e non scelte ineluttabili. Questo è uno snodo politico importante. L'austerità non è una punizione degli dei per redimerci da passati peccati, ma è una scelta che dipende da una diagnosi sbagliata della crisi a cui seguono cure nefaste.

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di Gennaro Carotenuto

L’unica guerra che varrebbe la pena di essere combattuta è quella contro il segreto bancario. Lo dimostra un rapporto firmato da James S. Henry, della Rete per la Giustizia Fiscale statunitense (TJN), per il quale nei paradisi fiscali si nasconderebbe una somma calcolata tra un minimo di 16.000 e un massimo di 26.000 miliardi di €.

È una cifra, teniamoci su quella minima, che supera il PIL degli Stati Uniti e del Giappone insieme ed è pari a 8 volte il debito estero dell’Italia.

Il rapporto è utile per capire cose come che le classifiche sui paesi indebitati riflettono in realtà classifiche occulte sui paesi maggiori creditori.

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di Dino Greco

Nella crisi, quella grazie alla quale un pugno di lestofanti sta devastando la vita di miliardi di persone e saccheggiando le risorse del pianeta, " tutti i misteri vengono in chiaro. E si assiste - come scrive Paolo Ciofi in un suo recente lavoro - al miracolo dei ricchi salvati dai poveri. E tuttavia diventa finalmente di senso comune ciò che fino a ieri restava avvolto nella nebbia delle manipolazioni mediatiche orchestrate da

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di Domenico Moro

Nei giorni scorsi, l’Istat ha rilasciato i dati sulle retribuzioni e sulle ore di cassa integrazione nella grande impresa conoltre 500 addetti.Ad ottobre la retribuzione lorda per ora lavorata rispetto a settembre è diminuita del 2,4%, mentre nel periodo tra gennaio ed ottobre 2012 rispetto al 2011 la crescita di salario e costo del lavoro per dipendente è stata dell’ 1,1%, ovvero di 1,9 punti in meno dell’inflazione annua, con una corrispondente perdita di capacità d’acquisto. Il dato è ancora più grave se consideriamo che la grande impresa presenta salari molto superiori alle Pmi, e che, essendo composta da imprese esportatrici, spesso multinazionali, beneficia del forte aumento dell’export.

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di Bruno Steri

Il vertice tenutosi ieri a Bruxelles era atteso come una sorta di “ultima spiaggia” per le sorti dell’euro, una tappa decisiva per decidere il futuro di un’ “Europa in bilico”. Oggi vediamo che la montagna ha partorito un topolino: niente che sia all’altezza delle aspettative. Per la verità, c’era chi lo aveva previsto. Ad esempio, qualche giorno fa, Marco Moussanet concludeva così un editoriale de Il sole 24 ore: “Si metteranno d’accordo. Su un testo che parlerà di project bond, di sblocco dei fondi strutturali, di maggiori risorse per la Banca Europea per gli Investimenti e di Tobin Tax.

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di Antonio Sciotto

Un quadro disastrato, e in nettissimo peggioramento, quello tracciato dall'Istat nel suo Rapporto sulla povertà in Italia, relativo al 2011. Stanno male soprattutto gli operai, gli anziani, le coppie con figli, e pesa sempre di più il fenomeno dei giovani che non riescono a trovare occupazione, rimanendo a carico di redditi (da lavoro o da pensione) già spesso debolissimi.
Le famiglie «relativamente povere» (reddito inferiore a quello «soglia», pari a 1.011,03 euro) sono l'11,1%, in tutto 8,173 milioni di persone; all'interno di queste, ci sono i nuclei «assolutamente poveri» (quelli che non riescono a comprare beni necessari), pari al 5,2% (e a 3,415 milioni di persone).

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