Paolo Ferrero
Gli arresti del 27 gennaio sono l’ennesimo tentativo di ridurre il movimento NO TAV ad un problema di ordine pubblico al fine di dividerlo e delegittimarlo. È l’ennesimo punto di continuità tra il governo Berlusconi e il governo Monti: non si riconoscono le ragioni di chi protesta, non si tratta, ma si agisce militarmente, si determina un clima di tensione e poi si processa sulla base degli scontri che avvengono. Il 28 giugno e il 3 luglio ho partecipato anch’io alle manifestazioni in Val di Susa, sono stato abbondantemente gasato e voglio affermare ancora una volta che - al contrario di cosa si vuol far credere - il movimento NO TAV non è un problema di ordine pubblico ma una grande esperienza politica in cui una comunità vuole decidere democraticamente sul proprio futuro, così come democraticamente decide le forme e i contenuti delle mobilitazioni. Voglio quindi esprimere la mia solidarietà al Movimento No Tav e l’impegno a proseguire la lotta affinché quello sperpero di danaro pubblico, inutile e dannoso, venga fermato e la Val di Susa non sia più una terra militarizzata

di Rassegna.it
I sondaggi forniscono ottimi segnali alla lista Rivoluzione Civile che propone Antonio Ingroia come candidato premier alle prossime elezioni politiche. Il movimento guidato dal pm antimafia è stimato saldamente sopra il 4% di consenso, soglia da superare per conquistare seggi alla Camera dei Deputati. Ben 8 dei 9 istituti di ricerca che negli ultimi giorni hanno realizzato sondaggi sulle intenzioni di voto degli italiani sostengono che Ingroia, se si andasse alle urne oggi, sarebbe capace di andare oltre la soglia di sbarramento prevista a Montecitorio.
Se è vero che i sondaggi vanno presi con le molle, è anche vero che quando riflettono tutti la stessa tendenza, è probabile che non sbaglino. Il centrodestra sta recuperando, il centrosinistra perde terreno, la Rivoluzione Civile di Ingroia è in crescita costante. Questo è in sintesi il panorama disegnato dalla rilevazione SWG per “Agorà”. L’alleanza Pdl-Lega guadagna quasi due punti rispetto alla scorsa settimana(1.9%), attestandosi al 27,2%. Bersani e Vendola, invece, cedono nel confronto settimanale la stessa percentuale guadagnata dal centrodestra(1,9%), e si fermano al 33%. Stabile, ormai da tempo, il centro di Monti, che non raggiunge neanche il 14%. Respira invece Grillo, che dopo la flessione dei giorni scorsi recupera quasi un punto(0,9%). La sorpresa, infine, è la crescita di Rivoluzione Civile, il neo-movimento dell’ex pm Antonio Ingroia.
Sbilanciamoci, Tavola per la pace, Rete Disarmo e Unimondo hanno promosso un mese di mobilitazione per tutto febbraio. L'obiettivo, dire no agli F35, risparmiando 15 miliardi di euro con cui si potrebbero creare 4.500 nuovi asili nido comunali, mettere in sicurezza oltre 12mila scuola, creare più di 100mila posti di lavoro
Com’è lo stato di salute dell’euro oggi?
di Vladimiro Giacché
di Silvia Ragusa



