Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, ha dichiarato:

«La proposta di Alfano e Berlusconi è inaccettabile per il suo carattere presidenzialista, ma questa è pura propaganda. Il punto vero della proposta è la legge elettorale con il  doppio turno sui collegi. In questo modo in parlamento entrerebbero solo i maggiori e così la casta del governo Monti, in caduta libera nei sondaggi, potrebbe difendere la poltrona anche senza il consenso popolare. Di fronte al fallimento politico del bipolarismo e della Seconda Repubblica, di fronte al fallimento delle politiche neoliberiste, Berlusconi vuole il bipolarismo coatto tra coloro che prendono ordini dalla Banca Centrale Europea. Noi pensiamo al contrario che occorra dare una risposta alla grande voglia di partecipazione e cambiamento che emerge dalla società, dando vita ad una legge proporzionale con le preferenze, in modo che i cittadini decidono chi li rappresenta in parlamento».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista-FdS, ha dichiarato:

«La protesta della società civile, delle persone con disabilità e delle associazioni che le rappresentano, ha fermato la barbarie del governo obbligandolo ad abbandonare la manomissione della legge 104 e la tassazione su indennità di accompagnamento e assegno di invalidità: bene! Si tratta adesso di proseguire la lotta contro i tagli e le manovre inique di questo governo e per questo sabato 27 ottobre saremo in piazza per il NO MONTI DAY. Il nostro obiettivo è cacciare il governo, che aggrava la crisi e taglia la spesa sociale per finanziare le banche private».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, dichiara:

«La Lega nuovamente a Ponteranica (Bg) tenta di cambiare il nome della biblioteca comunale intitolata a Peppino Impastato: è una vergogna. I leghisti farebbero bene ad occuparsi d’altro – magari dei problemi di trasparenza e democrazia del loro partito? - e finirla con questi sterili tentativi di cancellare la memoria di un grande militante comunista e pacifista ucciso dalla mafia. Per questo come Prc saremo martedì 5 giugno alle 9 al presidio-manifestazione organizzato dalla rete di associazioni, partiti, sindacati – guidata dalla Casa Memoria Peppino Impastato di Cinisi e dal Centro Siciliano Peppino Impastato di Palermo - che partirà dall’ulivo dedicato a Peppino e proseguirà con un corteo fino alla biblioteca: chiediamo a tutte e a tutti di mobilitarsi, aderendo anche al mail bombing promosso per protestare contro l’iniziativa del sindaco di Ponteranica, per dare alle provocazioni leghiste una risposta pacifica, decisa e partecipata. La memoria non si cancella: la mafia è una montagna di merda e noi continuiamo e continueremo a dirlo».

Per informazioni e per firmare l’appello indirizzato al sindaco: http://www.alternainsieme.net/

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, ha dichiarato:

«A Vendola e Di Pietro dico: uniamoci per fermare il governo Monti. Organizziamo rapidamente una manifestazione unitaria per bloccare la manomissione dell'articolo 18 e il Fiscal Compact. Così come dico: uniamo subito la sinistra per costruire con i movimenti la piattaforma dell'alternativa. Tsipras in Grecia come Mélenchon in Francia hanno indicato la strada: uscire dalle politiche neoliberiste che hanno portato alla crisi. Occorre costruire un polo di sinistra che sappia parlare il linguaggio dell'alternativa: se non ora quando?».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, e Roberta Fantozzi, responsabile Lavoro di Rifondazione comunista, dichiarano:

«Monti "Mani di Forbice" si appresta a dare un altro duro colpo alla sanità pubblica con un taglio di 5 miliardi, che si andrebbero ad aggiungere ai tagli pesantissimi già fatti dal precedente governo Berlusconi. Il diritto alla salute, stabilito dalla nostra Costituzione, sarebbe così compromesso definitivamente. Monti vuole completare lo smantellamento del sistema pubblico e universalistico per consegnarlo nelle mani dei privati. Auspichiamo che le Regioni facciano muro totale contro questi nuovi tagli. Noi ci batteremo in ogni modo per difendere la sanità pubblica e per mandare il prima possibile a casa questo governo ammazza diritti».

«Domani, 27 gennaio, sarà passato già un mese dall'assassinio di Stefania Noce, la nostra compagna della provincia di Catania uccisa lo scorso 27 dicembre dal suo ex fidanzato. Nel 2012 le donne uccise dalla violenza maschile sono già 13, senza contare quelle che sono ricoverate in condizioni gravissime. E a chi ancora pensa che questo non sia un problema sociale, consigliamo di dare per lo meno uno sguardo ai freddi numeri, per rendersi conto che la violenza maschile miete vittime almeno quanto la crisi. Oggi saremo anche noi nelle piazze d'Italia per ricordare Stefania e tutte le altre donne uccise dalla violenza maschile, perché crediamo che se pur non basteranno mille fiaccole a spegnerla, potranno servire almeno per fare luce su un fenomeno ancora troppo oscurato per essere degnamente contrastato».

Ufficio stampa Prc
Roma, 26 gennaio 2012

Anna Belligero e Simone Oggionni, portavoce dei Giovani Comunisti, dichiarano:

«La proposta di abolizione del valore legale dei titoli di studio è l’ennesimo regalo al mercato voluto dal governo Monti, questa volta a danno degli studenti e del sistema universitario italiano. Una scelta classista e discriminatoria, nonchè in totale dissonanza con le regole degli altri Paesi europei, che oltre a determinare un aumento di titoli-truffa, presumibilmente acquistabili e svincolati da qualsiasi garanzia pubblica e di qualità, spingerebbe alla creazione di un sistema di atenei di prima classe, per i pochi ricchi che se lo potrebbero permettere, e un altro "di massa", destinato alla maggior parte degli studenti. Ovviamente il più accessibile diverrebbe automaticamente quello di qualità inferiore. Il merito dello studente perderà valore in favore della reputazione (e della retta annuale) dell'università di provenienza, e la discrezionalità di chi assume verrebbe avvantaggiata, in un Paese in cui i giovani sono già quasi privi di tutele nell'accesso al mondo del lavoro. Riteniamo che l’università italiana si rilanci con altre modalità, quali la valorizzazione del merito a parità di condizioni, potenziando quindi il sistema delle borse di studio; l'accesso alla cultura, in tutte le sue forme, per tutti gli studenti; l'aumento della spesa pubblica nell'ambito dei saperi; una lotta reale alle baronie».

Roma, 23 gennaio 2012

Ufficio stampa Partito della Rifondazione comunista:
Barbara Battaglia

Paolo Ferrero e Rosa Rinaldi, rispettivamente segretario nazionale e responsabile Ambiente di Rifondazione comunista, dichiarano:
 
«A un anno dai referendum sui servizi pubblici locali il governo non ha ancora fatto nulla per rispettare quello straordinario voto popolare. A Roma, per citare il caso più noto, con la svendita di Acea siamo di fronte a vergognosi tentativi di privatizzare l’acqua, con il sindaco Alemanno e il consiglio comunale che si asserragliano nel "palazzo" per decidere a "porte chiuse". Enti locali - con poche eccezioni - e gestori nel frattempo hanno proseguito con gestioni affidate a Spa e nulla hanno fatto per eliminare i profitti dalla tariffa. Chiediamo a Monti di dare immediata attuazione al referendum: 27 milioni di persone si sono espresse per l’acqua pubblica, non possono essere ignorate. Noi continueremo, insieme ai movimenti e alle associazioni la campagna di "obbedienza civile": perché la democrazia, come l'acqua, è un bene comune».

Il Partito della Rifondazione comunista aderisce e parteciperà con una sua delegazione alla Mmanifestazione nazionale "La Repubblica siamo noi" indetta dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua, che si terrà sabato 2 giugno a Roma da piazza della Repubblica alle 15.
Rosa Rinaldi e Paolo Ferrero, rispettivamente Responsabile Ambiente e segretario nazionale di Rifondazione comunista-FdS, parteciperanno al corteo e dichiarano:
«Il 2 giugno non è una parata militare, il 2 giugno saremo in piazza a difendere la Costituzione. Il governo Monti, oltre a non attuare i risultati del referendum sull’acqua, vuole imporre nuove normative per continuare sulla strada della privatizzazione dell’acqua e garantire lauti profitti ai gestori. Per questo riteniamo importante la manifestazione del 2 giugno promossa dal popolo dell’acqua: ne condividiamo i contenuti e la scelta della data, e chiediamo alle massime cariche della Repubblica di rispettare l’esito del referendum. Abbiamo condiviso e costruito il percorso del popolo dell’acqua  insieme a tante altre forze, associazioni e cittadini. Domani saremo di nuovo in piazza esprimendo anche la nostra solidarietà attiva verso le popolazioni del nord Italia colpite dal terremoto. Invitiamo tutte/i a trasformare il 2 giugno in una grande piazza di democrazia, perché La Repubblica siamo noi…siamo noi Bella Ciao».

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