giIPOL00040220111214di Alberto Burgio

Silvio Berlusconi può dire qualsiasi cosa: il fatto stesso che sia lui ad averla detta basta a screditarla. È un marchio d'origine più che sufficiente. Ma può capitare così che si perda anche qualche verità, inconsapevolmente confessata o «dal sen fuggita». Qualche giorno fa, in margine al congresso del Partito popolare europeo di Marsiglia, Berlusconi si è esibito nella consueta manifestazione di impenitente ottimismo: non c'è ragione di essere preoccupati per la crisi economica, ha detto, perché l'economia italiana è solida, seconda solo a quella tedesca e meglio messa di quelle di Svezia, Francia e Gran Bretagna.

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Il Consiglio politico della Federazione della Sinistra, riunito a Roma il 10 dicembre 2011 ribadisce la propria collocazione all’opposizione del governo Monti.

Tale giudizio si conferma viste le caratteristiche della manovra predisposta dall’esecutivo, una stangata in che non presenta segni di discontinuità rispetto alle politiche economiche e sociali del governo Berlusconi, nè mantiene i promessi segnali di equità sociale. Grava pesantemente sulle lavoratrici e i lavoratori, i pensionati, i giovani mentre salvaguarda i grandi patrimoni, i grandi speculatori, i grandi evasori.

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Paolo Ferrero

Il vertice europeo si è concluso con la piena vittoria della Cancelliera Merkel. Nella nottata di venerdì è stato deciso un vero e proprio Colpo di Stato Monetario e così l'ordine di Berlino regna in Europa! Non ci sono termini abbastanza forti per descrivere l'impasto di ideologismo neoliberista, di egoismo pantedesco e di vera e propria stupidaggine che informano quanto deciso in sede europea. Come dopo la crisi del 1929, la follia torna a prevalere nelle classi dominanti del vecchio continente e la stagione nata dopo la guerra antifascista viene rovesciata nel suo contrario. Con questo accordo, viene demolita l'Europa del welfare, l'Europa dei diritti sociali e civili, l'Europa che ha conosciuto nel protagonismo dei lavoratori e dei sindacati il proprio tratto distintivo.

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-intervista di Roberto Scafuri a Paolo Ferrero, da Il giornale di martedì 6 dicembre-

Paolo Ferrero, il comunismo vince.

«Magari».

Parlavo della Russia: Ziuganov è il secondo partito. Torna il pericolo rosso.

«No, a far paura è il potere degli oligarchi, dei ricchi e degli speculatori. Ma l’inversione di tendenza è evidente ovunque: davanti alla crisi del capitalismo, la gente comincia a pensare. Ritorna a considerare il bene pubblico, il valore della solidarietà. La panzana che privatizzare tutto facesse stare meglio i cittadini è scoppiata».

In Italia date voce al movimento «Occupy Wall Street». Il comunismo s’è annacquato?

«Altro che annacquare: in quel movimento composito stiamo dentro come pesci nell’acqua. Due esponenti del movimento Usa sono venuti al congresso di Prc, assieme costruiamo l’alternativa. Qui non si tratta di prendere il Palazzo d’Inverno, ma di de mercificare: di sottrarre tutta una serie di cose alla logica di mercato. Oggi il comunismo è questo».

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Intervista di Francesca Schianchi, da La stampa di lunedì 5 dicembre 2011 -

«Bisogna creare un'opposizione da sinistra a questo governo»: appena rieletto segretario di Rifondazione all'ottavo congresso del partito, Paolo Ferrero lancia un appello a Nichi Vendola per realizzare «l'unità della sinistra».

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