di Paolo Ferrero

Il risultato dei referendum di domenica e lunedì scorso è la conferma di un profondo cambiamento che sta avvenendo nel paese e che già si era annunciato nelle elezioni amministrative. In questi giorni è stato sottolineato come i referendum segnalino la crisi organica delle destre, il declino di Berlusconi e l’attenzione sul nucleare suscitata dal disastro di Fukuscima. Il dato di fondo del referendum è però che il voto sull’acqua pubblica ci parla di una decisa inversione di tendenza dell’opinione pubblica del paese sulla questione delle privatizzazioni. Il tema dei beni comuni – a partire dall’acqua – è diventato la forma innovativa in cui si può parlare di pubblico. Un pubblico qualificato dalla dimensione democratica e comunitaria e per questo non riconducibile in alcun modo alla stagione politica del clientelismo democristiano. Da questi referendum emerge inoltre una soggettività dei comitati e delle associazioni che ha costituito – insieme a pochissimi partiti, tra cui in primo luogo Rifondazione Comunista - il tessuto connettivo della raccolta delle firme prima e della campagna referendaria poi.

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Dal 12 al 17 Luglio si terrà in Italia , ospitata da Rifondazione Comunista, l'Università estiva del Partito della sinistra europea. L'undici Luglio, sempre a Trevi, si terrà l'incontro della rete femminista europea el-fem.
Una 5 giorni di seminari e dibattiti dedicati al tema, cambiare il mondo per cambiare l'europa, la crisi del capitalismo e le alternative.
Parteciperanno militanti , giovani, dirigenti ed intellettualii da tutt...i i partiti della sinistra europea, oltre ad esponenti della sinistra del sud del mediterraneo. Tutti i lavori si avvarranno di traduzione simultanea in italiano, inglese, francese.
L'Università si terrà in Umbria a Trevi. Il costo per 5 giorni pensione completa è di 150 euro in doppia, 250 in singola, 120 euro in tripla o quadrupla. Si può arrivare in treno o a Trevi o a Foligno. Ci sarà un servizio di bus dalla stazione all'hotel.

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110613grazie_quorum350Paolo Ferrero

Una grande vittoria non solo contro Berlusconi ma contro Il neoliberismo e le privatizzazioni praticate in questi vent'anni dal centro destra e dal centro sinistra. Dal referendum nasce una domanda di alternativa fondata sul protagonismo dei comitati, delle associazioni e della partecipazione popolare. Proponiamo di consolidare questo risultato dando vita a una costituente dei beni comuni che raggruppi comitati, movimenti, associazioni e partiti che vogliono uscire dal neoliberismo e costruire il futuro mettendo al centro i beni comuni.

Paolo Ferrero

Andate a votare e passate la domenica e il lunedì mattina a portare a votare coloro che conoscete.
Questi referendum sono nati dal basso e dal basso si possono vincere, con l’attivazione delle reti “corte” dei partiti, dell’associazionismo, dei comitati, dei parenti, dei conoscenti, dei compagni e delle compagne di lavoro.
Come è stato ieri con lo straordinario successo dell’Europride, occorre costruire una grande mobilitazione di popolo per raggiungere il quorum e vincere il referendum. Sul merito dei referendum è stato detto tutto e quindi non vi annoio. Voglio semplicemente sottolineare il valore politico dei referendum. Non tanto per la caduta di Berlusconi. E’ ovvio che la vittoria nel referendum può dare un ulteriore colpo a Berlusconi e questo è bene. I referendum però parlano del dopo Berlusconi su cui già oggi è in corso la battaglia politica. Il risultato delle elezioni amministrative parla di una crisi della destra a trazione leghista. Berlusconi e la Lega hanno perso al Nord ed è proprio il rapporto tra Lega e PdL che costituiva il baricentro della coalizione ad essere andato in crisi. Non siamo in grado di prevederne i tempi e i modi, ma si tratta di un processo avviato. Parallelamente è cominciato il posizionamento per gestire il dopo Berlusconi.

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di Raul Mordenti

110610proporzionaleSono pochi i giornali che hanno dato conto di cosa chiedono in concreto gli "indignados" spagnoli, e di conseguenza sono pochi gli italiani che lo sanno: ebbene, quel movimento (che definisce se stesso «democracia real ya!», democrazia reale subito) chiede con grande forza nel suo programma «la modificazione della legge elettorale per garantire un sistema autenticamente rappresentativo e proporzionale che non discrimini nessuna forza politica né volontà sociale» (cfr. l'intero programma nel sito www.carta.org). E' questa un'assoluta necessità per liberarsi del soffocante bi-polarismo che, anche in Spagna!, uccide la democrazia, costringendo gli elettori a scegliere tra due varianti del medesimo "pensiero unico" e delle medesime politiche antipopolari, cioè fra il Psoe di Zapatero e la destra del Ppe.

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