di Stella Cervasio
A Pomigliano d’Arco il corteo promosso dalla Fiom, ma gli operai dello stabilimento Fiat non partecipano. Ferrero di Rifondazione comunista accusa l’azienda di averli intimiditi, la Fiat parla di una «accusa ingiuriosa» e annuncia azioni legali. Al corteo prendono parte invece le fabbriche in crisi della Campania e i leader: Vendola, Di Pietro e Landini, accanto a loro il sindaco De Magistris.
Pomigliano d’Arco – Viale Alfa Romeo è il miglio dell’oro perduto. Lungo la strada che porta nel cuore di Pomigliano, una volta capitale dell’industria che contava in Italia, si disegna la mappa della dismissione e di tutto il lavoro rottamato del sud. In testa al corteo che si tinge di sbuffi di fumogeni arancio e rossi, i lavoratori da reintegrare nello stabilimento Giambattista Vico in tshirt e felpa rosso Fiom “Pomigliano non si piega”, portano lo striscione “Siamo tutti di Pomigliano”.