121115ferrero pomiglianodi Stella Cervasio
A Pomigliano d’Arco il corteo promosso dalla Fiom, ma gli operai dello stabilimento Fiat non partecipano. Ferrero di Rifondazione comunista accusa l’azienda di averli intimiditi, la Fiat parla di una «accusa ingiuriosa» e annuncia azioni legali. Al corteo prendono parte invece le fabbriche in crisi della Campania e i leader: Vendola, Di Pietro e Landini, accanto a loro il sindaco De Magistris.
Pomigliano d’Arco – Viale Alfa Romeo è il miglio dell’oro perduto. Lungo la strada che porta nel cuore di Pomigliano, una volta capitale dell’industria che contava in Italia, si disegna la mappa della dismissione e di tutto il lavoro rottamato del sud. In testa al corteo che si tinge di sbuffi di fumogeni arancio e rossi, i lavoratori da reintegrare nello stabilimento Giambattista Vico in tshirt e felpa rosso Fiom “Pomigliano non si piega”, portano lo striscione “Siamo tutti di Pomigliano”.

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121116strikedi Ritanna Armeni
Un insegnante che ha scioperato lo scorso mercoledì ha perso circa 80 euro che, per uno stipendio che non supera di tanto i mille, sono una bella cifra. È bene ricordarlo quando si parla di uno sciopero. Chi lo fa paga di tasca propria quindi merita rispetto e considerazione. Lo ripetiamo perché nei titoli dei giornali e nella maggior parte dei commenti apparsi dopo lo sciopero europeo per il lavoro, per lo stato sociale e contro il rigore questo rispetto e questa considerazione non appaiono. Coloro che sono scesi in piazza sono figure sfocate, sullo sfondo di azioni di guerriglia, di cariche e scontri. E quello che si è consumato sulle strade italiane un ennesimo episodio di ordine o disordine pubblico.

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121116mensapoveriPiù di una famiglia su tre, il 38%, ha dichiarato di non essere in grado di poter affrontare una spesa imprevista di 800 euro. Quasi la metà, il 46%, di non avere i soldi per una settimana di ferie all'anno. Una sua cinque (il 18%) di non essere in grado di riscaldare adeguatamente la propria abitazione. E più di una su dieci (il 12,7%) addirittura di non poter consumare un pasto a base di carne o di pesce ogni due giorni. Solo un anno fa le famiglie che si trovavano in questa condizione erano il 6,3%, meno della metà. La fotografia scattata dall'Istat, l'Istituto nazionale di Statistica, sulla soddisfazione dei cittadini sulla qualità della loro vita è a tinte fosche. Colpa soprattutto della crisi. Solo il 40,5% delle famiglie giudica la propria situazione economica sostanzialmente invariata rispetto all’anno precedente, mentre cresce dal 43,7% al 55,8% la quota di quelle che dichiarano un peggioramento della proprie condizioni.

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121116mammalavorodi rassegna.it
E' sempre il tetto di cristallo, il solito, quello che in Italia divide le donne dai posti di lavoro e dalle posizioni che contano. Un tetto solidissimo, che resiste al tempo e ai cambiamenti. E' quanto emerge, ancora una volta, dal quadro presentato dall'Istat, in occasione dell'iniziativa promossa da Sodexo, 'Innovative Solutions for the Promotion of Gender and Talent', ieri a Milano.
Le donne, secondo la ricerca, ottengono risultati scolastici e titoli di studio migliori rispetto agli uomini ma, nonostante entrino in misura sempre maggiore nel mondo del lavoro, il tasso di occupazione resta solo del 47,2% rispetto alla media europea del 58,6%.
Il tavolo di lavoro ha visto il coinvolgimento di aziende ed istituzioni e la partecipazione straordinaria del comitato composto da 25 donne top manager Sodexo di tutto il mondo, con l'obiettivo di incrementare la rappresentanza femminile ai vertici dell'azienda, fino a raggiungere il 25% di donne tra le prime 300 cariche dirigenziali.

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La raccolta di firme per i referendum sul Lavoro completamente censurata dal servizio pubblico. In una lettera diffusa ieri, il comitato promotore per i referendum sull'abrogazione dell'articolo 8 della manovra Berlusconi e per le modifiche all'art. 18 dello Statuto dei lavoratori lancia l'allarme. I 16 firmatari si rivolgono ai vertici Rai e tutto il mondo dell'informazione «in un momento così delicato per la vita del nostro paese, ci rivolgiamo alla vostra sensibilità democratica, affinché non sia oscurato un tema che sta coinvolgendo in una libera discussione centinaia di migliaia di persone in tutt'Italia». I referendum, sottolineano i promotori, rappresentano «un argine alla disaffezione verso la politica, offrono un'occasione di partecipazione a tanti cittadini che altrimenti troverebbero solo la strada della rabbia e della contrapposizione verso le istituzioni; sono uno dei più alti momenti della democrazia, tramite essi gli elettori possono correggere leggi che ritengano sbagliate e dannose e partecipare più compiutamente dalla vita democratica del paese, com'è avvenuto con le più recenti consultazioni referendarie».

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