Gli italiani hanno paura della non autosufficienza perché sono stati lasciati soli ad affrontarla. Non meravigliano, infatti, i dati forniti oggi dal Censis che fotografano una cittadinanza con sempre più non autosufficienti e sempre meno stato sociale, che è stato smantellato scientificamente dal Governo Berlusconi con tagli pesanti apportati dal 2008 ad oggi. Il fondo sulla non autosufficienza, che ammontava a 400 milioni di euro, non esisterà più nel 2011; il fondo nazionale per le politiche sociali è stato decimato come gli altri trasferimenti a regioni ed enti locali causando una drastica riduzione dei servizi sociali territoriali e la perdita di migliaia di posti di lavoro nel terzo settore. Un tema che non trova spazio sui principali media nazionali, ma che ha una portata drammatica nella quotidianità delle famiglie, soprattutto in quelle con basso o nullo reddito che subiscono anche gli effetti della crisi senza alcuna misura di sostegno adeguata.È necessario passare dalle “fotografie” della realtà alle azioni per cambiarla in meglio e il primo passo è senz’altro la cacciata del Governo attuale, che rappresenta il vero ostacolo all’uguaglianza e alla coesione sociale, calpestando i principi fondamentali della Costituzione. Per uscire dalla crisi lo stato sociale va rafforzato e non smantellato, passando dalla concezione di “spesa sociale” da tagliare a quella di “investimento nel sociale” per un futuro socialmente sostenibile.
Antonio ferraro, responsabile nazionale Politiche Sociali Prc-Federazione della Sinistra