«L'abrogazione di una misura barbara, come l'innalzamento della percentuale di invalidità per ricevere l'assegno, è una buona notizia». La responsabile welfare della segreteria nazionale e il responsabile politiche sociali del Prc, Roberta Fantozzi e Antonio Ferraro, commentano così la modifica alla finanziaria. «“La notizia diffusa dalle associazioni Fish e Fand dimostra come la lotta delle associazioni delle persone con disabilità sia riuscita a far ragionare una maggioranza priva di senso di responsabilità. -continuano- La misura, infatti, avrebbe privato dell'assegno persone con sindrome di down e sordomuti per ottenere un risparmio di appena 40 milioni di euro in due anni. Per il Prc “governo e maggioranza devono comunque sapere che non se la caveranno con questa piccola marcia indietro, perché la gravità dei tagli alle politiche sociali rimane inalterata e il Prc sarà al fianco di cittadini e associazioni che continuano la lotta contro lo smantellamento dello stato sociale e la riduzione dei diritti».

Siamo al fianco delle persone con disabilità e diamo il nostro pieno sostegno alla manifestazione nazionale del 1 luglio a Roma indetta da Fish (Federazione italiana superamento handicap) e Fand (Federazione associazioni nazionali delle persone con disabilità) e alla manifestazione del 21 giugno promossa dall’Aisla (Associazione italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica). La manovra del governo colpisce con ferocia le fasce più deboli della popolazione, comprese le persone con disabilità che subiscono l’innalzamento della percentuale di invalidità dal 74% al 85% per accedere all’assegno e la riduzione pesante dei servizi sociali a causa dei tagli a regioni e comuni. Una vera e propria macelleria sociale messa a punto in barba ai diritti costituzionali che richiamano lo stato a rimuovere gli ostacoli all’uguaglianza sociale. Il governo dovrebbe sapere che le risorse per il sociale non sono “spese” ma “investimenti” per uno sviluppo umano, sociale ed ambientale sostenibile.Noi siamo per rafforzare i processi di inclusione sociale, garantendo una vita indipendente e dignitosa a tutte e tutti. Invece di essere distrutto il sistema di protezione sociale, compresi i servizi, andrebbe difeso e adeguato alle esigenze della cittadinanza, a partire dalla definizione e finanziamento dei livelli essenziali di assistenza sociale (Liveas), dal rifinanziamento del fondo nazionale per la non autosufficienza, dalla restituzione delle risorse sottratte al fondo nazionale per le politiche sociali.Le risorse per queste “civili” manovre ci sono se si attua una vera lotta all’evasione fiscale, una giustizia fiscale basata sul principio di progressività costituzionale, un aumento della tassazione sulle rendite finanziarie e sui grandi patrimoni.

Roberta Fantozzi, Segreteria nazionale Prc-Se

Antonio Ferraro, responsabile nazionale politiche sociali Prc-Se

«L'emendamento presentato dalla Lega è indecente e inaccettabile». Così Antonio Ferraro, responsabile nazionale Politiche sociali del Prc-Se, commenta l'emendamento della Lega al decreto legge sulla manovra che prevede una sanatoria per falsi invalidi e medici. «Questa destra "antisociale" da una parte priva i "veri invalidi", come le persone con sindrome di down, dell'assegno di invalidità attraverso l'innalzamento dal 74 all'85% della percentuale minima per accedervi e dall'altra vuole salvare i "falsi invalidi" e i medici che li hanno certificati con una sanatoria. C'è un limite alla decenza e questa maggioranza lo ha ampiamente superato colpendo i diritti sociali delle persone in difficoltà e premiando coloro che negli anni hanno truffato lo stato. Piuttosto - conclude Ferraro- il governo elimini l'innalzamento della percentuale, come richiesto da tutto il mondo della disabilità, e ridia i miliardi di euro tolti in questi anni ai fondi per il sociale».

Car* compagn*,la manovra del governo colpisce ferocemente le fasce più deboli della popolazione, comprese le persone con disabilità, che vedranno meno tutelati i propri i diritti a causa della riduzione drastica dei servizi sociali (vedi tagli a regioni e comuni) e dell’innalzamento della percentuale di invalidità dal 74% all’85% per accedere all’assegno. Una barbarie senza precedenti a cui bisogna rispondere con forza e determinazione. Quel che rimane dello stato sociale, già messo in ginocchio dalle precedenti finanziarie del governo, rischia di scomparire.Per queste ragioni la Federazione della Sinistra aderisce con convinzione alla manifestazione nazionale contro la manovra del 1° luglio a Roma promossa da Fish (Federazione italiana superamento handicap) e Fand (Federazione associazioni nazionali delle persone con disabilità). Di seguito il link per scaricare il volantino elaborato dalla Federazione sulla questione.Non lasciamoli soli, partecipiamo numerosi alla manifestazione per chiedere a gran voce la difesa dei diritti costituzionali e il rilancio dello stato sociale come garanzia universalistica degli stessi. 

Un caro saluto, Antonio Ferraro, responsabile nazionale Politiche sociali Prc-Se

SCARICA IL VOLANTINO IN PDF

La demagogica guerra ai cosiddetti "falsi invalidi" trova la sua concretizzazione nell'articolo 10 della manovra. Dal primo giugno 2010 si innalza dal 74% all'85% la soglia minima per l'ottenimento dell'assegno mensile di assistenza, tagliando fuori da questo istituto una parte di "veri invalidi". Il risparmio reale che ne deriva risulta esiguo (nella relazione tecnica previsti 10, 30, 40 milioni rispettivamente nel 2011, 2012, 2013) e sproporzionato rispetto ai danni che provocherà a persone già poco tutelate dal sistema di welfare italiano. Infatti, secondo la nuova disposizione l'assegno mensile di euro 256,67 non verrà più erogato, anche in presenza di un reddito inferiore ai 4.408,95 annui e dell’iscrizione alle liste di collocamento, tra gli altri, a persone con sindrome di down (75%), sordomute (80%) e amputate di arto superiore (75-80%). Persone che, per lo stigma dell'improduttività, sono già esclusi dal mondo del lavoro e dai processi di inclusione sociale. Insomma, un duro colpo alle condizioni di vita di coloro che già subiscono, e subiranno, la riduzione quantitativa e qualitativa di servizi e prestazioni sociali sui territori a causa dei tagli a Regioni e Comuni previsti sempre in questa manovra, che vanno a sommarsi a quelli attuati nelle precedenti finanziarie.Gli invalidi civili sono coloro ai quali sia stata accertata una riduzione della capacità lavorativa. La legge 118/71 ed il successivo decreto legislativo 509/88 stabilivano che qualora questa riduzione fosse quantificata tra il 74% ed il 99%, la persona aveva diritto a ricevere un assegno mensile di assistenza pari ad euro 256,67. La manovra finanziaria ha elevato la percentuale minima all'85%.
da Handylex.org:Facciamo due conti.Nel 2009 i titolari di assegno mensile di assistenza erano 273.726 (fonte: INPS), la percentuale richiesta 74-99%, l'importo mensile 256,67, l'importo annuale 3.328. Dal primo giugno 2010 si eleva la percentuale minima all'85%.Supponiamo per assurdo che ci siano 50.000 nuovi casi (cioè oltre il 20% dell'attuale universo) in un anno e di questi casi a tutti venga riconosciuta un'invalidità inferiore all'85% In questa ipotesi il risparmio sarebbe di 166.400.000 euro (50mila x 3.328 euro), che comunque è un ammontare non significativo nei bilanci dello Stato.Ovviamente non è pensabile che le domande siano 50mila: negli ultimi anni si sono registrati mediamente fra i 10 o 15 mila nuovi casi l'anno.Non è credibile nemmeno che tutte le percentuali di invalidità riconosciute siano inferiori al 85%. Quindi 166 milioni non sono raggiungibili nemmeno lontanamente.Osservando gli incrementi degli assegni degli ultimi anni, si può pensare realisticamente ad un numero vicino a 15.000. Dobbiamo supporre che comunque una parte di questi abbia i requisiti per superare l'85% di invalidità.Ad essere pessimisti (o ottimisti) possiamo realisticamente supporre che vengano escluse 10mila persone in forza delle nuove regole. Se questo è vero il risparmio annuo sarebbe di euro 33.280.000. Una cifra assolutamente limitata rispetto ai danni che provoca e alle aspettative del Governo.

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