Il Comitato per la Difesa delle TerreJoniche è sorto all'indomani dell'ennesimo annunciatissimo disastro ambientale del Primo Marzo 2011 fra la Puglia e Basilicata per volontà dei cittadini colpiti e di alcune associazioni attive sul territorio lucano e pugliese, stravolgendo la vita delle persone, distruggendo aziende e attività, e sconvolgendo il territorio e le sue strutture. Due i suoi obiettivi: mettere in sicurezza il territorio colpito prevenendo nuovi disastri ambientali e ottenere i risarcimenti per quanti sono stati colpiti.
Mentre siamo ancora in mobilitazione per avere dai due Commissari straordinari incaricati risposte sul territorio, avvertiamo forte la necessità di recuperare la dimensione nazionale dentro cui siamo obbligati a guardare per avere soluzioni vere. Proprio nel momento in cui la Corte Costituzionale ha dichiarato l'incostituzionalità della norma che obbligava alla tassa sulle disgrazie occorre mettere in campo proposte ed iniziative che, al contrario, garantiscano i cittadini, le istituzioni ed il territorio.
Avvertiamo forte l'esigenza di incontrarci con i tanti e tante che in questo ultimo anno hanno fatto i conti in tante zone d'Italia con le alluvioni ed i problemi della cattiva gestione dei fiumi, per trovare insieme le risposte comuni. Le bombe d'acqua hanno colpito duro in tanti luoghi ed, ovunque, hanno lasciato devastazione trovando le comunità e le istituzioni del territorio impreparate, disarmate, senza strumenti e senza risposte esaurienti. Fare rete, costruire uno spazio comune di confronto, scambio e proposta, aprire una discussione nel Paese con la politica nazionale per trovare soluzioni concrete è la strada che consideriamo decisiva per rimettere al centro i diritti delle nostre comunità.
Per questo proponiamo un forum nei giorni fra il 30 Marzo ed il 1° Aprile 2012 per tenere alta l'attenzione sui problemi ancora tutti aperti e quello di far avanzare la capacità di risposta e prevenzione dei cittadini e delle istituzioni ai fenomeni dei disastri naturali con particolare riferimento alle alluvioni. Un forum rivolto ai fratelli e le sorelle che hanno lavorato e lavorano nelle aree alluvionate, ai comitati sorti per dare risposte ai cittadini ed al territorio, alle associazioni che hanno operato ed operano sulla prevenzione delle alluvioni e sul soccorso alle comunità. Con due obiettivi concreti: discutere la proposta di costituire una rete nazionale di iniziativa, socializzazione e coordinamento e quella di confrontarci sulle proposte legislative regionali e nazionali.
Vi proponiamo di essere con noi fra la sera di venerdì 30 marzo e la mattinata di domenica 1° Aprile 2012 in Basilicata per incontrarci intorno a questi obiettivi in un “Forum di lavoro”. Il forum si svolgerà all'interno di una serie di iniziative che terremo in quei giorni e che, fra l'altro, prevedono il giovedì incontri in Puglia e Basilicata con i sindaci e le strutture del Commisariato straordinario, una mostra di opere di artisti sul tema delle bombe d'acqua donate per sostenere il Comitato, una performance di alcuni licei artistici e di artisti che produrranno opere ed elaborati sui temi del forum, una assemblea con le scuole per sensibilizzare i giovani ai temi della prevenzione e della gestione dei bacini fluviali.
Questo il programma del Forum:
•    Un talk show con la partecipazione delle delegazioni di comitati di cittadini di diverse regioni sorti in occasione dei disastri ambientali e di esperti da tenere la sera del 30 Marzo nel cinema teatro di Marina di Ginosa, in Provincia di Taranto, (ore 20-22), da trasmettere in streaming TV e per cui produrre un dvd da utilizzare nelle iniziative di ogni realtà
•    un incontro di lavoro e di confronto volto a discutere la costituzione di una rete nazionale di iniziativa e di obiettivi comuni "Per i diritti delle Comunità dei fiumi" (31 marzo ore 10-17 Palazzo della Provincia di Matera)
•    un incontro di confronto fra questi comitati e realtà dell'impegno civile e le istituzioni locali coinvolte (Province e Comuni alluvionati) per confrontare le proposte (31 marzo ore 18-20, Sala della PV)
•    un incontro pubblico con le forze politiche e gli eletti in Parlamento sullo stato delle iniziative legislative con particolare riferimento alle proposte per il superamento delle norme previste nel decreto milleproroghe del 2011, quelle per il ruolo ed il funzionamento della protezione civile, quelle per la prevenzione sul territorio dei disastri ambientali. L'incontro si terrà nella Sala della Mediateca di Matera domenica mattina 1° Aprile fra le ore 9.30 e le 13. All'incontro sono invitati, fra l'altro, i presidenti delle Regioni Puglia e Basilicata e il capo della Protezione Civile, Prefetto Gabrielli e diversi parlamentari ed esponenti nazionali di diverse forze politiche che hanno presentato proposte sui temi in discussione.

Gianni Fabbris - portavoce del Comitato per la Difesa delle Terre Joniche

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista/Federazione della Sinistra, dichiara:

« L'Inghilterra e la Danimarca stanno tentando di cancellare il "riconoscimento del diritto all'acqua e ai servizi sanitari" dai testi dell'Onu in preparazione di Rio+20. Questa iniziativa che punta a sabotare la portata della risoluzione Onu del luglio 2010 con la quale si riconosce l’acqua come diritto umano essenziale, è scandalosa e inaccettabile. La decisione del 2010 è stata presa grazie ad una proposta dalla Bolivia approvata con 122 voti a favore, nessuno contrario e 41 astensioni (tra cui, quella degli Stati Uniti D'America e di molti paesi europei). Riccardo Petrella e lo Ierpe (Istituto Europeo di Ricerca sulle Politiche dell'Acqua) hanno promosso una lettera aperta con cui si denuncia questo tentativo di sabotaggio. Noi sosteniamo questa iniziativa per evitare che si compia uno scempio simile sull’acqua. Un passo indietro sui diritti umani fondamentali non è ammissibile».

(DIRE) Roma, 23 mar. - "Il Giudice di pace di Roma ha accolto il ricorso pilota, presentato dal collettivo legali di Rifondazione Comunista, per ottenere il rimborso dell' Iva pagata sulla tassa Tarsu per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, condannando l'Ama alla restituzione delle dell'Iva". Cosi' in una nota il coordinamento legali del Prc/Fds di Roma.
"Il Giudice ha applicato il principio stabilito dalla Corte Costituzionale, e ribadito piu' volte dalla Corte di Cassazione, secondo cui sia la Tarsu, quanto la Tia, sono tributi e non corrispettivi per un servizio a carattere economico, e come tali non sono soggetti ad Iva- spiegano- E' una decisione importante perche' apre la strada alle richieste di rimborso da parte di tutti i cittadini romani per l' Iva pagata in passato. Negli anni scorsi, su iniziativa sia di Rifondazione Comunista che di diverse organizzazioni dei consumatori, migliaia di cittadini romani avevano inviato all'Ama atti di diffida e messa in mora, ma l'Azienda non ha mai risposto. Ora possono rivolgersi al Giudice".
"Cosi' come per la tariffa dell'acqua, le aziende di servizio pubblico non si preoccupano della legalita' delle proprie azioni.
Una ragione di piu' per richiedere che i lavoratori e gli utenti siano rappresentati nella governance delle aziende- continuano- La non applicabilita' dell'Iva e' gia' stata stabilita piu' volte, da ultimo dalla Corte di Cassazione con una sentenza del 9 marzo, senza che mai le aziende pubbliche si preoccupassero di restituirla. La Tarsu e' stata abolita dal Comune di Roma dall'1 gennaio 2003 e sostituita dalla Tari sulla quale pure e' stata applicata l'Iva. L'azienda ha illecitamente riscosso l'Iva, con una aliquota del 10%, per una somma di circa 50/60 milioni di euro all'anno".
"Ogni cittadino romano, ha ora diritto alla restituzione di centinaia di euro a famiglia. Il Prc chiede che l'Ama provveda a restituire autonomamente alle famiglie quanto devono avere, sulle prossime bollette. Proprio per questo nei prossimi giorni- concludono- organizzeremo una campagna di informazione ed i nostri legali sono da subito disponibili per sostenere eventuali ricorsi per il recupero del denaro ingiustamente versato".

Trasporto, stoccaggio e carico al porto di Piombino di gran quantità di acido solforico ? Interrogazione urgente di Monica Sgherri. Sgherri: “fare chiarezza. Tutelare l’incolumità e la salute di cittadini, operatori e l’ambiente”.

Firenze, 20 marzo. Se questa scelta si concretizzasse vi sarebbero potenziali elevatissimi rischi per l’incolumità, la salute dei cittadini, degli operatori e dell’ambiente, è necessario quindi capire effettivamente come stanno le cose, se le autorità competenti ne sono informate e che posizione hanno assunto in merito e soprattutto compiere ogni passo a tutela delle persone e dell’ambiente.. Così Monica Sgherri – Capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi” in Consiglio Regionale spiega la ratio dell’interrogazione alla Giunta Regionale presentata in merito alla richiesta della società Nuova Solmine – produttrice di acido solforico - all’Autorità Portuale di Piombino di caricare già dal mese di aprile prossimo alcune navi con tale prodotto al molo Pecoraro di Piombino con l’impiego di autobotti con viaggi a spola dalla fabbrica di Scarlino fino sottobordo, con successivo pompaggio dell’acido da camion a nave. A quanto ci risulta – spiega Sgherri – lo scalo che si vorrebbe utilizzare non avrebbe gli standard di sicurezza per svolgere operazioni di quel tipo con l’acido solforico, in quanto è completamente esposto a possibili transiti di maltempo, non è recitato, insiste sul piazzale di un porto “veloce”, da cui si imbarcano centinaia di migliaia di veicoli e passeggeri per Elba e Sardegna ed inoltre nella posizione apicale del molo dove le navi attraccherebbero c’è un fitto transito di traghetti commerciali e che l’entrata e la partenza di navi cisterna con acido rappresenta un pericolo in caso di collisione tra nave e traghetto; tutto ciò senza contare i rischi di trasporto su gomma e il prevedibile congestionamento del porto di Piombino. Insomma emergono degli interrogativi sulla sicurezza molto rilevanti su tutta questa questione, senza dimenticare che la pericolosità di concomitanza in quell’area di navi con acido solforico e centinaia di imbarcazioni e navi per il trasporto di passeggeri. Il bollettino tragico del mare in Toscana per questo 2012 è già corposo, facciamo di tutto perché potenzialmente non si possa allungare.

OGGETTO: attuazione sentenza Corte Costituzionale 26/2011

Premesso che:
-    In data 24 febbraio 2012, a otto mesi dal voto referendario, il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del territorio ha inviato una lettera, prot. 2012 – 0001192 al Presidente dell’Autorità dell’Energia, Guido Bortoni, e ai Presidenti delle Regioni, per segnalare l’esigenza di dare attuazione a quanto stabilito dalla Corte Costituzionale con la sentenza 26/2011 in merito all’abrogazione del comma 1 dell’art. 154 del D. Lgs. 152/06 relativo all’adeguata remunerazione del capitale investito, così come stabilito dal DPR 18luglio 2011n. 116.


INTERROGA
la Giunta regionale,per sapere:

-    Quali sono gli atti che la Giunta Regionale intende dare corso per soddisfare le richieste contenute nella comunicazione del Ministro CLini e di conseguenza rispettare quanto stabilito dalla Corte Costituzionale a seguito del voto referendario.


Torino, 19 marzo 2011

PRIMO FIRMATARIO Eleonora Artesio

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