di Guido Ambrosino

Nella notte di sabato, all'annuncio che il «lafontainiano» Bernd Riexinger aveva prevalso di misura su Dietmar Bartsch, leader dei «realpolitici», al congresso della Linke è scoppiato un tumulto. I «vincitori», balzati in piedi nel grande capannone che era stato un'officina di riparazione ferroviaria, hanno intonato l'Internazionale storpiandone una strofa, in modo che suonasse «...avete perso la guerra».

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di Francesco Bogliacino

L'uscita dal tunnel non c'è stata. Restano i dilemmi del "calabrone" euro, che non poteva volare e molti vogliono continuare a far volare. Alternative di cui valutare le conseguenze politiche, oltre che economiche

Il tanto atteso “sblocco” della situazione europea non c’è stato. Nel presentare la recente decisione di non variare i tassi, il governatore della Bce Mario Draghi ha riconosciuto che la presenza di premi al rischio estremamente elevati per alcuni paesi e la conseguenze segmentazione dei mercati finanziari mina l’efficacia della politica monetaria. Ha altresì affermato che la Bce prenderà in considerazione le misure necessarie per affrontare il problema (leggi, acquisto di bond sul mercato secondario) ma ha anche segnalato che si tratta di direttive che andranno poi concretizzate in un disegno preciso nel prossimo mese. Inoltre ha sottolineato sia il disaccordo tedesco, sia il richiamo al consolidamento fiscale per quanto riguarda i paesi in difficoltà.

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di Romina Velchi

Con il lungo e applauditissimo discorso di insediamento all'assemblea annuale di Confindustria a Roma, è iniziata l'era Squinzi a capo degli industriali italiani. E sarà forse perché è convinto che «i tempi della tua presidenza sono stati molto duri, ma tu sai bene che i miei lo saranno anche di più» (dice rivolgendosi a Emma Marcegaglia) che Giorgio Squinzi sceglie di partire all'attacco, senza usare giri di parole e andando subito al dunque. Col governo e con il sindacato.

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di Paolo Ferrero

Ieri la Consob ha deciso di impedire le vendite allo scoperto ed immediatamente la speculazione è diminuita. Sono mesi che noi chiediamo di imepdere le vendite allo scoperto, visto che in Germania sono state addirittura messe fuori legge . Il fatto che in Italia non si sia fatto vuol dire una cosa sola: i nostri governanti utilizzano la speculazione per ricattare i lavoratori, poi quando il gioco si fa troppo rischioso tirano un po’ il freno – ad esempio bloccando le vendite allo scoperto – ma senza fermare il fenomeno della speculazione.

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di Leo Lancari

Sarà anche vero, come ha detto tre giorni fa il premier Mario Monti, che «la fine del tunnel si avvicina», ma per chi ha la ventura di trovarsi in fondo al convoglio non solo la luce ancora non si vede, ma i morsi della crisi si fanno sempre più duri. Basterebbe fare il solito giro tra negozi affollati solo da commessi per rendersene conto, ma un'ulteriore conferma è arrivata dal rapporto sulle economie territoriali e il terziario di mercato presentato ieri da Confcommercio. La lettura non è certo di quelle estive che rilassano. Non solo consumiamo sempre di meno, ma nell'ansia di risparmiare sono diminuiti anche gli acquisti di generi alimentari e le previsioni per il 2012 fatte dall'associazione dicono che il ribasso dei consumi delle famiglie sarà pari al 2,8%. «Il calo più forte almeno dal dopoguerra» denuncia Confcommercio, secondo la quale per trovare un calo peggiore di quello attuale bisogna risalire indietro nel tempo fino agli anni Trenta.

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di Roberta Fantozzi e Barbara Pettine

Monti e Fornero hanno gettato nella disperazione centinaia di migliaia di persone, che hanno visto, nel giro di poche settimane, la propria prospettiva di vita messa radicalmente in discussione, dopo anni ed anni di duro lavoro. La cosiddetta riforma delle pensioni del governo dei tecnici, che allunga di sei anni e più il tempo di lavoro, è stato il più violento provvedimento antipopolare, contro le condizioni di vita di uomini e donne, dal dopoguerra ad oggi. Una campagna lampo passata sulla testa della gente, offerta sull'altare del recupero di «credibilità» in Europa e nel mondo dalla neonata unità nazionale del «dopo la caduta di Berlusconi», senza che ci fosse neppure la consapevolezza del disastro sociale che questa sedicente riforma apparecchia.

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di Luigi Franco

Una risposta alla Curia milanese, che sulle coppie di fatto “deve rispettare le decisioni del consiglio comunale”. E un invito al prossimo Parlamento a “riconoscere le unioni civili”. Nel cortile di Palazzo Marino Giuliano Pisapia risponde alle domande dei cronisti, mentre a pochi metri inizia la discussione sulla delibera di iniziativa consigliare che istituirà il registro delle unioni civili. L’Aula è più gremita del solito. Ci sono giornalisti di quasi tutti le testate e rappresentanti di diverse associazioni per i diritti lgbt, a segnare un passaggio cruciale per la maggioranza arancione: il provvedimento è stato promesso fin da subito, in campagna elettorale, e nei mesi scorsi il sindaco di Milano è intervenuto più volte per dire che non ci avrebbe rinunciato.

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di Gennaro Carotenuto

Sono tutti convinti che stia facendo una gran campagna elettorale Jean-Luc Mélenchon, il candidato del Fronte delle Sinistre alla presidenza della Repubblica francese. Con oltre il 15% delle aspettative di voto ha superato al terzo posto l’estremista di destra Marine Le Pen, morde forte il fianco sinistro del candidato del Partito Socialista François Hollande nella corsa contro Nicolas Sarkozy (virulentemente a destra) e ridotto gli spazi del candidato alla sua sinistra, Philippe Poutou, del Nuovo Partito Anticapitalista.

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di Fabio Chiusi

Democrazia diretta dal basso, trasparenza radicale: gli attivisti del Movimento 5 Stelle ne hanno fatto le parole d'ordine nella rivolta contro la Casta e i partiti. Racchiuse in uno slogan: «Ognuno vale uno».
Ma è davvero così, o qualcuno - parafrasando l'orwelliana 'Fattoria degli Animali' - è più uno degli altri?

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