di Angelo D'Orsi

Dopo il 12 novembre, il 5 aprile sarà ricordato come una data capitale della cosiddetta Seconda Repubblica, mentre già si vaticina, da mesi, di una fantomatica Terza.
Dunque, nell’arco di sei mesi, circa, da novembre 2011, ad aprile 2012, abbiamo visto cadere come birilli le due “B” della politica contemporanea italiana, i due principali responsabili del dissesto economico, della frana istituzionale, della catastrofe morale del Paese.

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Il comune di Napoli non rispetterà il Patto di stabilità per poter garantire i servizi minimi costituzionali. È la posizione del sindaco, Luigi de Magistris che si inserisce nel dibattito relativo all'Imu e alla scelta del governo di aumentare la pressione fiscale.
Il patto di stabilità impone ai comuni che hanno soldi in cassa di non spenderli per poter garantire il pareggio di bilancio. Napoli spenderà quel che ha in cassa, dce il sindaco, per pagare i servizi.

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Sindaci, in carica o aspiranti, a Comincio lunedì. Luigi De Magistris, da Napoli, annuncia la nascita di un nuovo soggetto politico: «A giorni uscirà un nostro manifesto, completamente alternativo alle politiche di questi mesi». “Nostro”? “Nostro” di chi? «Molti soggetti, dai movimenti alla società civile, molti sindaci. Avrà contenuti forti, radicali, di alternativa. Dalle primarie non è ancora arrivato un segnale sul superamento di questa fase». E quindi si può pensare ad una lista. «Sicuramente, puntiamo le elezioni politiche, poi dipende dalla legge elettorale. Possiamo andare da soli, o in una coalizione più ampia, sia essa di centrosinistra o di sinistra e basta. Ma bisogna aspettare l’esito delle primarie».

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di Irene Buscemi

Giudizi negativi sulla democrazia interna del Movimento 5 stelle arrivano anche da parte del sindaco di Napoli Luigi De Magistris, ospite alla festa del Fatto Quotidiano al Parco della Versiliana.  Dal promotore della rivoluzione arancione, in passato vicino al comico genovese, arrivano dure critiche: “Io ho subito le invettive di Grillo e non apprezzo la logica dell’esisto solo io e tutti gli altri fanno schifo, che serve soltanto ad accrescere un proprio potere personale e non aiuta a favorire l”unità del Paese”. E poi ancora: “Dietro il comico diventato ad un tratto politico c’è un coagulo opulento di poteri forti, quello che di dice Favia è verosimile e non penso che la lotta per i diritti e contro le disuguaglianze possa venire da Grillo”.

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Colloquio con Luigi De Magistris
di Giacomo Russo Spena 

“Nessuna pregiudiziale contro il centrosinistra, ma se il Pd continua su questa strada è anni luce lontano da me. Ad oggi immagino un Quarto Polo arancione con Ingroia candidato premier. Una lista nata dal basso composta da persone dalla ‘schiena dritta’, un qualcosa di innovativo capace non solo di scassare ma di costruire perché siamo la maggioranza del Paese”. Per il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, è finito il tempo di tifare, “dobbiamo metterci tutti in gioco per un reale cambiamento nel Paese”. E domani sarà in piazza Farnese a Roma per la manifestazione organizzata da Salvatore Borsellino in difesa della procura di Palermo.

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di Domenico Moro

Malgrado anche Confindustria si stia accorgendo che qualcosa non va nel governo Monti, il Presidente della Repubblica ammonisce a non cambiare rotta. Il fatto è che questa rotta porta la nave alla deriva. Ne sono indicatori i dati Eurostat sul debito sovrano europeo. Il debito pubblico italiano è passato dal 121,7% sul Pil del secondo trimestre 2011 al 126,1% del 2012, il dato peggiore dopo la Grecia.
L’aumento del debito si è però verificato in tutta la Ue, passata dall’81,4% all’84,9%, e nell’Eu - rozona, salita dall’87,1% al 90%.

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di Giovanni Mazzetti

L'abbondanza felice dei nostri antenati, come la descrive Latouche, non esiste. E non ci sono limiti ai bisogni dell'uomo
Sarà capitato a molti di coloro che si sono presi o si prendono cura di parenti anziani di sentirli ripetere che i tempi in cui sono stati giovani erano «altri tempi». Poiché questa evocazione è, in genere, un segno del sopravvenire di una loro fragilità progettuale, sollecita nell'interlocutore soprattutto un sentimento di comprensione e di tenerezza.

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di Franco Frediani

L'annuncio era nell'aria, e l'assemblea nazionale ha rappresentato il momento per la decisione: Di Pietro è pronto per schierarsi con il Quarto polo. Parla di un "momento della maturità" e anticipa la propria volontà di rimettere il mandato nel congresso di settembre, anticipando che fin da ora sarà tolto il suo nome dal simbolo. Un altro tassello importante va ad unirsi al movimento arancione, presumibilmente nel percorso iniziato da “Cambiare #si può”. Non può non essere salutato come un evento importante per chi si prefigge di costruire una vera alternativa al liberismo montiano ed alle ambigue politiche centriste dipinte con sfumature assai poco chiare.

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di Peppino Caldarola

Bersani è stato costretto a strappare la foto di Vasto perché Di Pietro non ha mai smesso di insultare il Pd. Questa è la tesi ufficiale. In effetti il leader dell’IdV ha concentrato il suo fuoco polemico contro il Pd persino sulla vicenda della mancata autorizzazione all’arresto di De Gregorio dimenticando che i due parlamentari fra i più discussi di questa legislatura, lo stesso De Gregorio e Scilipoti, li aveva eletti lui ed erano nel suo cerchio magico.

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