di Alfiero Grandi

Lo spread si aggira come un avvoltoio sui conti pubblici italiani. Forse sarebbe bene ammettere che c’è stato qualche ottimismo di troppo nel ritenere la situazione dell’Italia già sotto controllo. Il Governo Monti, comprensibilmente, cerca di evitare allarmismi, ma se i conti del prof. Dell’Aringa (in verità non solo suoi perché anche il Fmi è più o meno sulla stessa linea) sulla riduzione del Pil dovessero essere corretti il Governo dovrebbe ricorrere ad una nuova manovra di aggiustamento dei conti, perché il margine creato con la manovra precedente non sarebbe più sufficiente.

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di Marco Sferini

Antonio Cassano, il grande calciatore azzurro, il grande sciupatore di femmine, colui avrebbe avuto così tante donne da non saper contare il numero delle sue avventure galanti. Questo fuoriclasse del pallone si è avventurato in una risposta ad un giornalista che gli chiedeva conto delle ipotesi di Alessandro Cecchi Paone su certe presenze gay all’interno della nazionale italiana di calcio: “Che? Ci sono dei froci nello spogliatoio. Problemi loro e non mi riguarda”.

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All’interno della crisi economica mondiale ed europea, la situazione economica del paese sta peggiorando rapidamente a seguito delle politiche del governo Monti. Le politiche neoliberiste praticate con grande forza e determinazione stanno producendo una pesante recessione economica e non hanno ovviamente alcun peso nel mitigare la speculazione finanziaria. In virtù di queste politiche la situazione sociale sta peggiorando con rapidità maggiore della stessa crisi economica ed è destinata ad aggravarsi ulteriormente nei prossimi mesi. Abbiamo un aumento della disoccupazione, una ulteriore perdita di potere d’acquisto di salari e pensioni e un drastico taglio dei trasferimenti alle regioni e agli enti locali che determinerà un ulteriore compressione del welfare e una ulteriore perdita di salario indiretto.

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di Linkiesta.it

Diciotto milioni. Sono i disoccupati nell’eurozona. È il record più alto mai raggiunto dalle prime rilevazioni del 1995, secondo quanto rivelato dall’Eurostat. Questo triste record è stato raggiunto a luglio, quando 88mila persone sono andate a ingrossare le fila dei disoccupati europei, con un aumento del tasso di disoccupazione che è passato dall’11,2% precedente, all’11,3% di giugno.
I paesi che fanno più fatica sono ancora una volta Spagna, dove una persona su quattro non lavora, e Grecia, con un tasso di disoccupazione rispettivamente del 25,1% e 23,1%.

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di Maria Rosa Pantè

Sono una docente inidonea all'insegnamento. Qualche anno fa ho cominciato ad avere problemi di salute legati al mio lavoro che pure amavo profondamente. Ho resistito, ma poi il mio fisico ha vinto. Dopo varie visite sono stata ritenuta inidonea all'insegnamento, ma idonea ad altri compiti.
Sono quindi rimasta nella scuola, non vado in classe, ma svolgo altre attività. Mi occupo della biblioteca, che senza di me sarebbe chiusa; mi occupo di progetti culturali per la scuola e la cittadinanza.

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di Laura Stochino

Era il 1999 quando in Italia, all'interno di una riforma complessiva del sistema scolastico, si decise di mettere fine per il reclutamento degli insegnanti alla prassi dei concorsi. Allora, si disse, si metteva fine ai concorsi perchè la selezione avveniva esclusivamente sui contenuti e non si davano gli strumenti interdisciplinari necessari ad affrontare un mestiere così importante e complesso. Si ideò la SISS, la scuola di specializzazione per l'insegnamento, consistente in corsi abilitanti della durata di due anni, sostitutivi del “concorsone”, a cui si accedeva tramite concorso pubblico.

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La recessione provocata dalle politiche di austerità del governo Monti sta continuando ad aggravarsi e con essa la crisi sociale del paese. La perdita di posti di lavoro in Italia è molto al di sopra della media dei paesi europei ed è direttamente legata alle politiche di austerità.
Il governo Monti espressione dei poteri forti con una fortissima connotazione antipopolare e antioperaia, si conferma sempre più come governo costituente di un nuovo regime. Questa caratteristica costituente la si misura sulla portata strategica dei provvedimenti presi: dalla manomissione dell’articolo 18 alla “riforma” delle pensioni al pareggio di bilancio in Costituzione fino all’approvazione del Fiscal Compact. Questi provvedimenti vanno oltre la situazione contingente e predeterminano – se non aboliti – il quadro in cui agiranno i governi dei prossimi anni. Queste misure infatti si sommano a quanto già fatto da Berlusconi – pensiamo solo all’articolo 8 – e determinano un quadro strutturale di recessione economica, precarietà e  disoccupazione, privatizzazioni, uniti ad un attacco frontale al welfare, al diritto allo studio e ai diritti dei lavoratori e del sindacalismo di classe. Il governo Monti ha quindi tracciato una strada di destra destinata a perdurare negli anni. Il tratto costituente del governo non è quindi affidato alla permanenza di Monti alla Presidenze del governo anche dopo le elezioni – ipotesi che i potentati finanziari, economici e dell’informazione, propongono esplicitamente – ma ai provvedimenti già assunti e votati da PD, PDL e UDC.

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Sarà distribuito domani, sabato 12 maggio, un numero speciale di Liberazione, in occasione della manifestazione della Federazione della Sinistra contro il governo Monti.
«Il numero speciale – dichiarano Dino Greco, direttore di Liberazione e Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista – sarà distribuito in piazza al prezzo di un euro e sarà disponibile in pdf sul sito liberazione.it. Il tema al centro di questo speciale sarà ovviamente la manifestazione contro il governo, ma anche i risultati delle elezioni in Francia e Grecia, con interviste esclusive a esponenti della sinistra, e l’esito delle amministrative in Italia. Ci sarà poi un ampio articolo sulle superlobby internazionali della finanza e del capitalismo e sui legami con Monti “speculatore”.
Rilanciamo così, con questo speciale, la sottoscrizione per il futuro di Liberazione: un bene comune che tutti vogliamo continui a vivere».

di Tonino Bucci

A Beppe Grillo la strategia comunicativa non fa difetto. Non butta mai lì per caso gli argomenti. Negli ultimi tempi, per esempio, insiste molto sulla faccenda della democrazia interna del Movimento 5 Stelle. Da abile comunicatore deve essersi accorto che è un terreno minato. Intendiamoci, nelle adunate di popolo – così le chiama lui – ci ha sempre tenuto a presentare il M5S come un nuovo fenomeno politico che non ha più nulla a che fare con i partiti – tutti i partiti – e che cambierà la democrazia.

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