di Paolo Ferrero

In questi ultimi anni il Pd ha partecipato in Sicilia al governo Lombardo e adesso si presenta alle elezioni in coalizione con l'Udc. Nei giorni scorsi in Sicilia, le forze di sinistra (Federazione della Sinistra, Sel e Verdi) hanno dato vita ad una lista unitaria che - apparentata con l'Italia dei Valori - sostiene Claudio Fava candidato a Presidente della Regione.
Questa scelta segue di pochi mesi la vicenda palermitana in cui Leoluca Orlando è diventato sindaco di Palermo sostenuto da una coalizione formata da IdV, Federazione della Sinistra e Verdi. CONTINUA|PAGINA 5 Nei mesi scorsi la maggioranza che sostiene Monti ha votato la manomissione dell'articolo 18, arrivando sin dove non era arrivato Berlusconi da solo. Alcuni giorni fa, le forze politiche e sociali che si oppongono da sinistra al governo Monti hanno depositato i quesiti referendari sull'articolo 18 e sull'articolo 8. ALBA propone giustamente un referendum contro le privatizzazioni e noi proponiamo un ulteriore quesito per abolire la controriforma delle pensioni.

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di Marx21

Il Comitato Centrale del Partito Comunista Sudafricano (SACP) ha iniziato la sua sessione dopo il Congresso di giugno osservando un minuto di silenzio ed esprimendo le sue condoglianze a coloro che hanno perso parenti e colleghi nei tragici avvenimenti della settimana scorsa e i migliori auguri di ristabilimento a coloro che sono stati feriti, sia tra i lavoratori che tra la polizia. Il Comitato Centrale saluta l'annuncio del presidente Zuma di creare una commissione di inchiesta. E' importante che il mandato dell'inchiesta abbia una portata generale. E' impossibile comprendere la tragedia senza comprendere le cause che vi stanno dietro.

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di Gabriele Pastrello - Joseph Halevi

C'è una genia che prospera su tutto lo spettro politico, italiano e mondiale: i lungoperiodisti. L'atteggiamento di chi posa a pensatore del futuro, disdegnando le misure raffazzonate o gli interventi di breve periodo. I lungoperiodisti di destra aborriscono l'inflazione e vogliono una crescita finanziariamente sana; quelli di sinistra sono preoccupati per gli sconvolgimenti causati dalla crescita incontrollata passata. I secondi hanno ragioni migliori dei primi, ma entrambi paiono ignorare che siamo in un periodo di crisi economica che sta già creando recessione e miseria, come sanno bene gli ammalati gravi greci che non possono più curarsi. I primi però non lo ignorano affatto, anzi. Hanno deciso che la crisi economica è un'occasione d'oro per una terapia di immiserimento di ampi strati di popolazione come la cura migliore. Per questo sono acerrimi nemici di Keynes.

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di globalproject.info

Secondo il governo tecnico si tratta di riforme necessarie.

«Non siamo di fronte a un governo tecnico, ma a un governo politico che sta facendo scelte che rispondono alla lettera inviata ad agosto dalla Banca centrale europea, che continua a dire che per uscire da questa crisi bisogna tagliare lo Stato sociale, rendere più facili i licenziamenti e ridurre la contrattazione. Siamo quindi in presenza di un disegno preciso, lucido da parte del governo Monti, di riforme strutturali sbagliate».

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di Antonio Sciotto

Maurizio Landini è appena uscito dall'incontro con il nuovo presidente dell'Ilva Bruno Ferrante, mentre in mattinata aveva partecipato a un'animatissima assemblea dei dipendenti. Propone quello che chiedono gli operai: ovvero che finalmente l'impresa e la politica bonifichino la città e creino produzioni sostenibili, senza perdere posti di lavoro. Nel contempo, però, il leader della Fiom ammette che i lavoratori stanno facendo un «salto culturale», e che prima erano in ritardo sul tema ambientale. Ancora, Landini commenta lo scontro tra l'amministratore delegato Fiat Sergio Marchionne e la Volkswagen, propendendo con evidenza a favore delle ragioni della casa tedesca.

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"Di tempo ne è passato anche troppo: ai lavoratori servono delle risposte precise", queste le parole di Maurizio Landini, segretario generale della Fiom, mentre si stava recando al ministero dello Sviluppo economico dove era in programma un tavolo di confronto tra Fiat, governo, Dr Motor e sindacati sulla vicenda di Termini Imerese.

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di Marco Palombi

Col suo trentaduesimo voto di fiducia, per l’occasione al Senato, il governo fa approvare definitivamente il cosiddetto decreto Sviluppo. I contenuti sono quelli di cui si è parlato nelle settimane scorse: un po’ di semplificazioni, una riformetta degli incentivi alle imprese per anticipare quella proposta da Francesco Giavazzi, l’udienza filtro in appello, il credito d’imposta per la ricerca e poco altro. Corrado Passera, comunque, era contento che la sua creatura vedesse finalmente la luce, un po’ meno lo saranno stati quelli che lavorano nei call center. Colpa di un piccolo comma – per la precisione il settimo dell’articolo 24 bis – introdotto con un emendamento in commissione alla Camera e di cui finora non s’è quasi parlato: quella normetta prevede che chi si occupa di “attività di vendita diretta di beni e di servizi realizzata attraverso call center outbound”, vale a dire al telefono, può lavorare col contratto a progetto vita natural durante. Fine precarietà mai.

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di Marina Della Giusta

Cambiano i tempi, ma non poi così tanto.... Le donne italiane, secondo i dati dell’Ocse sull’uso del tempo in vari paesi del mondo, passano una gran quantità del loro tempo occupate in faccende domestiche.
Uno sguardo ai dati sul lavoro non retribuito in Italia (volontariato, lavoro di cura di figli e anziani, lavoro domestico, shopping) mette le donne italiane nella poco invidiabile posizione di coloro che fanno di più sia in assoluto (per quanto in particolare riguarda il lavoro domestico) che relativamente agli uomini in tutta l'Ocse, fatta eccezione per il Portogallo.

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di globalist.it

Gli under 35 sono tra i più colpiti dalla crisi. Sono già un milone e mezzo quelli rimasti senza lavoro. Nel secondo trimestre del 2012 l'occupazione giovanile ha avuto un crollo verticale, rispetto allo stesso periodo del 2007. Sono passati da 7 milioni 333 mila a 5 milioni 876 mila unità, pari al 19,9%. Lo rivela l'ultima indagine dell'Istat.
In particolare dice lo studio, sono 1 milione e 386 mila i giovani che cercano lavoro, ovvero più della metà dei disoccupati (51,2%). Una tendenza che viene confermata anche nel secondo trimestre dell'anno. Ma i dati sull'occupazione sono preoccupanti anche per gli adulti, dove il tasso dei senza lavoro avanza sempre più velocemente, rilevando 1 milione e 320 mila disoccupati tra gli over 34.

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