di Roberto Ciccarelli
Un movimento lo vedi dall'entusiasmo. Dalle finestre che si aprono quando sfila il corteo, c'è chi riprende puntando gli occhi liquidi nello schermo dell'Ipad, mentre un signore con le stampelle e una pipa pericolosamente si sporge da una balaustra e lancia le mani avanti, in un abbraccio colossale. Sono centinaia gli studenti dei Castelli che lo accolgono con un boato: «Scendi giù, manifesta pure tu!» ritma Maya al megafono. Ha 16 anni, indossa un chiodo attillato, le doctor Martens basse, i capelli rasati a zero a destra e lunghissimi a sinistra.