di Roberto Gramiccia
La notizia della nomina di Giovanna Melandri a presidente del Maxxi, l’arcimuseo romano dell’arte contemporanea, è di quelle che lasciano senza parole. La diretta interessata ha naturalmente accettato l’incarico con decisione fulminea, mettendo da parte qualsiasi dubbio di opportunità. Anzi ha avuto l’impudenza, rivendicando una sorta di diritto di supposta primogenitura, fondato sul suo operato di ex giovanissimo ministro dei beni culturali (chi lo dice che in Italia c’è la gerontocrazia?), di anticipare le più che probabili proteste, che si sono sollevate, infatti, da destra ma anche da sinistra (IDV, SEL).