sfigatodi Adelmo Monachese

Ieri, durante un convegno della Regione Lazio, il vice-ministro Michel Martone ha dichiarato: "Se a 28 anni non sei laureato sei uno sfigato". Sono la persona adatta per parlargli: ho 28 anni e ancora non mi sono laureato. Vivo a Foggia e stavo cercando di laurearmi a Bari in Scienze della comunicazione mantenendomi con vari ed eventuali lavori.

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121108grilloqualunqueÈ in libreria soltanto da due settimane, ma ha già attirato l’attenzione di quotidiani, blog, radio, tivù. Complice il successo dei 5 Stelle in Sicilia, certo, ma soprattutto grazie all’analisi profonda e multiforme che Giuliano Santoro ha dedicato a Grillo e al suo movimento. Un’analisi che riesce ad essere, nello stesso tempo, mirata e di ampio respiro, capace di prendere il largo a partire dal suo oggetto di indagine, per illuminare temi e questioni che spesso hanno fatto capolino anche qui su Giap: dalla “cultura di destra” al feticismo digitale, dal razzismo alle narrazioni tossiche.

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di Pino Casagrande

Per le pensioni... me ne sono già accorto, dato che la prendo il primo del mese: è molto più bassa di quella del 2011. Nell'indifferenza generale di sindacati e partiti. Grazie Monti. So che ripeto solo la cantilena che va avanti inutilmente da quando il Governo Monti Fornero si è insediato e governa a colpi dif fiducia: praticamente una dittatura di estrema destra.

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121121beferadi Domenico Moro
A quanto pare, in Italia pagano le tasse i poveri e non i ricchi. Secondo Befera, direttore dell ’Agenzia delle entrate, ben un milione di famiglie dichiarano reddito zero, mentre oltre 4,3 milioni di dichiarazioni (il 20% del totale) risultano incoerenti, presentando uno scarto tra reddito
dichiarato e consumi effettivi. Le incoerenze sono maggiori per le imprese ed i lavoratori autonomi, che, al contrario di lavoratori dipendenti e pensionati, hanno
maggiori possibilità di sfuggire al fisco. Proprio sulle pensioni il bilancio sociale 2011 dell’Inps rivela un quadro penoso. La pensione media mensile è di 1.131 euro, che scende a 930 euro per le donne e a 920 euro nel Mezzogiorno.

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what next

redazionale

Nel 2011 i giovani occupati, tra i 15 e i 34 anni, sono diminuiti di oltre un milione di unità rispetto al 2008, passando da 7,1 milioni a 6 milioni e 56.000 nel 2011 (-14,8%). È quanto emerge dal confronto dei dati Istat sulla media dello scorso anno.

Il paragone con tre anni prima ben evidenzia gli effetti della crisi sulle nuove generazioni. Nel dettaglio, passando dal 2008 (7 milioni e 110 mila occupati under 35) al 2011 (6 milioni e 56 mila) si contano 1 milione e 54 mila giovani in meno al lavoro.

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partito-della-rifondazione-comunista_552

di Laura Stochino*

La proposta illustrata oggi dal coordinatore regionale di SeL, Michele Piras, in merito ad un nuovo soggetto politico del centrosinistra che superi gli attuali partiti e schieramenti ci lascia alquanto perplessi per diverse ragioni.

Esiste oggi, e su questo siamo concordi, una forte esigenza di rifondare i partiti e il senso stesso di politica, ma la risposta a questa esigenza non può essere certamente rinviata o nascosta dietro analisi che rimandano ad una superficiale accusa di diffuso sentimento di antipolitica. Ognuno di noi, con modalità e responsabilità diverse, ha contribuito all'inveramento della tesi secondo la quale "siamo tutti uguali", anche solo nel non essere stati capaci di essere percepiti come diversi, in questo sta la ragione delle nostre colpe.

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BartaliLettera Aperta Al Presidente della Federazione Ciclistica Italiana

Caro Presidente,
sono venuto a conoscenza che nel calendario delle corse ciclistiche su strada per professionisti, quest'anno, dal 6 al 10 settembre, è previsto il giro della Padania. Questa corsa a tappe partirebbe da Paesana, in provincia di Cuneo - la località in cui la Lega Nord celebra da vari anni i suoi riti druidici - per terminare a Montecchio Maggiore in provincia di Vicenza. Le scrivo per segnalarle il mio stupore e il mio disappunto per la volgare strumentalizzazione a cui si presta la Federazione Ciclistica Italiana per fini politici di parte.
Che il partito politico Lega Nord abbia il proposito sovversivo di spezzare lo stato italiano e di dar vita ad un fantomatico stato della Padania è un delirio che ascoltiamo tutti i giorni. Fatto sta che però la Padania non esiste. Esistono il Veneto, la Sicilia, il Piemonte, ma - al di là della propaganda politica - non mi risulta che esista o sia mai esistita una entità geografica che risponda al nome di Padania.
Perché la Fci si presta a una vergognosa operazione di parte e - visto che la Lega Nord è al governo e vanta numerose poltrone di Ministro e Sottosegretario - di regime?
Mi risulta anche che il primo in classifica del giro della Padania indosserebbe la maglia verde. Mi pare che siamo alla pura e semplice riedizione dell'epoca fascista, in cui un regime imponeva la sua ideologia politica a tutti gli italiani.
Le invio quindi questa lettera aperta per chiederle di cancellare immediatamente dal calendario della Federazione il giro della Padania, perché si tratta di una operazione inaccettabile, incompatibile con il quadro Costituzionale in cui tutti, anche la Federazione Ciclistica Italiana, si devono muovere

Distinti saluti,

Paolo Ferrero
Segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista

di Domenico Moro

Per parafrasare un film famoso, questo non è un paese per lavoratori salariati. Così appare dai dati rilasciati da Istat e Banca d’Italia ieri. Infatti, l’andamento delle retribuzioni rallenterà ancora nel 2013. In realtà, il peggioramento è continuo dal 2009 ad oggi, visto che l’incremento delle retribuzioni orarie nel 2009 fu del 3,5%, nel 2010 del 3%, nel 2011 dell ’1,8% e nel 2012 (fino a novembre) dell ’1,4%. Se compariamo la crescita, sempre più ridotta, delle retribuzioni all’inflazione, che nell’anno in corso è al 3%, si comprende come la capacità d’acquisto sia calata. Ma non è tutto, visto che a calare, oltre alla retribuzione oraria, sono anche le ore lavorate per dipendente.

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 di Seychelles

«La crisi è alle spalle»: SuperMario a fine marzo non aveva dubbi e ad libitum ripeteva con convinzione questa affermazione. Falso ovviamente: nella crisi siamo immersi fino al collo e la conferma è arrivata ieri con i dati Istat sull'occupazione. O meglio: sulla disoccupazione il cui tasso in ottobre è salito al record dell'11,1%. L'equivalente di poco meno di 3 milioni di disoccupati. In un solo mese l'Istat ha contato 93 mila disoccupati in più con un incremento del 3,3%.

Monti è al governo da un anno e in questi dodici mesi il numero dei disoccupati è cresciuto del 28,9% e l'esercito industriale (ma non solo) è aumentato di 644 mila persone. Anche questo è un record di cui Monti non può essere fiero. Considerando anche che il tasso di disoccupazione giovanile è salito al 36,5%.

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