taskforce

di Manlio Dinucci

Un aereo militare Usa è precipitato a Gibuti: lo annuncia l'Africom, il Comando Africa degli Stati uniti, precisando che l'incidente è avvenuto durante un «volo di routine». Resta da vedere che cosa si intende per «routine»...

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tavcunicolo

di Ivan Cicconi

Se ne sentono di tutti i colori sulla bocca dei sostenitori della Tav Torino-Lione. Il luogo comune più gettonato è il richiamo alle decisioni democraticamente assunte che non possono essere bloccate da una minoranza (per di più violenta). Bene, parliamone, guardando agli atti.

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110620notavdi Paolo Ferrero

Stamattina all'alba la Digos di Torino ha effettuato varie perquisizioni negli alloggi di vari esponenti del movimento NO-TAV della Val di Susa. Queste perquisizioni hanno uno scopo puramente intimidatorio, perché non si capisce che cosa pensava di trovare: gli scarponi per rimanere sui terreni di Chiomonte, tende, volantini e striscioni contro la TAV?
Si tratta indubbiamente di un'azione arrogante che cerca di spaventare un movimento che ha la sua forza nel consenso della gente della Val di Susa che cerca di opporsi ad un progetto faraonico, disastroso per l'ambiente e la popolazione della valle e fonte di enorme sperpero di denaro pubblico.
Per adesso siamo solo alle intimidazioni a quando le provocazioni? Se questa è la considerazione che Maroni, ministro degli interni leghista, ha di quello che considera il suo popolo del nord, siamo a posto.

di Paolo Ferrero

L'ordine regna a Chiomonte, ma è vittoria di Pirro. Con un intervento militare che ha impegnato migliaia di agenti,  il Governo ha sgomberato stamattina il presidio No Tav di Chiomonte. Si tratta di un successo puramente militare, indegno di un paese civile, che non sposta di una virgola il problema politico, e cioè che la maggioranza della popolazione della valle è contraria a quest'opera dannosa per l'ambiente e assurda per le finanze pubbliche, visto il costo di 20 miliardi. Non a caso la Val di Susa in questo momento è bloccata da vari blocchi stradali, i lavoratori di varie aziende sono immediatamente scesi in sciopero e domani sera a Susa vi sarà una pacifica manifestazione di massa contro la TAV. Adesso che Maroni ha fatto la sua prova di forza contro la popolazione cosa pensa di fare, di militarizzare la valle per un decennio? Quella di stamattina è una pura e semplice follia che non risolverà nulla.

27/06/2011

giIPOL00040220111214di Alberto Burgio

Silvio Berlusconi può dire qualsiasi cosa: il fatto stesso che sia lui ad averla detta basta a screditarla. È un marchio d'origine più che sufficiente. Ma può capitare così che si perda anche qualche verità, inconsapevolmente confessata o «dal sen fuggita». Qualche giorno fa, in margine al congresso del Partito popolare europeo di Marsiglia, Berlusconi si è esibito nella consueta manifestazione di impenitente ottimismo: non c'è ragione di essere preoccupati per la crisi economica, ha detto, perché l'economia italiana è solida, seconda solo a quella tedesca e meglio messa di quelle di Svezia, Francia e Gran Bretagna.

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carri armati

di Giulio Marcon
Spendere oltre 4 milioni di euro il prossimo 2 giugno per far sfilare carri armati e mezzi blindati mentre con gli stessi soldi si potrebbero soccorrere oltre 5 mila sfollati delle zone colpite dal terremoto per almeno una settimana, è una scelta irresponsabile e senza senso.
Fare una parata militare in tempi di crisi è già uno spreco. Ma nel caso di un terremoto così grave tutto ciò testimonia mancanza di sensibilità. E disinteresse per quello che prova il paese in queste ore. Per la gita dei carri armati ai Fori Imperiali non si lesinano spese, per aiutare le popolazioni colpite dal sisma si dovrà ricorrere probabilmente a un altro aumento delle accise sulla benzina.

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5terremotoemiliaromagna

di Annalisa Dall’Oca e Giulia Zaccariello
Finora ci sono solo fatture su fatture da saldare. E richieste di prestiti con i relativi interessi. Di soldi liquidi, a 44 giorni dalla prima scossa, i sindaci dei tanti paesi emiliani messi in ginocchio dal terremoto, ne hanno visti ben pochi. Per toccare con mano le donazioni private infatti bisognerà aspettare mesi. Almeno due solo per quanto riguarda gli oltre 12 milioni di euro raccolti attraverso i messaggi sms solidali.

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terremotolugli

di Stefano Lugli*
Svegliarsi nel cuore della notte a Finale Emilia da un terremoto di magnitudo 5.9 è un evento che ti sconvolge la vita, capace di rompere quell’equilibrio su cui progetti la tua vita e il futuro, anche politico, della tua comunità. Terrore e precarietà sono le prime sensazioni che tutti proviamo, accompagnate da quel vuoto che ti lascia negli occhi vedere i

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terremoto2di Irene Bregola
I movimenti tellurici particolarmente intensi che hanno attraversato la scorsa notte il nord Italia hanno colpito duramente la Provincia di Ferrara, dove la terra ha tremato insistentemente. La prima scossa di magnitudo 4.1 si è verificata tra le province di Ferrara, Mantova, Modena e Rovigo all’1.13 di notte. L’epicentro, stando a quanto rilevato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, sarebbe collocabile tra i comuni modenesi di Finale Emilia e San Felice sul Panaro e il  Comune di Sermide nel Mantovano, l’ipocentro a 6,2 chilometri di profondità, dunque molto a ridosso della superficie.

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