aranciadi Claudio Grassi e Bruno Steri
L’impressione è quella di un buon inizio, di un’iniziativa politica destinata a crescere; la speranza è che si concretizzi nel poco tempo che ci separa dalle elezioni politiche un “effetto palla di neve”. Come già al teatro Vittoria quindici giorni fa con la prima uscita ufficiale di “Cambiare si può”, anche all’Eliseo con il lancio del Movimento Arancione va prendendo corpo l’offerta di un’opzione politico-elettorale rivolta a quanti non intendono rassegnarsi a scegliere tra centro-sinistra e Beppe Grillo, a rinunciare all’esistenza anche nel nostro Paese di una “sinistra-sinistra”.
Nel teatro, questa volta, il colore proposto è l’arancione. Un colore che, negli anni scorsi, non sempre in Europa (specie in quella dell’Est) ha dato buona prova di sé: avendo costituito l’identità cromatica di “rivoluzioni di velluto” ampiamente organizzate e finanziate da servizi e fondazioni statunitensi.

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111022georgeSusan George*
Le pretese dei lavoratori europei di avere stipendi e condizioni lavorative migliori, vite lavorative più brevi, generose liquidazioni, ferie lunghe e tempo libero per questo e per quell'altro devono essere tenute sotto controllo! A tutto c'è un limite!
Dobbiamo essere grati che la Commissione Europea abbia le risposte giuste. Presto il modello neoliberista diventerà irreversibile e tutti questi pretenziosi nuovi ricchi dovranno tacere una volta per tutte. Ed era ora. Con una brillante mossa, la Commissione ha proposto un pacchetto di misure chiamato il "six-pack", ovvero una confezione da sei (un gioco di parole, "six-pack" si riferisce anche ai cosiddetti addominali da tartaruga, ndt), un nome allegro che evoca feste dove la birra scorre a fiumi. Questo pacchetto è piuttosto più austero e darà alla Commissione una leva finora sconosciuta negli affari dei suoi Stati membri.

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Alfiero Grandi

120120grandiPremesso che è stato un grave errore non affrontare il problema della regolazione dei mercati finanziari subito dopo la crisi che si è manifestata nel 2008.
Premesso che è stata sottovalutata irresponsabilmente la dimensione raggiunta dal giro di affari della finanza internazionale, che nelle sue varie componenti è almeno 9 volte (oltre 600.000 miliardi) il Prodotto interno lordo mondiale annuale (75.000 miliardi). Alcuni decenni fa non era così.
Parafrasando Sraffa si potrebbe dire che è cresciuta fino a diventare incontrollabile la produzione di denaro attraverso denaro.
Questa massa di denaro, quando si muove, produce effetti simili ad uno tsunami finanziario, i cui effetti non sono limitati alla finanza ma investono inevitabilmente anche le attività reali, produttive o dell’ingegno che siano.

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di Coord. antiviolenza 21 luglio

A Palermo Sabato 21 luglio alle ore 9.00 da Piazza Croci partirà la manifestazione “Basta femminicidi”. Intento della manifestazione, nelle intenzioni delle organizzatrici, riunitisi sotto la sigla “Coordinamento Antiviolenza 21 luglio” è quello di lanciare un grido di allarme verso un’emergenza finora troppo sottovalutata e non più trascurabile, en’emergenza che non è più di ordine pubblico o di semplice sicurezza ma di rilevanza ormai sociale. I dati sono drammatici: 78 donne uccise dall’inizio del 2012, migliaia di donne oggetto di violenza sia tra le mura domestiche sia fuori.

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di Antonio Di Pietro

“Il discorso del Presidente della Repubblica Napolitano quest’anno è stato più vuoto che mai, senza anima, senza cuore e senza alcuna assunzione di responsabilità, anzi con un improprio autoelogio finale. Un compitino fatto di parole vuote e di circostanza”. Così il presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, commentando il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica. “Il Presidente si è rammaricato della mancanza di una nuova legge elettorale. Ma perchè non ha fatto il suo dovere mettendo il Parlamento di fronte alle sue responsabilità? Per dare così una risposta a quel milione e duecentomila cittadini che hanno firmato per ripristinare una legge elettorale che  avrebbe permesso loro

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120705monti berlusconidi Livio Pepino
L'analisi di Asor Rosa è chiara: nel nostro desolato panorama politico una riedizione del governo Monti e della sua politica può essere scongiurata solo dalla «coalizione Bersani-Vendola» che, pur nell'incognita dello stato confusionale del Pd, può essere ri-orientata a sinistra da una vittoria elettorale; in ogni caso non c'è alternativa, se non la «libidine della sconfitta» di spezzoni, vecchi e nuovi, di una sinistra presuntuosa e velleitaria. Fino a qualche anno fa avrei condiviso: del resto non sono un estremista (e se a volte appaio tale è solo per l'inarrestabile corsa a destra degli estremisti di un tempo). Ma oggi ritengo quell'analisi un errore, utile solo a mettere la pietra tombale su ogni prospettiva di cambiamento. Provo a spiegare perché.
Primo.

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g_masi

redazionale
Si chiama “Un fiore per Giorgiana” l’iniziativa che la Federazione della Sinistra promuove per domani 12 maggio  per ricordare l’uccisione della giovanissima studentessa romana durante una manifestazione convocata per festeggiare  l’anniversario della vittoria dei No al referendum sul divorzio.

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121011profumodi Roberto Ciccarelli
Per il ministro dell'Istruzione il taglio di 6.400 docenti precari è «un contributo di generosità». Domani cortei in 90 città
Seimila quattrocento docenti precari perderanno il lavoro a causa del taglio di 183 milioni di euro all'indennità di vacanza contrattuale stabilito dal precedente governo e confermato dal governo Monti. Il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo ha definito questo taglio indiretto un «contributo di solidarietà» pagato dalla scuola per sostenere la legge di stabilità. A suo avviso, nella prossima fase contrattuale per i docenti e il personale si dovrà pensare ad un «modello di scuola liquida e non chiusa». Cosa questo voglia dire nella neo-lingua del ministro non è dato sapere. Ieri il titolare di Viale Trastevere ha preferito non scendere nei particolari, impegnato a discutere della «scuola del futuro» con 5 mila ragazzi al Palalottomatica di Roma.

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121116gabrieldi Redazione il Fatto quotidiano
In tempo di celebrazioni, non poteva mancare quella a Peter Gabriel. La campagna promozionale volta alla ricorrenza del venticinquennale di “So” non lascia indifferenti: giornali, tv, web, tutti uniti appassionatamente nel declamare il quarto di secolo di un disco fondamentale uscito negli anni 80.
Sai che novità! Sono cose dette e ridette, abili soltanto nel produrre un giro di affari più che sostanzioso. “So” lo trovate su Amazon, da circa un mese, in diverse versioni, la più cara (al costo di 103 euro) include “la qualunque” su quanto prodotto nel 1986 a margine della sessione originaria. Ebbene, nel sostenere la genialità di Peter Gabriel si rischia di cadere nella trappola dell’ovvietà; la ricerca dell’equilibrio in questi casi non è facile ma facendo attenzione, si scopre che sono diversi i motivi per celebrarlo.

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