121012sanitadi Roberto Gramiccia
Le oltre di 20.000 persone, presenti sabato scorso a Roma per difendere la sanità pubblica, hanno decretato il successo di un’iniziativa che ha messo insieme la maggior parte delle sigle sindacali di medici, veterinari, dirigenti sanitari, precari e medici in formazione. Dalla FP CGIL medici, alla FIMMG, alla ANAAO, alla CISL, a moltissime altre si sono schierate a difesa della sanità pubblica. Per la prima volta migliaia di camici bianchi si sono mischiati alla gente comune che li sosteneva per rappresentare, con lugubre efficacia, il funerale della Sanità pubblica.

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121008alfalanciadi Antonio Di Luca
Cari amici,
permettetemi di iniziare questo mio primo post salutando i tanti miei compagni che in queste ore stanno lottando al Nord come al Sud per difendere col diritto al lavoro e alla salute, la propria dignità, la possibilità di costruire e pensare un futuro diverso per sé e per i propri figli.
Ho accolto l'invito a scrivere sull'Huffington Post per dare la parola al mio mondo troppo spesso oscurato e scomparso insieme al Lavoro dal centro del dibattito sociale e politico del nostro paese. I media e la politica, si sono accorti di noi, solo quando salivamo sui tetti, sulle gru, o quando ci siamo spinti nelle viscere della terra, oppure ci siamo suicidati per la disperazione.
Per questo mi auguro di ricevere la giusta attenzione, perché anche la voce degli ultimi, la mia voce, possa essere percepita come un valore.

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terremoto emilia 7681
di Marco Sferini

La domanda è questa: ma i capannoni dove sono rimasti sepolti i lavoratori modenesi, migranti o italiani che fossero, erano agibili o no dopo l’ultimo terremoto? Rispondere a questa domanda farebbe certamente gravare su alcune coscienze il peso di una parte della morte di questi lavoratori che oggi si contano tra i morti di un martedì di fine maggio dove la terra non ha dato alcuna sosta in un balletto di distruzione e morte reso ancora più macabro dai mancati sensi di colpa di chi avrebbe potuto adeguare strutture e territorio ad eventi di questa natura e non l’ha fatto.
Non sono le colpe qui che mi interessano come elemento di sottolineatura di una negligenza o del padronato o dello Stato. Mi interessa di più domandarmi che tipo di economia è quella che sfrutta la mano d’opera, il lavoro salariato, qualunque lavoro fino all’osso e non si cura nemmeno minimamente delle condizioni in cui fa tutto questo.

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manifestazione-9-marzo

di Maurizio Landini

Oggi è una giornata molto importante per la Fiom e per il futuro della democrazia. Il sindacato dei metalmeccanici della Cgil, nel corso del sua storia non si è mai limitato a difendere le condizioni dei lavoratori che rappresenta ma ha sempre avuto l'obiettivo ambizioso di modificare, attraverso la contrattazione e l'azione sindacale, il modello sociale.

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mafaidi Luciana Castellina

Miriam Mafai è morta ieri e mi sembra impossibile perché era giovanissima, nello spirito, nella vitalità, perfino nell'aspetto, con quei suoi capelli corti e neri che eludevano l'età. Invece era perfino un po' più vecchia di me, e dunque, come me, «era di leva».

Miriam faceva parte di quel gruppo di donne che per via di qualche anno in più quando la mia generazione si iscrisse al Pci, alla fine del '47, erano già «grandi».

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euro-crisi-economia-scenari

di Claudio Riccio
Una cortina di ferro sta calando nell’Europa. Nel marzo del ‘46, con un celebre discorso, Winston Churchill sanciva l’inizio della guerra fredda e soprattutto della divisione in blocchi dell’Europa, rendendo celebre l’espressione della “cortina di ferro”. O da una parte o dall’altra: muri, confini, frontiere invalicabili, materiali ed ideologiche. Questa volta non vedrete cartine geografiche che raffigurano la divisione dell’Unione Europea: le linee di demarcazione ci sono, ma non sono visibili.

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121029fascismodi Moni Ovadia
Il fascismo, la peste nera che provocò spaventosi lutti all’Italia e che ne infangò il nome macchiandosi di genocidi e crimini di guerra, fu sconfitto nel 1945 dagli alleati e dai partigiani della resistenza antifascista. Nel 1948, la sua memoria, la sua pratica e la sua ideologia furono rubricate nella Costituzione Italiana, repubblicana e democratica, come crimine.
In un Paese serio e civile tutto ciò avrebbe messo la parola fine a quel movimento criminale non solo sconfitto ma anche patologicamente in contrasto con l’evoluzione politica e sociale dell’Europa uscita dalla seconda guerra mondiale, perlomeno nelle democrazie più avanzate fra le quali la legge costituzionale collocava anche la nostra.

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Intervista ad Alberto Lucarelli
di Stefano Galieni

Alberto Lucarelli, docente e assessore della giunta De Magistris ha lavorato anche all’elaborazione del “manifesto di ALBA” (Alleanza Lavoro Beni comuni, Ambiente) Alba fa parte del comitato referendario e non solo in virtù delle parole contenute nel suo acronimo.

La democrazia diretta apre contraddizioni.

«L’acronimo è la conseguenza di una scelta forte. Quella di voler ridare voce alla Costituzione che rappresenta l’elemento più democratico di questo Paese ed in molti punti o è attaccata o disapplicata. La scelta referendaria fa parte di una richiesta di democrazia diretta laddove predomina una sistema di rappresentanza, bloccato da gruppi di potere, i partiti, che non tutelano le minoranze.

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120801leggeelettoraledi Gianluigi Pegolo
Al di là della sceneggiata sulle preferenze, la nuova legge elettorale in gestazione è condivisa dalle principali forze presenti in Parlamento, dal Pd al PdL, dall’UdC alla Lega. La ragione principale è che questa accontenta un po’ tutti e, anzi, è stata concepita proprio come la risultante di una convergenza d’interessi, niente di più.  In questa proposta non c’è, infatti, alcuna consapevolezza della crisi in cui versa la politica nel paese, né c’è il minimo bilancio delle precedenti esperienze fallimentari (dal “mattarellum” al “porcellum”), né tantomeno si tiene conto di elementari principi costituzionali. Il risultato è un brutto pasticcio, un sistema iniquo e, al tempo stesso, irrazionale, che ha pochi precedenti negli altri paesi, se non alcune somiglianze con la legge elettorale greca.

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