giorgio-airaudo

di Stefano Galieni

Giorgio Airaudo, della segreteria nazionale della Fiom era presente all'incontro che era stato richiesto dai lavoratori della Alenia e la ministra del welfare Elsa Fornero. Se ne è parlato già molto sui maggiori quotidiani ma sentirne parlare un autorevole dirigente Fiom consente di averne una idea molto più completa.

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121015marano2di Stefano Galieni
Giovanna Marano sta percorrendo in lungo e in largo la Sicilia. Ha scelto di gettarsi, in ticket con Claudio Fava, in una sfida enorme, provare a dimostrare che esiste una Sicilia in grado di non lasciarsi sottomettere. Dirigente Fiom, si è gettata con passione in questa battaglia dopo che il candidato Claudio Fava era stato escluso a causa di una norma burocratica. Il contesto siciliano in cui si svolgeranno il 28 ottobre le elezioni per l’Assemblea regionale vede la destra divisa in due tronconi e il Pd esprimere un candidato che non rompe la continuità con la giunta Lombardo (Mpa) e che include anche l’Udc.

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rassegna.it

luciano-gallinoLa riforma del mercato del lavoro, da sola, non crea occupazione. E ancora, non è la crescita a generare occupazione, ma esattamente il contrario: è la creazione di posti di lavoro a produrre crescita. Quello di Luciano Gallino, sociologo e intellettuale a tutto campo tra i più lucidi di questi anni, è un approccio spiazzante in un’epoca di grandi semplificazioni ideologiche.

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120127demagistrisIntervista a Luigi De Magistris di Andrea Fabozzi
Alle dieci di sera, quando i primi dati veri del «Viminale» del Pd confermano le indicazioni dei sondaggi, a colpire il sindaco di Napoli è soprattutto il risultato di Renzi, dai cui contenuti programmatici si sente lontanissimo. «Aveva contro tutte le strutture del partito, eppure è stato visto come la novità, diamo atto del risultato a questo giovane sindaco». Non soddisfa, invece, stando sempre ai primi dati disponibili, il risultato di chi politicamente è più vicino a Luigi De Magistris. «Alla luce di una campagna elettorale impegnativa, che lo ha portato da presidente di regione in tutta Italia, il risultato di Vendola sembra non essere buono». L'analisi del sindaco di Napoli è che l'elemento decisivo di scelta sia stato il carattere di novità dei candidati, dunque il leader di Sel può avere addirittura sottratto voti a Renzi.

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marghe-hack

di Stefano Galieni

L'asteroide un tempo noto come 8558 porta da tempo il nome di Margherita Hack, una delle più importanti esponenti nel campo delle ricerche astronomiche e contemporaneamente sempre impegnata nel campo delle attività sociali e politiche.

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121121ferreroIntervista a Paolo Ferrero di Daniela Preziosi
«Nonostante il gran battage pubblicitario, le primarie hanno raccolto un milione di votanti in meno di quelle del 2005. Un crollo che parla del distacco tra il paese e l'alleanza che sostiene il governo Monti. In questo contesto Vendola non sfonda e il suo risultato conferma il carattere moderato di quell'aggregazione».
Segretario Ferrero, lei parla delle primarie del 2005. Ma era un'altra era politica fa: Rifondazione era unita, non c'era stato il disastro del 2008, né Grillo, né la marea del non voto.
Ciò non toglie che si possa parlare di riduzione della partecipazione. Il dato politico oggi è che la proposta di una sinistra all'interno della coalizione Italia Bene Comune non ha prodotto il ribaltamento sperato.

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2506aldrovandidi Cecchino Antonini
«Non sono io che cerco di continuare questa battaglia! Vorrei piangere da sola come non ho mai potuto fare in tutto questo tempo». Ma chi ha ucciso suo figlio non ha la minima intenzione di lasciare in pace Patrizia Moretti, la madre di Federico Aldrovandi, il diciottenne che, sette anni fa, fu ucciso da un violentissimo “controllo di polizia". Tre gradi di giudizio con la definitiva condanna a 3 anni e 6 mesi giunta il 21 giugno per i quattro agenti che lo pestarono all'alba del 25 settembre del 2005, in un parco accanto all'ippodromo di Ferrara, non sembrano un motivo sufficiente per aprire una stagione di silenzio e rispetto. C'è un'associazione in cerca di visibilità, si chiama Prima difesa, ed è animata da personaggi di destra estrema (la sua presidentessa è stata coordinatrice per la Mussolini nelle Marche). L'associazione ritiene che un pezzo di opinione pubblica violi i diritti umani dei cittadini con le stellette e dunque offre loro patrocinio legale ma pure corsi di guida e di tiro e, sul profilo facebook dell'associazione promuove dibattiti violentissimi che offrono uno spaccato inquietante sulla sottocultura militare e poliziesca di questo paese. Patrizia Moretti, moglie di un ispettore della polizia municipale, a sua volta figlio di carabiniere, preferisce utilizzare un altro aggettivo: «cultura paramilitare, da non legittimare».

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rinaldiniC’è parecchio movimento a sinistra, e questa volta sembra si stia sulla strada giusta. Cosa ne pensi?
Credo che vada favorito il fatto che ci sia una espressione elettorale delle forze che non hanno condiviso le scelte del governo Monti e non si riconoscono nella carta d’intenti del Pd. E quindi spero che sia possibile aprire e consolidare questo percorso. Altrimenti, vedo la frammentazione totale con il rischio che non ci sia niente
Il lavoro sembra essere più di una semplice parola in un programma elettorale mirabolante…
Molte di queste forze sono le stesse che hanno proposto il referendum sull’articolo otto e sull’articolo diciotto. Così come penso che una delle questioni centrali è quella relativa alla democrazia. Perché tutto quello che è avvenuto nel corso di questi anni di pura demolizione del sistema contrattuale è avvenuto attraverso l’abolizione della democrazia e della possibilità per i lavoratori di potersi esprimere su questioni che riguardano la loro condizione.

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mpsdi F. Man.
«Negli ultimi anni la sinistra italiana è stata subalterna ai poteri finanziari. Ha abbracciato con l’entusiasmo dei neofiti l’idea che il mercato senza Stato fosse la panacea di tutti i mali». Critica doppiamente dura quella di Vladimiro Giacché. Intanto perché arriva da sinistra, visto che si presenta alle politiche con Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia. E poi perché di finanza il candidato arancione, almeno fino a martedì scorso, ne ha masticata parecchia. Cinquant’anni, laurea in filosofia alla Normale di Pisa, Giacchè ha scelto presto il mondo delle banche e dopo un’esperienza al Medio credito Centrale è stato stretto collaboratore di Matteo Arpe al vertice di Capitalia.

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