Guglielmo Ragozzino

Il decreto sulle liberalizzazioni proposto dal governo contiene un articolo 22 che affida il territorio nazionale - e il mare attorno - alle multinazionali del petrolio e del gas. Esse potranno fare le ricerche che ritengono necessarie e sfruttare i giacimenti ritrovati per un numero di anni indefinito (20+5+5+ ecc.) salvo poi, una volta esaurito il luogo, rimettere ordinatamente tutto a posto. Come dubitarne?
È tutto scritto con precisione. È perfino adombrata, al punto 8 comma c del suddetto articolo, la necessità di indicare «...l'entità e la destinazione delle compensazioni previste per la fase di ricerca e sviluppo». Insomma è fatto balenare fin da subito un possibile guadagno da parte di proprietari delle aree, enti locali, regioni; anzi l'opportunità di un'equa spartizione, regolata magari da qualche organo dello stato, appositamente delegato. Tutto fatto bene, sia chiaro, come in una banda degna di rispetto. Il massimo per dei veri liberali.

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monti berlusconidi Alfonso Gianni
Monti ha gettato la spugna. Con lui Napolitano, che le ha tentate tutte per portare a termine questa faticosa legislatura. Nessun rimpianto, per quanto mi riguarda. Il punto però è che questo governo cade da destra. Può sembrare un dettaglio, ma non è così, perché da sempre il versante da cui proviene la spinta decisiva per la caduta di un governo, è un elemento qualificante della campagna elettorale che verrà. Infatti Monti appare oggi come una vittima del berlusconismo ed è pronto, non solo lui, a giocarsi questa carta nella imminente competizione. Il che è paradossale, anche se solo apparentemente.

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121123triangolo rosa di Marco Sferini
Cinquemila anni di “evoluzione” e non siamo capaci a scrollarci da addosso il vizio di deridere e insultare chi ci appare “diverso” da noi: per colore della pelle, per istinto sessuale, per pensiero, per abitudini, per malformazioni congenite, per handicap di mille tipi.
Cinquemila anni di “evoluzione” e ancora questa umanità si spara addosso per potere, odio, supremazia, primazia e un ragazzo di 15 anni si impicca con la sua sciarpa perché evidentemente il rosa è ancora lì… nel triangolo hitleriano del marchio infame dell’omofobia ancestrale di tanti, troppi “esseri umani”.
I suoi compagni di scuola si sentono così, ora, dicono. Proprio con il marchio dell’omofobia addosso. Non è giusto colpevolizzare tutti. Sarebbe come non prendersela con nessuno.

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di Fabio Marcelli

Ho giò avuto modo di trattare, in alcuni miei blog, la natura doppia della religione, magazzino di risorse spirituali individuali e collettive per la giustizia e il miglioramento sociale ovvero strumento del potere, al servizio della conservazione dei privilegi di settori ristretti, fra cui ovviamente gli stessi ecclesiastici.

L’abbraccio con il potere è certamente di conforto, anche economico, agli alti prelati ma non aiuta la Chiesa in quanto tale, intesa come comunione dei fedeli. Uno dei tratti più negativi della nefasta esperienza del governo Monti, e prima ancora di quella di Berlusconi, è stato probabilmente costituito dall’ossequio portato al Vaticano, sotto

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120415politicadei Partigiani del terzo millennio

Premessa doverosa: non provengo da una famiglia agiata e sono in cerca di un lavoro. Quindi qualsiasi critica nei miei confronti sarà ben accetta solo se non riguarda la mia situazione personale.
Partiamo da un concetto: chi soffia sul vento dell'antipolitica genera una tempesta (devastante) chiamata autoritarismo. Che lo faccia un personaggio squallido, forse inqualificabile come Grillo (secondo il mio parere) può dar fastidio, ma non può stupire; Ma se a farlo sono anche dirigenti politici, elettori e militanti di sinistra, questo preoccupa.
Sia chiaro: questo sistema, questo Paese - così com'è - non piace a nessuno e tutti vogliono un Paese migliore. L'indignazione, la rabbia sono sentimenti comprensibili.

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Editoriale di Bruno Steri

120115steriSu il manifesto dell'altro ieri Joseph Halevi invitava a prender atto dell'importanza della posizione tenuta da Mario Monti al cospetto della signora Merkel (in particolare delle dichiarazioni successivamente rilasciate al quotidiano tedesco Die Welt), in quanto tesa ad evidenziare le responsabilità tedesche (della destra tedesca) in ordine alla ricerca di una via d'uscita dalla cosiddetta crisi del debito. Va riconosciuto - faceva presente Halevi - che il Presidente del Consiglio italiano ha violato i dettami imposti dal «consenso di Berlino», affermando che le politiche di sacrifici di cui gli stati più esposti sono chiamati a farsi carico non arriveranno mai ad ottenere la riduzione del debito stesso ed anzi otterranno l'unico risultato di aggravare l'involuzione recessiva, colpendo al cuore la tenuta dell'Unione europea medesima e della sua moneta.

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elezioni-amministrative-2011-

di Franco Astengo, Gianfranco Rossi
Nell’immediata precedenza del voto per i ballottaggi in molti comuni, alcuni dei quali particolarmente significativi sul piano politico (Parma, Genova, Palermo) abbiamo tentato di analizzare a fondo il dato emerso dalla consultazione del 6-7 Maggio, analizzandola dal punto di vista del comportamento dei partiti.

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Greece-Seats

da marx21.it
di Maurizio Musolino
Il voto greco, nel suo complesso, ci consegna un’Europa per certi versi contraddittoria e diversa. Non nelle politiche di fondo, che restano saldamente ancorate alle regole dettate dal Fmi e dalla Bce, ma nelle prospettive a medio-lungo termine. Cerco di spiegarmi meglio.

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di Domenico Moro

Ci vuole prudenza quando si vogliano estrapolare tendenze comuni da test elettorali diversi di Paesi diversi, come Italia, Grecia, Germania e Francia. L’unico dato certo, più che lo spostamento dell’asse politico verso il centro-sinistra, è, come avevamo rilevato in precedenza [1], l’accentuarsi della tendenza allo scollamento tra elettorato e “sistema dei partiti”. Del resto, non è tanto la sinistra “tradizionale” a vincere, quanto i partiti di governo a perdere.

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